Capitolo 15 - La fede nuziale

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Shimizu tenne d'occhio sia Rumiko-chan che Eleanor Carter e il suo ospite. Era un lavoro faticoso, ma doveva farlo. La prima sembrava colta da una strana febbre che la rendeva nervosa e i secondi erano rimasti tre giorni chiusi nella dependance - e non voleva immaginare a fare cosa - finché quel pomeriggio, d'improvviso, li aveva visti uscire. Yamada-san non aveva necessità dei suoi servigi, quindi si apprestò a seguirli.

Passeggiarono tutto il pomeriggio tenendosi per mano, a volte lui le passava un braccio sulla spalla e lei si appoggiava senza timore in quell'alcova sicura.

Shimizu rifletté che, sebbene si fosse staccata da lui quando aveva provato ad accarezzarla quella sera sotto i ciliegi, non temeva affatto quell'uomo, di cui sembrava fidarsi ciecamente nonostante ciò che le era accaduto.

Presero un gelato, lei gli indicò molti posti e lui le fece una quantità di domande a cui lei rispose gentilmente. Shimizu rimaneva a distanza quindi non riusciva ad origliare le conversazioni, ma se ne avesse avuto l'occasione, lo avrebbe fatto senza pentirsene. Si fermarono in diversi negozi, acquistarono qualcosa, poi si diressero verso la scuola Seikei. Forse voleva fargli vedere dove andava a correre ogni giorno.

Li seguì con discrezione, aiutato dal marciapiede pieno. Oltrepassarono il campo di calcio con la pista di atletica e si fermarono accanto alla rete dalla parte esterna, nei pressi degli spogliatoi. Chiacchieravano amabilmente fra loro guardandosi spesso e ridendo. Shimizu si guardò intorno e rimase di sasso quando, dalla parte opposta della pista, fiancheggiata da un viale alberato, notò un uomo in piedi, in un elegante completo scuro da ufficio. Aguzzò lo sguardo per essere certo che non si stesse sbagliando: era Nakajima Kosaku.

Si chiese cosa ci facesse lì. Controllò l'orologio ed erano le diciotto e trenta, l'ora in cui di solito Eleanor-san correva la sera. Un sospetto incredibile iniziò a farsi strada in lui: che venisse apposta lì ogni sera per guardarla correre? No, Nakajima-san era un uomo troppo dedito al lavoro per perdere tempo dietro a una cosa del genere anche se si fosse innamorato di quella donna. Che quel sentimento che aveva intuito persino lui fosse così intenso da fargli trascurare gli affari? Se Eleanor lo avesse cambiato in quel senso, forse Rumiko-chan aveva ragione e avrebbe potuto essere davvero la persona giusta.

Un groppo di gelosia repressa gli serrò la gola facendolo distrarre e quando rialzò lo sguardo, Nakajima-san lo stava guardando. Si fissarono per qualche istante, poi l'uomo d'affari guardò ancora una volta la coppia che cinguettava, si infilò le mani in tasca e sparì oltre gli alberi.

Eleanor e il suo ospite, che Rumiko aveva detto di non conoscere, cosa di cui lui dubitava fortemente, ripresero la loro passeggiata e Shimizu si nascose rapido dietro un gruppo di piante per tornare poi a seguirli a distanza.

La passeggiata di ritorno si svolse con la stessa lentezza, fecero una strada diversa, si fermarono in alcuni negozi uscendone con delle borse e infine si diressero a casa. Il collaboratore attese che entrassero e si concesse altri dieci minuti di attesa, poi attraversò la porta di fianco al cancello d'entrata e si rifugiò nella villa del suo capo. Non era accaduto niente di sconcertante, senza contare il fatto che erano indubbiamente molto legati: Shimizu-san era sicuro che il rapporto superasse di gran lunga la semplice amicizia. Forse erano stati amanti.

Incapace di poter stabilire una verità assoluta contando il fatto che non avrebbe mai chiesto informazioni ad Akihiro, sospirò e raggiunse la sua stanza. Si lavò con cura come faceva ogni sera prima di cena e, quando terminò di vestirsi, il campanello suonò. Si affrettò a rispondere per scoprire che era un fattorino di un ristorante vicino che aveva una consegna per una certa Eleanor Carter.

Shimizu aprì, uscì dalla casa padronale e accolse il fattorino, conducendolo alla dependance. Le luci all'interno erano accese e suonò con decisione. Dopo qualche istante, la porta si aprì rivelando Eleanor in accappatoio. Lui distolse immediatamente lo sguardo per posarlo sull'uomo poco oltre, appoggiato allo stipite del salotto con una spalla. Era coperto con un telo in vita, le braccia muscolose incrociate sul petto villoso e dagli addominali delineati. L'uomo gli fece l'occhiolino e sorrise. Shimizu cambiò nuovamente la direzione del suo sguardo, cancellando dalla mente l'idea che avessero fatto il bagno insieme e...

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