18.

2.5K 82 5
                                    

Quando sentii quella frase mi alzai di scatto. Col cazzo che mi riportava a casa!

G: non se ne parla, io resto qui!
M: tu vieni con noi
G: ho detto di no

Controllai l'orario dall'orologio sul muro. Era l'ora in cui stavamo in sala ricreativa.

G: papi, salutami tutti e digli che gli voglio bene. Mamma non continuerà a scegliere il peggio per me, non più.
M: io non scelgo il peggio per te!
G: mamma

Dissi avvicinandomi a lei

G: credo di sapere meglio di chiunque altro ciò che mi fa stare bene, quindi, per favore, lasciami qui

Ci abbracciammo, infondo era pur sempre mia mamma.
Entrai in sala ricreativa e li feci cagare un po' sotto.
Misi in atto anche le mie lacrime finte, che servono sempre nella vita. Finsi di piangere e iniziai a parlare.

G: raga, me ne vado
Gi: wo wo wo, che cazzo stai dicendo? Giada?!

Disse gianni dopo aver scavalcato il divano ed essermi arrivato difronte.

G: eh raga, me ne vado! Che vi devo dire?! Il preside ha ritenuto poco opportuno il mio strascino alla spocchiosa dell'altro collegio, ha chiamato i miei ed ecco qua
Gi: no, non-non è possibile

Gianni si allontanò mettendosi le mani nei capelli, Mariana e Claudia iniziarono a piangere, George, Nicolò e Samuele erano persi. Giulio, Vincenzo, Mario e Gabriele si sedettero per riflettere. Gli altri erano completamente impanicati. Ok, forse era abbastanza.

G: uagliù, stev pariann (non so come si scrive shhh)
V: ma vafangul!

Disse vincenzo venendomi incontro.
Tutti quanti mi abbracciarono dicendo di non fare più una cosa del genere. L'unico a non avvicinarsi fu Gianni. Dopo qualche minuto mi prese per mano e mi portò fuori.

Gi: sei una fottuta bastarda

Mi dissi ridendo, facendomi poggiare la schiena contro il muro.

G: in realtà stavo rischiando di andarmene davvero, ma li ho convinti

Dissi mentre gli mettevo le braccia attorno al collo.

Gi: vieni con me

Mi prese per mano e mi portò sul terrazzo. Il tramonto quel giorno era davvero mozzafiato. Stettimo abbracciati a guardarlo per circa 10 minuti, poi ritornammo dentro e cenammo.

--------------------------------------------------------------

Dopo cena entrai in camerata e vidi Maggy sul suo letto mentre piangeva.
Le andai incontro e mi sedetti insieme a lei.

G: ehi, cosa è successo
Mag: continuano a prendermi in giro, a darmi faatidio
G: perché?
Mag: perché io penso solo a studiare, perché ci tengo all'educazione e perché rispetto a certi soggetti sono una brava persona
G: chi è stato?
Mag: claudia
G: ovvio, che domande faccio
Mag: e sono stanca! Mi hanno pure fatto lo scherzo col dentifricio. In più dicono anche che io e Mario dobbiamo stare assieme, che siamo i cocchi dei prof, non i rende conto che lei non lo è perché e ignorante e maleducata
G: ok maggy, però non esageriamo con le parole dai
Mag: eh, ma quando ci vuole ci vuole
G: lo so, sono la prima a farlo, però un po' di contegno dai, mo le parlo io

Mi avvicinai a Claudia con l'intento di farle capire i smetterla, fondamentalmente io e lei eravamo in buono rapporti.

G: claudia oh, ti devo parlare

La feci girare ma la vidi piangere?!!?

G: cla, che è successo?!
C: ge-george
G: vieni con me

La portai in bagno e cercai di parlarle.

G: oi, cosa è successo?
C: Asia
G: cosa fa asia?
C: fa la gattamorta con Gelrge nonostante sa che mi piace
G: mo me la vedo io con Besciamella

Il Collegio 4Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora