8.

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La mattina dopo per jimin fu un trauma alzarsi.
Per quasi tutta la notte non era riuscito a prendere del sonno decente. Ogni pensiero lo riportava a quel bacio rubato. Si rigirò piu e piu volte portandosi le mani fra i capelli.
Perche lo aveva fatto? Questa era l'unica vera domanda a cui non riusciva a darsi una risposta.
Sentendo una delle campanelle suonare e rimbombare per tutto il corridoio, dando così sfogo a mille voci e urli da parte dei carcerati, decise a suo malgrado di alzarsi.

Si sistemò la camicia e i pantaloni, prese giubbotto anti proiettile e manganello, diede una piccola occhiata alla sua figura allo specchio sospirando e chiuse la porta alle sue spalle.

Come ormai era di routine, non potevano mancare certo i commentini che ormai aveva imparato ad "accettare" da parte di quei bifolchi.
"Ed eccola qui la nostra bella bambolina". Jimin ormai non perdeva neanche piu del tempo ad incazzarsi, aveva semplicemente imparato a conviverci.
Dalle pesanti porte dell'ala sud apparve yongyun più radioso del solito.
"Allora brutte teste di cazzo lo sapete che giorno è oggi vero?" dalle celle si alzò un gran boato.
Che giorno era oggi? E perche jimin non ne sapeva assolutamente niente? Come sempre, d'altronde.
"Preparatevi e attenti ai vostri culi" yongyun lanciò un piccolo ghigno e le urla incessanti dei carcerati aumentarono a dismisura dopo quello strano annuncio.
Jimin rimase a guardarsi intorno, non stava davvero capendo niente di quello che era appena successo. Ultimamente farlo rimanere di stucco sembrava la missione del giorno.
Yongyun vedendo il palese smarrimento nel viso del grigio decise di avvicinarsi a lui.

"Fammi indovinare, nessuno ti ha mai detto che giorno è mercoledì qua dentro" lo squadrò da capo a piedi mordendosi un labbro. "Già ma sembra essere una cosa all'ordine del giorno" sbuffò portandosi indietro i capelli e incrociando subito dopo le braccia al petto.
"Beh ma è chiaro. Oggi è il giorno delle docce!" yongyun disse quell'ultima frase ad alta voce e nuovamente un gran chiasso si fece spazio fra i corridoi.
"Il giorno.. Delle docce?" jimin era piu perplesso di prima, cosa significava il giorno delle docce?!
"Il giorno in cui i nostri cari e teneri ospiti finalmente possono darsi una ripulita e.. Del piccolo divertimento" fece un occhiolino in direzione del grigio e quest'ultimo trattenne a fatica un suono di disgusto.
"Su preparati" gli lanciò un pacco di asciugamani che jimin afferrò quasi per caso. In quel momento Jimin voltò la testa in direzione della cella del moro, e poté notare che lui era già li a fissarli con il suo solito ghigno stampato sul volto. Il grigio fece una smorfia e quest'ultimo ricambiò.

Qualche ora dopo tutti i carcerati erano in fila indiana per i corridoi in attesa di raggiungere la stanza delle docce.
Come sempre il compito di jimin era quello di badare alla situazione. Doveva accertarsi che tutti mantenessero la calma, senza che qualcuno iniziasse risse o cose simili.
Jimin e jungkook si scambiarono sguardi piu di una volta, ma nessuno dei due ebbe realmente il coraggio di parlare di ciò che era successo la notte precedente. Perlomeno jimin non ne volle proprio sapere.
Raggiunte le docce, la fila indiana che jimin aveva tanto faticato per mantenere stabile venne immediatamente rotta e tutti i carcerati corsero a spogliarsi, chi era gia con i pantaloni abbassati, chi si stava togliendo la maglia. "Oh mio dio" jimin portò una mano sul manganello ma una presenza lo fermò. "Tranquillo, fanno sempre così quando siamo qua" yongyun rassicurò di poco il grigio, facendolo in qualche modo rilassare senza staccare lo sguardo da quella scena assurda che si ritrovava davanti.
"Beh in un certo senso li capisco" continuò il collega e jimin voltò la testa verso di lui in modo interrogativo. "Hanno la possibilità di lavarsi solo due volte a settimana, penso che salteresti di gioia pure tu". Gli lanciò un piccolo sorriso. Non aveva tutti i torti, d'altronde anche loro erano persone. Certo persone di merda, ma comunque meritavano di lavarsi come ogni qualsiasi essere umano. Jimin sospirò in maniera quasi rumorosa.
"E adesso cosa facciamo?" yongyun rise sotto i baffi a quella domanda. "È logico! Noi staremo qui e faremo la ronda per tutta la durata di questa ora". Il grigio sgranò gli occhi. "La ronda? Vuoi dire che.." "già" gli diede una piccola pacca sulla spalla.

Don't Judge Me  |                                                         JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora