Capitolo cinque.

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5 settembre 2016 
Londra, Pimlico 

CAP 5

Il contatto fra il suo corpo e la mia pelle era qualcosa di eccelso.
Eravamo nella nostra vasca da bagno la sera del cinque settembre, un giorno prima che partissi per il tour in Asia.
Londra si stava già trasformando in quella dolce metamorfosi che fa scansare l'estate per far soccombere l'autunno, un autunno estremo dove la pioggia e il vento fanno da padroni.
Noi due dentro la vasca al caldo, mentre fuori il vento soffiava affamato e distruttivo.
La schiuma aveva preso volume e lei era completamente nuda sopra di me.
Le mie mani erano lungo i suoi fianchi, pacifiche. 
Le stavo dando dei leggeri baci sul collo, le piacevano così tanto, la conoscevo e sapevo bene che andava in estasi con poco.
- Mi mancherai da morire in queste tre settimane piccola – affermai afflitto e la strinsi ancora più forte.
Lyudmila si girò appena e mi diede un bacio passionale, di quelli profondi che non ti dimentichi facilmente.
- Spero che passino in fretta, poi ti raggiungo a Sydney. -
Sarebbe venuta a Sydney tre settimane dopo perché io e i ragazzi ci saremmo presi una settimana di pausa per visitare un po' l'Australia dato che, non avevamo mai avuto modo di farlo.
Era stato Louis a lanciare l'idea del viaggio e di chiamare le nostre ragazze.
Così avevamo organizzato tutto: tre giorni a Sydney, Canberra e per finire qualche giorno a Melbourne.
In più le nostre ragazze ci avrebbero seguito per un'altra settimana in tour.
- Sei felice di vedere l'Australia? – le domandai, muovendo i piedi nell'acqua ancora bollente che ci circondava.
- Tantissimo, ieri è arrivato il Visto e sono veramente curiosa di vederla con i miei occhi. -
Quella sera cercai di coccolarla più che potevo, di assaporarla in ogni suo millimetro perché ero al corrente che mi sarebbe mancata da morire nelle settimane a venire.

6 settembre 2016
Aeroporto di Londra Heathrow

Quella mattina avevamo il volo per Kuala Lampur in partenza per le 9 e ci saremmo imbarcati da lì a breve.
- E' da un po' di tempo che non andiamo in Asia vero? – domandò Liam leggendo una rivista di gossip trovata per caso su una panchina dell'aeroporto.
- Ehm no, ci siamo stati a febbraio in Giappone, non ricordi? – ripose Harry che pure lui giocava distrattamente col telefono.
Eravamo tutti quanti mezzi addormentati ed io speravo di dormire profondamente nelle quattordici ore di volo che ci aspettavano.
A Kuala Lampur ci saremmo rimasti quattro giorni, due sere per i concerti e gli altri due giorni eravamo ospiti in qualche programma televisivo locale dal nome impronunciabile.
- Ragazzi, mercoledì pomeriggio ce l'avete libero lo sapete? -
Louis che bramava ore libere dall'inizio della nostra carriera fissò il nostro manager con gli occhi spalancati.
- Ehm no – rispose di soppiatto.
- Si vi ho spostato le due interviste alla mattina così se volete riposare nel pomeriggio siete liberi di farlo -
Io annuii.
Sicuramente sarei andato a spasso per la città insieme a Louis, anche se il nostro manager il più delle volte ce lo vietava perché girare senza guardie del corpo equivaleva ad essere soggetti facili in un mondo dove, se sei famoso, attaccarti è una bazzecola.
Eravamo esposti a molti rischi, soprattutto in Asia dove l'illegalità era quotidiana.
Ma notai la faccia furba di Louis e captai immediatamente ciò che mi diceva tacendo.
Eravamo stanchi di dover rimanere in una camera d'hotel e osservare il mondo dalla finestra. Nonostante i rischi che potevamo correre, a volte, trasgredire era l'unica cosa che ci rimaneva da fare.
Davanti al gate notai il mio cellulare che squillava a vuoto e il display mostrava il nome in rubrica ''Avvocato''.
Cliccai sul pulsante verde e la chiamata partì.
- Niall buongiorno, tutto bene? – mi domandò con il classico fare vigile e attento degli avvocati.
Io, invece, ero un cadavere che non sapeva nemmeno dove stava di casa.
- Ehi si tutto bene, tu invece? Se mi chiami hai cattive notizie di solito, spero non sia così questa volta – parlai con la voce ancora impastata dal sonno, gli occhi stavano iniziando ad abituarsi alla luce diurna lentamente.
- No questa volta no, volevo avvisarti che la prossima settimana Lyudmila è convocata qui in ufficio per cose burocratiche e che stiamo ottenendo il via dagli avvocati Russi, con un po' di pazienza e fortuna forse ci riusciremo Niall -
Quelle parole suscitarono in me una grande soddisfazione e contentezza tipiche di chi sta facendo qualcosa di buono, dopo tanto tempo.
Ma non mi illusi, cercai di rimanere con i piedi per terra e l'avvocato miribadì che se ci fossero stati nuovi risvolti mi avrebbe contattato il primapossibile.


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