Ovviamente mariana non fece lezione e per quanto avessi implorato la sorvegliante di stare con lei mi disse di no.
V: è arrivato il mirtillo gigante!
Urlò Vincenzo ridendo.
Prof: buongiorno, buongiorno, buongiorno! Oggi faremo una gara canora!
Uno ad uno andammo vicino alla prof per cantare. Vilma fu davvero brava! Alex diciamo di no.... Mario tremava tutto. Non per vantarmi ma io sono sempre stata bravina a cantare e non vedevo l'ora di andare vicino la prof, non cantavo da una vita.
Prof: Martini, prego
G: eccomiArrivata lì diedi il meglio di me, anche se la canzone era quella che era.
SD: permesso, professoressa mi scusi per l'interruzione potrebbe un attimo uscire la signorina Martini?
Prof: certo, vada signorinaLa sorvegliante mi stava portando nella camerata.
G: è successo qualcosa a mariana?!
SD: ora vedrà signorinaEntrata in camerata vidi ciò che non avrei mai voluto vedere. Mariana era vestita normalmente e aveva in mano il suo trolley e il telefonino.
G: ma che cazzo fai?!
M: giada, io non ce la faccio. Non me l'hanno detto fino ad ora ed è successo il giorno della mia entrata al collegio! Io non reggo tutto ciò, devo tornare a casa, devo andare a trovare la sua famiglia
G: devo devo devo, tu non te ne vai!
M: si me ne vado
G: non te na vai!Urlai. Si. Le urlai contro. Era una delle poche di cui potevo fidarmi e per quanto capissi il suo dolore non poteva mollare così.
M: giada non renderlo più complicato di come già è, ti prego. Puoi lasciarmi andare?
G: mari, siediti un attimoCi sedemmo entrambe sul letto e stavo per fare una cosa che non avrei fatto.
G: un anno fa ho perso il mio migliore amico. Era un fratello per me. Eravamo nati lo stesso giorno, nello stesso ospedale e le nostre madri erano sempre state migliori amiche. Si chiamava Andrea ed era bellissimo, una persona d'oro nel vero senso della parola. Era il 14 Luglio, saremmo dovuti partire per le vacanze con le nostre rispettive famiglie. Arrivati davanti casa sua i miei scesero dalla macchina per bussare e farli scendere. Nessuno apriva fin quando vidi tutto con i miei occhi. C'erano i suoi sul tetto, la sorella piccola era dentro casa e lui era lì. Sul cornicione. Si è buttato.
Iniziai a piangere e a rivedere tutto davanti ai miei occhi.
G: avevamo a malapena 14 anni, ci parlavamo sempre, non era capace di fare qualcosa del genere. Era un ragazzo come gli altri. Con la passione per il calcio e per le ragazze. Mi ricordo che il giorno prima della sua morte stettimo in videochiamata per ore a parlare di come sarebbe stata la nostra magnifica vacanza....è stata la più lunga che abbiamo mai fatto e solo il giorno dopo ho capito il perché. Ogni 14 del mese io e i miei, insieme alla sua famiglia andiamo al cimitero ed ogni mese gli porto una lettera diversa, un resoconto del mese. L'ultima gliel'ho portata proprio prima di partire, anche se non era il 14 e mi sono promessa che sarei arrivata fino alla fine per lui. Abbiamo tutti degli scheletri nell'armadio che abbiamo paura di mostrare, ma prima o poi vanno mostrati. Eppure lui non ci è riuscito.
M: Dio Giada, io non sapevo. Sono una deficiente. Hai ragione.Iniziò a rimettersi la divisa e a posare i suoi abiti.
G: questa è la mariana che mi piace!
M: per loro?
G: per loroCi abbracciammo forte e uscimmo dalla camerata.
G: ciò che ti ho detto è un segreto, chiaro?
M: chiaro
G: e non pensare più ad abbandonare il collegio.
M: promesso
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Il Collegio 4
Fanfiction[COMPLETA] Giada Martini ha 15 anni e viene da Napoli. Va al liceo linguistico e ha la media del 7. "Voglio entrare perché voglio avere nuovi amici e chissá, anche una ragazzo magari."