24.

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Finalmente la settimana degli esami era arrivata. Ognuno di noi era in ansia e ognuno di noi aveva copiato tutto nei compiti scritti, mancavano gli orali. L'ansia faceva ormai parte di noi.

Gli esami orali erano alle porte. Bisognava sfondarle!

PM: ora ragazzi faremo l'estrazione della lettera. Si inizierà con la lettera....

Il prof pescò per bene e ognuno di noi incrociò le dita.

PM: lettera M! Signorina Martini, lei è la prima.
G: porca puttana
Sussurrai
Seguii Maggi in aula magna e l'ansia iniziò a farsi sentire. Parliamoci chiaro, l'esame di terza media l'ho sostenuto, ma non era come questo. Non lo è affatto.

P: buongiorno signorina Martini
G: buongiorno
P: come si sente? Lei sta aprendo gli esami del 1982
G: we non ne parliamo proprio

Risata generale, iniziamo bene

P: Professor Maggi, vuole iniziare lei?
Pm: certo. Allora signorina, mi parli di D'annunzio

Ogni prof mi chiese qualcosa riguardo alla materia e agli argomenti studiati. L'unica cosa in cui feci cagare fu storia. Vuoto totale.
Tornata in mensa tutti mi circondarono e mi fecero domande.

G: mi hanno chiesto D'annunzio, il ciclo dell'acqua, keith Haring, la spedizione dei mille, i vulcani e basta.
Gi: daje ragaaaaa

Gianni si avvicinò e mi diede un bacio.

Gi: brava amore
G: grazie ruffiano, ma ora è il tuo turno

Gianni fu chiamato, così come pian piano tutti gli altri. La sera era calata e un po' di nostalgia si faceva già sentire, ma non era finita. Era stato organizzato il ballo di fine anno a tema horror. Con un prof di breakdance avevamo preparato un ballo sulle note di Thriller di Michael Jackson e non vedevamo l'ora di cambiarci e iniziare. I vestiti lasciavano molto a desiderare, ma il mio non era male, in più ci truccammo, almeno per la festa!

Giu: che belle che siete! Chi mi trucca?
G: io!

Truccai Giulio e altri e tutti ci dirigemmo in cortile. Il ballo andò benissimo, anche i prof si scatenarono, ma l'aria non era delle migliori. Alcuni iniziarono a piangere, altri a mettere i musi lunghi. Corri ad abbracciare uno, corri a consolare l'altro e la festa finì. Dormimmo tutti nella stessa camera e unimmo i letti. Era l'ultima sera e dovevamo godercela.

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