Capitolo 5 - La prima lezione

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I tre giorni trascorsero rapidi e Eleanor era riuscita a malapena a rinfrescarsi la memoria e a decidere una sorta di piano di studio. Quando aveva accettato l'idea proposta dalla madre di Rumiko in realtà non credeva che avrebbe cominciato così presto. Un conto era insegnare alle elementari in America, dove i bambini parlavano già inglese in casa, un conto era insegnarlo ad uno straniero. Non era sicura che il metodo fosse lo stesso, per questo aveva acquistato quei libri. Usando quelle nozioni e ciò che sapeva a menadito, riemerso immediatamente, aveva stabilito come avrebbe proceduto.

L'idea che la sua prima allieva sarebbe stata proprio Asami le aveva tolto un peso dal cuore e alleviato le sue insicurezze. Preferiva non pensare allo sconosciuto delle 16:30 e a cui Rumiko aveva risposto, se ne sarebbe occupata al momento.

Riordinò il tavolo incassato, sistemò i libri, il PC, le penne e le matite, sospirò accasciando le spalle e sussultò quando il campanello risuonò allegro.

Si alzò di scatto, raggiunse rapida la porta e aprì. Asami Matsumoto s'inchinò, i lunghi capelli scuri si adagiarono in avanti, indossava la divisa della scuola con sottili ed eleganti rifiniture arancioni. La gonna blu a pieghe arrivava al ginocchio, portava calzettoni, mocassini e un cappotto blu con lo stemma della Seikei: sembrava uscita da uno dei manga di Rumiko.

- Buongiorno, Asami - la salutò Eleanor con un sorriso mettendo a tacere ansie e timori. La ragazzina rispose in giapponese con il saluto che ormai conosceva, ma era bene mettere in chiaro da subito le cose.

- Signorina Asami - la riprese - Dal momento in cui ci vediamo e per l'ora successiva, sei pregata di parlare solo ed esclusivamente in inglese, sono stata chiara? Non voglio sentire una parola di giapponese -

Asami la fissò con occhi spalancati, arrossì, si inchinò di nuovo sentendosi profondamente in colpa e la salutò nuovamente.

- Buongiorno, maestra Carter - disse, cercando di pronunciare correttamente ogni parola. Quella straniera le era piaciuta immediatamente, a differenza delle sue amiche che se ne erano tenute ben lontano. Quando aveva messo al suo posto quello scemo di Hayashi Hideo non era riuscita a contenere la gioia! Si era comportata come un'eroina e senza alcuna paura l'aveva affrontato! Non aveva creduto ai suoi occhi quando aveva visto l'avviso nella bacheca della scuola: quella straniera che offriva lezioni d'inglese doveva essere per forza lei. Le erano bastate alcune domande alla sua insegnante per confermare il suo sospetto. Aveva convinto i suoi genitori ed ora eccola lì.

Eleanor annuì, la fece entrare e si accomodarono in salotto. La lezione iniziò con alcune domande semplici ed un test che servirono ad Eleanor per stabilire il grado di conoscenza della lingua, poi nella seconda mezz'ora si dedicarono ad alcune parti basilari della grammatica da rafforzare. Asami era reattiva, si vedeva che era abituata a dare il massimo e ad impegnarsi. Avere a che fare con uno studente così brillante e volenteroso risollevò l'animo di Eleanor scacciando anche le ultime remore che poteva aver avuto in merito al suo personale impegno in quel nuovo lavoro.

Asami le fece molte domande, incespicando e sbagliando, ma non si arrese mai. Al termine della lezione, Eleanor le consegnò un libro in inglese.

- So che sicuramente avrai molti impegni legati alla scuola, ma ti chiedo di impegnarti ogni giorno nella lettura di questo libro per ragazzi - le consigliò porgendoglielo.

La giovane passò esterrefatta lo sguardo da lei alla copertina.

- "Alice in wonderland" - lesse sillabando correttamente, poi tornò a fissarla senza parole.

- Narra le avventure di una ragazzina che raggiunge un mondo incantato, vedrai, ti piacerà - le sorrise cercando di minimizzare il gesto che sembrava aver colpito Asami come un pugno allo stomaco. Forse per i giapponesi ricevere qualcosa aveva grande importanza, doveva ricordarsi di chiederlo a Rumiko.

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