*pov Nic*
Mentre mi affanno a raccattare le ultime cose da schiaffare nello zaino guardo l'orario: è tardissimo. Sta per iniziare il tour del gruppo di Nelson e stiamo per partire anzi, dovremmo già essere partiti in realtà. In questo momento sto correndo da una parte all'altra di casa mia per cercare la dannata macchina fotografica mentre gli altri mi stanno aspettando qui sotto. Mi sono svegliato presto e sarei stato pronto in tempo se solo non mi fossi seduto sul divano dando il via libera alla mia testa di lasciar correre i pensieri. Appena ho poggiato la testa sullo schienale, una cosa sola ha iniziato ad affollarmi la mente: si tratta della voce di Dario. Ebbene sì, dopo il giorno dell'incubo sono dovuto tornare a casa mia per sistemare un po' di cose, data la nomade vita che di qui a poco mi appresto a condurre. Non ho avuto neanche un secondo di tempo per parlare con lui e sono reso da ciò davvero molto infelice perché anche solo non vederlo per uno o due giorni mi fa sentire male. Non è tanto la distanza o sapere di non averlo accanto ma il vero problema, sebbene facilmente camuffabile con milioni di altre scuse, sono i ricordi. Esattamente, i ricordi di quel periodo buio ormai lontano nel quale Dario ed io eravamo nella stessa stanza ma allo stesso tempo era come non esserci; ricordo bene l'espressione fissa sul suo volto, il rumore monoyono e costante dei macchinari, averlo vicino e sentirlo così lontano. So bene che quei tempi sono passati ma la paura fu tanta, proprio come la speranza.
A volte ho paura di non essere abbastanza per Dario. Ho tanta paura che possa esserci di meglio perchè so che c'è e soprattutto so anche che per lui non sarebbe difficile raggiungerlo. Se qualcuno stregasse il suo cuore e questo non fosse nient'altro che un equivoco? Non potrei biasimarlo se si innamorasse fi qualcun'altro ma mi ditrugge anche solo l'idea che lui possa donare il suo cuore ad un'altra persona pur avendo ancora in mano il mio.
Se questi pensieri non mi avessero completamente stravolto a tal punto da costringermi ad alzarmi per cercare un pezzo di carta da usare per asciugarmi le lacrime, probabilmente non avrei fatto caso nè all'orario segnato dal grande orologio appeso sulla porta della mia cucina, né alle sette chiamate perse, un po' da Tonno, un po' da Nelson.
Sarei al settimo cielo nel sapere che Dario è pronto ad unirsi a noi per venire a seguite il tour. Sarei decisamente sulle nuvole se potessi continuare a vedere tutti i giorni quel viso che ho sempre amato.
A causa di domande su domande, riflessioni su riflessioni, ora mi trovo a correre per casa cercando il minimo indispensabile da portare nello zaino. Improvvisamente il mio affanno è interrotto dal suono del campanello e sono costretto, trapelato più che mai, ad aprire la porta.
Vedo Nelson sull'uscio che mi guarda fisso negli occhi indossando il suo sguardo più intimidatorio con le braccia incrociate, battendo freneticamente e a ritmo la punta del piede destro. Guardo verso il basso, ho i sensi di colpa fino alla gola ma non volendo raccontare in giro i miei problemi, decido di usare la vecchia scusa della sveglia che non è suonata.Ne: allora che hai deciso?
N: scusa Nels, stavo giusto per venire fuori...
Mentre mi affretto a prendere le ultime cose e a gettarle disordinatamente nello zaino per poi caricarlo in spalla e sollevare la pesante custodia della macchinetta, piena.
Esco e chiudo la porta per poi seguire Nelson con lo sguardo basso.Ne: quasi mi pento di averti fatto la sorpresa...
Mi fermo istintivamente per poi guardare Nelson con sguardo confuso. Ricomincio a procedere il mio cammino seguendo l'ombra del mio amico come stavo facendo prima che questo pronunciasse le precedenti parole nonappena realizzo che il mio sguardo non è abbastanza per chiedergli spiegazioni.
N: sorpresa...?
Ne: ho convinto anche Dario a venire, ci...TI sta aspettando con gli altri.
Nonappena sento pronunciare il nome 《Dario》ovviamente il mio cuore salta un battito. Sul mio volto si viene a formare in un baleno un sorriso a trentadue denti che ben presto si trasforma in una risata di felicità. Nelson sembra stranito dalla scena composta dalla mia reazione al suo annuncio ma, nonappena si volta a guardarmi, sembra decisamente riuscire a comprendere il motivo della mia esultanza.
Ne: sorpresa riuscita?
Nelson scoppia in una risata, immediatamente seguita dalla mia. Annuisco felicemente e allungo il passo, sollecitando poi il mio amico a fare lo stesso.
Ne: ho appena trovato il metodo per smettere di farti fare ritardo: basta farti venire a prendere da Dario!
Le risate continuano e ci avviamo verso il pulmino nel quale so esservi un'allegra compagnia, in particolare so esservi l'unica persona con la quale ho bisogno di stare ora.
***
Nonappena arriviamo davanti all'ampio veicolo, Nelson apre la portiera per poi salire. Quando si mette seduto, cerco velocemente con lo sguardo quello di Dario tra gli occhi dei miei compagni. Mi sento sperduto finché non percepisco come una freccia conficcarsi dritta e precisa nel mio petto fino a toccare il cuore. Questo dardo è di certo partito nel momento in cui il mio sguardo ha incrociato quei profondi occhi castani, pronti a curarti l'anima con il loro calore e a straziartela perchè nessuno potrà mai esserne all'altezza. Mentre cado nei suoi occhi, un senso di vuoto mi assale e quel sentimento di vertigini mi attanaglia per l'ennesima volta.
Il sorriso sul volto di Dario è accennato, i suoi occhi parlano per lui. Salgo nel van e (per fortuna) l'unico posto libero è proprio quello accanto a lui.
Non parlo, non dico niente, ci limitiamo ad avere le mani intrecciate, e i cuori che battono all'unisono.
Sento che sarà un tour indimenticabile!
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一𝑽𝒆𝒓𝒕𝒊𝒈𝒐
FanfictionCosa succederebbe? Saremmo ancora salvi se (il tempo si fermasse) una terza stagione per la Valle Spaziale fosse alle porte? Magari la ragione di questa scelta riguarda qualcosa in più rispetto alla sola voglia di migliorarsi... "Il più delle volte...