Capitolo 21 -Scusami piccola e nutella

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Ciao ragazzi e ragazzi è un po' di tempo che non ci sentiamo, come ci eravamo lasciati? 

Ah.... io e il mio migliore amico ci siamo baciati al chiar di luna ma lui aveva dimenticato tutto il giorno dopo e io mi sono incazzata come un belva. Avevo deciso di ignoralo per il resto della vacanza ma ovviamente lui ha continuato ad assillarmi fissandomi tutti il tempo con due occhi da cucciolo e alla fine mi sono arresa, dopo un misero giorno. Sono una sfigata lo so.

Altro aggiornamento,i l piano "Rinfreschiamo la testa al biondino" ideato da Martina ha fallito miseramente, ora vi racconto in pratica in cosa consisteva. Ha deciso di riunirci tutti per giocare a "Ti è capitato di...", in pratica ognuno di noi doveva rispondere alla domanda che un altro gli poneva,ad esempio, " ti è capitato di ubriacarti fino a stare male ?", le alternative erano rispondere sinceramente oppure pagare pegno, ovviamente la mia domanda è stata "Ti è capitato di baciare qualcuno recentemente?", non esagero se vi dico che ci ho pensato ben cinque minuti prima di rispondere, ero tesa e lo sguardo assassino di Martina e quello curioso di Federico non aiutavano di certo, però alla fine ho mentito rispondendo di no. Avete ragione sono una stupida, una polla, una imbecille colossale ma non potevo mai ammetterlo davanti a tutti. Inutile dirvi che Martina avrebbe voluto uccidermi visto che quello stupido gioco era solo un modo per aiutarmi, al contrario Federico sembrava sollevato dalla mia riposta,per un attimo mi è sembrato di leggere il terrore nei suoi occhi mentre mi prendevo del tempo per rispondere. Il resto dei giorni sono stati soft, Federico ha continuato a non ricordare nulla di quella serata mentre io, sfortunatamente, non riuscivo a cancellare dalla mia testa l'immagine mia e del mio amico che ci esploravamo le bocche a vicenda. Ora mi ritrovo sule norme divano bianco di Federico a fissare il soffitto, volevo uscire per fare un po' di compre in centro ma come sapete essendo io una donna fortunata sono dovuta restare a casa perché a Torino c'è allerta meteo, Federico ha ripreso gli allenamenti quindi benvenuta solitudine. Mi chiedo perché la mia esistenza deve essere sempre caratterizzata da una sfiga assurda,forse nella vita precedente sono stata cosi stronza da meritarmi tutto ciò o semplicemente la dea bendata ha cancellato dalla sua lista il mio nome.

Gli occhi verdi di Federico osservavano la figura della donna,completamente ignara della sua presenza, da ben quindici minuti. Il calciatore concentrò le sue iridi sul corpo dell'amica con addosso l'ennesima felpa rubata dal suo armadio, guardava le sue gambe scoperte con ardore e desiderio, osservò quella ragazza e tutta la rabbia che aveva dentro scomparve in un istante. Tuttavia, i sentimenti di paura e codardia si rimpossessarono del suo possente corpo e inutili furono i suoi tentativi di scacciarli via, avrebbe voluto dirle tante cose ma riusciva soltanto a guardarla mentre cercava di dare un senso ai capelli che le cadevano sul volto.

-"Sono a casa". Pronunciò fingendo di posare le chiavi sul mobiletto in marmo nero.

-"Fede? Come mai sei già qui ?". Si voltò con uno sguardo confuso verso la figura del biondo che era poggiato allo stipite della porta con lo sguardo ancora perso sulle cosce della bionda. Era strano vederlo lì a quell'ora, di solito gli allenamenti finivano almeno due ore più tardi.

-"Vedo che qualcuno è contento di vedermi". Si staccò dalla porta in legno per avvicinarsi alla donna che lo guardava sorridendo dopo la sua affermazione, pensò che quel sorriso era forse una della cose più bella che avesse mai visto.

-"Scemo, mi fa solo strano averti qui due ore prima, per fortuna che Luca è andato via più presto oggi". Il sorriso malizioso che le comparve sul viso provocò una rumorosa risata del biondo che fissandola dolcemente le posò un bacio tra i capelli arruffati a causa dell'umidità.

-"Mi avvisavi, mi trattenevo ancora un po' con Ginevra". Decise di stare al gioco dell'amica non appena notò un pizzico di gelosia negli occhi verdi della bionda.

Non avere paura - Federico BernardeschiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora