25.

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"Mi sono fatto il ragazzo del mio fottuto migliore amico, cazzo!!"
Taehyung stava sbraitando in un bar di Seoul, insieme ad hoseok e jimin.
"Tecnicamente ti sei fottuto il ragazzo del t-"
"Hoseok!" lo richiamò jimin in preda alla disperazione collettiva che si era creata, dandogli una pacca sul petto.
"Questa situazione è surreale, oh mio dio, oh mio dio! Mi sono fatto il migliore amico del mio non ragazzo carcerato!" jimin si portò entrambe le mani sul viso, lasciando cadere la testa all'indietro.
"Ed ora come glielo dir-"
"No!!" taehyung alzò talmente tanto la voce che tutti all'interno del bar si girarono verso di loro.
"Tu non dirai una sola parola di questa storia, tu.. Tu non capisci" il moro entrò nuovamente nel panico strofinandosi una mano sul volto.
"Jungkook è una persona estremamente possessiva e gelosa e se lo venisse a sapere la sua pena da scontare aumenterebbe di minimo altri dieci anni e noi due stavolta saremmo le vittime di tutto ciò!"

Hoseok in quella situazione cercò di mantenere un profilo abbastanza basso. Più volte si era costretto a mordersi l'interno della guancia per evitare di scoppiare a ridere.
Quella situazione era la cosa più comica a cui aveva mai assistito in tutta la sua vita.

"Perché non me lo hai mai detto??" esordì taehyung in maniera quasi teatrale.
"Cosa?" obbiettò jimin sempre più stressato da quella situazione.
"Che lavoravi nel fottutissimo carcere di Seoul!" taehyung dimenò a mezz'aria le mani.
"Perché tu non me lo hai mai chiesto! Perché cazzo avrei dovuto dirti che lavoro facevo?!"
"oh mio dio mi sono fottuto il ragazzo di jungkookie, seokjin andrà nei pazzi" taehyung stava continuando a sussurrare fra sé e se frasi senza senso guardando un punto fisso del bar con sguardo assente.

"Dio che storie! Nessuno dirà niente e fine!" hoseok era ormai esasperato da tutta questa storia, quei due non smettevano un attimo di urlare e piagnucolare.
"Non lo potevate sapere, ok? Ne tu taehyung" indicò il moro, "ne tu jiminie" finì indicando anche il grigio, ed entrambi si guardarono per alcuni secondi, senza dire niente.
"E poi è colpa mia" sbuffò, lasciandosi cadere sulla sedia prima di dare un sorso del suo caffè americano, "sono io che vi ho fatti conoscere, quindi in parte la colpa è anche mia".

Taehyung borbottò squadrando jimin con aria offesa.
"Quindi tu saresti il fidanzato di kook" mimò con le dita due virgolette in aria per enfatizzare la parola fidanzato.
Jimin arricciò il naso infastidito.
"Beh tecnicamente non sono il suo fidanzato" scimmiottò il gesto del moro che aveva di fronte.
"Però scopate" continuò taehyung, aggtottando la fronte.
"Si beh, siamo scopamici, va bene?" jimin incrociò le braccia al petto, spostando il viso da un lato.

Taehyung sbuffò una risata di rimando a quelle parole.
"Mi spieghi come cazzo fate a scopare in un contesto simile se a mala pena riuscivamo noi in casa mia?" provocò il moro.
Jimin a quelle parole arrossì di botto, cercando di non farsi scoprire dal ragazzo.
"B-beh non è colpa mia se abiti insieme ad altre tre fottutissime persone!".
I due avevano iniziato nuovamente a battibeccare e Hoseok ormai esasperato si alzò di scatto sbattendo le mani a pugno sul tavolo.

"Adesso mi avete proprio stancato voi due e le vostre scopate andate male!" si avviò per uscire dal bar, sotto lo sguardo sconcertato dei minori.
Quest'ultimo si girò verso di loro inarcando un sopracciglio.
"Quindi? Avete intenzione di stare ancora lì seduti a fissarmi con quelle facce? Muoviamoci ad andare da questo seokjin e facciamola finita".
Taehyung guardò jimin negli occhi con fare confuso, e jimin fece lo stesso con taehyung, e all'unisono riportarono lo sguardo su hoseok.
"Allora?!"

"Hyung siamo arrivati, parcheggia qua" taehyung indicò una piccola piazzola con il dito indice.
Hoseok con qualche manovra riuscì a parcheggiare la macchina, girò la chiave e prese un lungo respiro, girando la testa verso i minori che erano intendi già a fissarlo silenziosamente.
"Bene, chiudiamo questa storia adesso".
Tutti e tre scesero dall'auto, taehyung andò avanti per primo, d'altronde era casa sua.
Sicuramente dopo quel giorno seokjin non gli avrebbe più cucinato kimchi per un bel po'.
Sfilò le chiavi che teneva dentro la tasca, e con una mandata aprì la porta.

Don't Judge Me  |                                                         JikookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora