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Appena sono entrati nell'edificio, i due amici sono stati accolti subito dai due ragazzi che hanno riconosciuto grazie al dossier che avevano studiato; i loro coach.

I due ragazzi sono davvero fantastici, gentili ed educati, li hanno accolti con un sorriso e li hanno messi subito a loro agio dicendo addirittura di chiamarli per nome.

Insieme si recano verso l'ascensore per andare al 39° piano. Appena entrati Jin inizia subito a spiegare ai ragazzi che il 39° piano è quello dove lavoreranno loro. Ci sono tutti gli uffici dei collaboratori e anche dei due vicedirettori, mentre al 40° piano c'erano solo due uffici, cioè quelli di Yoongi e Jungkook.

A nessuno è permesso salire al 40° piano a meno che non si è chiamati dai grandi capi.

Appena si aprono le porte dell'ascensore si sente un'esclamazione di stupore da parte dei due stagisti.

"Wow, ma siamo sicuri che questo è il piano dei dipendenti" esclama Jimin stupito dal lusso che circonda quel piano.

L'arredamento è tutto sui toni del bianco, sulle pareti sono appesi dei quadri colorati che fanno da contrasto con il resto del mobilio.

In ogni angolo ci sono delle piante ben curate o dei fiori anch'essi talmente belli da sembrare finti.

"Ehi ragazzi potete chiudere la bocca" ridacchia Jin guardando le facce paralizzate dei due ragazzini "Diciamo che tutto questo è merito del nostro capo più giovane, anche se non si direbbe....ehi io non vi ho detto niente mi raccomando" continuò Jin con aria scherzosa.

"Ok ragazzi ora ci dividiamo, come vi hanno accennato nel dossier, Tae starai con me e principalmente noi lavoriamo a stretto contatto con Yoongi, il fratello maggiore" disse Nam rivolto verso Tae, che prontamente sorride alla notizia a differenza del suo migliore amico che si incupidisce "Vieni, ora ti mostro per bene ciò che il capo si aspetta da noi e ti mostro anche l'ufficio che per i prossimi tre mesi condivideremo insieme" continuò Nam facendo segno a Tae di seguirlo.

Tae ancora eccitato dalla notizia, si gira verso il suo migliore amico e lo saluta mormorandogli un in bocca al lupo.

"Ciao ragazzi ci becchiamo a pranzo" li salutò Jin, rivolgendosi poi a Jimin che non aveva più spiaccicato parola da quando aveva capito con chi avrebbe dovuto lavorare lui.

"Bene Jimin, come avrai capito noi lavoreremo a stretto contatto con Jungkook" disse Jin "Ora seguimi che ti faccio vedere il nostro ufficio e i nostri compiti. Credimi, stai tranquillo, non è difficile e poi ci sono io non ti preoccupare. Ho solo un consiglio da darti..." sospirò Jin entrando nel loro ufficio "Non andare mai contro Jungkook, ha un carattere molto particolare, è molto esigente e preciso. Odia il disordine e tutto ciò che non può controllare, quindi il mio unico consiglio è quello di assecondarlo sempre, anche se ritieni che è sbagliato tu asseconda e poi vieni da me che ci penso io a farlo ragionare....ok??" disse Jin mettendo la mano sulla spalla di Jimin.

"D'accordo, farò come mi dici. Cercherò di fare del mio meglio, te lo prometto" rispose Jimin con un sorriso appena accennato e con uno sguardo che diceva proprio il contrario. Non sarebbe mai riuscito a starsene zitto se non era d'accordo su una cosa....è nei guai, grossi guai.

Dopo aver passato la mattinata a lavorare con i loro coach i ragazzi si trovano tutti e quattro insieme in mensa per mangiare.

Il pranzo, nonostante si sono conosciuto da pochissimo, è molto allegro e tutti si sentono a loro agio, soprattutto con Jin, il quale intrattiene i ragazzi con le sue barzellette abbastanza stupide che li fanno ridere proprio perché non hanno senso, ma la risata di Jin è talmente contagiosa che non ne possono fare a meno.

Finito la pausa pranza rientrano tutti nei rispettivi uffici e si rimisero a lavorare fino a quando il telefono interno suona e Jin risponde immediatamente.

"Ok, va benissimo arriviamo subito, chiamo io Nam e vi raggiungiamo, a dopo".

Jin si volta verso Jimin e gli dice:"Jimin, dobbiamo andare subito al piano di sopra. E'arrivato il momento di conoscere i grandi capi, stai tranquillo, non mordono"scoppiò a ridere Jin vedendo il ragazzo sbiancare all'improvviso.

Jimin è troppo agitato, di lì a breve avrebbe incontrato quell'uomo dagli occhi di ghiaccio e sinceramente si sente in ansia per questo incontro, non capisce il perché pensa solo che deve smetterla immediatamente di agitarsi per una persona vista in una foto.

Si ritrovano davanti all'ascensore e sapere che ci sono anche Nam e Tae fa rasserenare un po' di più Jimin, anche se l'ansia non se ne va di certo.

Salgono al 40° piano e si dirigono verso la sala riunioni, appena entrano sia Jimin che Tae si ammutoliscono e si trovano a fissare due ragazzi, poco più grandi di loro, ma con un'aura talmente scura e nera che per quanto belli sono fanno davvero paura, soprattutto il più piccolo. Entrambi sono vestiti con un completo blu notte, con la camicia bianca leggermente sbottonata e la giacca aperta. Dire che erano sexy da morire è poco.

Jimin, come volevasi dimostrare, non riesce a staccare gli occhi dal più piccolo, si ritrova a perdersi in quegli occhi neri come il carbone ma freddi come il ghiaccio. Tae, invece, non era così spaventato, anzi, è molto attratto dal suo capo e a differenza di Jimin lo guarda con malizia e senza un minimo di timore.

Aveva già deciso in partenza che doveva conquistarlo ed ora che l'ha visto ne è ancora più convinto...soprattutto vedendo che nemmeno lui è così tanto indifferente dal suo sguardo.

"Buongiorno ragazzi, io sono Yoongi, chiamatemi pure per nome tranquillamente, le formalità non ci sono mai piaciute. Benvenuti nella nostra società, siamo molto contenti di avervi qui con noi, speriamo che possiate imparare il più possibile e soprattutto speriamo che vi troviate bene. Per qualsiasi problema, avete i vostri coach, ma se avete bisogno di urgenze potete benissimo contattarci senza problemi. Poi Nam e Jin vi daranno il nostro numero, sia chiaro che essendo un privilegio averlo, dovete assolutamente tenerlo solo per voi." si presenta Yoongi con molta gentilezza, tanto che i due ragazzi rimangono stupiti, perché davvero non se lo sarebbero mai aspettati.

Talmente cupo e freddo in apparenza ma tanto dolce e gentile con le parole.

In fondo è proprio vero che l'apparenza inganna...o almeno solo in alcuni casi, infatti non avevano proprio sbagliato a giudicare il più piccolo che prese subito parola.

"Ben arrivati ragazzi" disse una voce profonda e fredda, glaciale come i suoi occhi "Spero vi troviate bene e soprattutto spero che lavorate sodo e con passione. Tu piccoletto..."disse puntando il dito verso Jimin, il quale si immobilizza all'istante e gli si gela il sangue appena vede Jungkook che si avvicina a meno di due centimetri dal suo viso "Ti avviso subito che, visto che dovrai lavorare con me, ho due regole....la prima è: ciò che dico io è legge...sempre. La seconda : non mi piacciono le persone che mi fissano e tu lo stai facendo da quando sei entrato..."

La stanza si gela immediatamente, Jimin sente la rabbia ribollire dentro di lui e il suo viso inizia subito a cambiare facendo trapelare l'irritazione di quella situazione, non fa a tempo ad aprire bocca per rispondere a quel bulletto da quattro soldi che Yoongi, avendo visto il ragazzo incendiarsi, interviene subito " Bene ragazzi, ora che ci siamo presentati possiamo tornare al lavoro. Potete tornare ai vostri compiti, ci vediamo domani mattina alle nove per la riunione" così dicendo accompagna tutti fuori dalla stanza.

Prima di uscire Jimin si volta a fissare di nuovo Jungkook con rabbia, ma in cambio riceve uno sguardo arrogante e un sorriso perfido...chissà a cosa porterà tutto questo....

THE BOSS - KOOKMINWhere stories live. Discover now