Capitolo 6 - Mi concede l'onore di questo ballo ?

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Con i tacchi in mano e la giacca di Federico che le copriva la schiena, lasciata libera dal quel vestito fin troppo scoperto secondo il suo migliore amico, Giada entrò velocemente nella villa torinese del calciatore, appena varcata la soglia della porta d'ingresso si liberò dell'indumento lasciandolo cadere sul grande divano e si accovacciò per salutare i due cuccioli di cane che si erano svegliati per accogliere i due ragazzi. Dopo il momento in terrazza con Federico aveva trascorso l'intera serata in compagnia degli altri  tra cui Paulo e Douglas con cui aveva ballato senza fine, inoltre, aveva approfondito la conoscenza dei nuovi, che si erano mostrati molto simpatici. Con Il toscano non si era rivolta la parola per il resto della serata, infatti, quest'ultimo era rimasto tutto il tempo a telefono con la sua ragazza. 

Il calciatore chiuse la porta d'ingresso e posò le chiavi della sua macchina sul davanzale posto al lato della stessa, poi slacciandosi i polsini della camicia si  incamminò verso la sua migliore amica, la quale si era distesa sul enorme divano bianco. Era davvero troppo stanca e i piedi le facevano un mal cane, non avrebbe dovuto ballare cosi tanto con dei tacchi così alti.

-"Quante volte ti ho detto che voi donne siete folli a mettervi questi cosi ?". Le disse mentre spostando le scarpe dell'amica si sedeva sullo stesso divano e sollevandole i piedi li posizionò sulla sue gambe.

-"Se fossi stata dieci metri avrei desistito, ma sono una tappa, comunque perché non mi fai un massaggino, mi fanno tanto male i piedi Fefè". Disse la ragazza pronunciando le ultime parole con la voce da bimba.

-"Se me lo dici con questa vocina non posso rifiutare"

-"Lo so per questo l'ho detto". Conosceva Federico fin troppo bene sapeva che quando faceva quella vocina tenera non riusciva a resistere.

-"Stronza". Il numero trentatré iniziò delicatamente a muovere le sue mano sul piede dolente e rosso della ragazza.

-"Sei sempre stato bravo in questo". La ragazza distese il capo all'indietro al rilassante tocco dell'amico che con delicatezza le stava alleviando quel dolore immenso. Federico aveva delle mani d'oro e Giada lo sapeva bene, quando era adolescente e seguiva le lezioni di danza era proprio il suo amico a massaggiarle i piedi fin troppo devastati da quella attività fisica.

-"Si sa con le mani sono davvero bravo, domandalo alle mie mille ragazze". Disse con tono ammiccante.

-"Coglione". Sorrise lanciandogli  uno dei due cuscini che aveva sotto il capo colpendolo proprio sulla testa.

-"Mi hai fatto male,ora chi lo dice al medico di squadra che non posso giocare perché ho un trauma cranico, sono pure sempre un'atleta". Le disse toccandosi il punto colpito.

-"Come sempre sei esagerato, piagnucolone "

-"Sei arrabbiata con me vero? ". Disse improvvisamente il toscano mentre riposizionava le sue mani sui piedi  della ragazza.

-"No Fede". Giada non era arrabbiata ma era delusa, molto delusa, perché per l'ennesima volta il suo Federico l'aveva messa in secondo piano rispetto alla romana, che poi questa cosa era giusta perché Veronica era la sua fidanzata ma la toscana non riusciva proprio a capire e accettarlo.

-"Ti conosco bene,quando metti le labbra in quel modo se incazzata e non poco". Il ragazzo la conosceva bene, sapeva che ogni volta che era arrabbiata chiudeva le labbra talmente così forte che si formavano delle pieghe che per Federico volevano dire solo una cosa "scappa finché sei in tempo".

-"Okay, forse un pò".Disse accarezzandosi i capelli senza guardare l'amico.

-"Forse un po' tanto". Le sorrise tentando di fare pace.

Non avere paura - Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora