Mentre ero intenta a mangiare il mio pranzo qualcuno bussa alla porta. Mia madre aveva ragione, sono già venuti a rapirmi.
<Sai che tra le 20 e le 15 c'è una bella differenza? > chiedo perplessa a Cameron aprendo la porta.
<Hai dimenticato questo in classe.> mi passa un quaderno.
<Oh grazie. Mi hai salvato allora. Dai entra. > lo ringrazio e quando sto per chiudere la porta qualcuno la blocca con il piede.
<Non vorrete lasciarmi fuori a gelare.> esclama Jay entrando.
<Stavo per dirtelo. > mi fa cenno Cam e chiudo finalmente la porta.
<Ok che ci fate qui realmente? Bella la scusa del quaderno> chiedo dubbiosa.
<Non possiamo passare a trovarti? > afferma Jay lanciandosi sul divano.
<Vorrei pranzare se non vi dispiace. > lancio il quaderno sul divano e vado in cucina a prendere la mia frittata.
<Volete qualcosa? > chiedo sedendomi sul divano con loro.
<Hai una cola?> faccio cenno di si e Cam si dirige in cucina.
<Dai sputa il rospo. Che ci fate qua.> insisto quando rimango sola con Jay, cederà.
<Non è giusto lasciare una ragazza sola con la brutta gente che c'è in giro.> se la ride.
<Dì la verità Sara ti ha detto che mia madre è partita.> lo guardo male e si limita a sorridermi.
<Non dirmi che siete venuti a controllarmi.> poso il piatto sul tavolino prima di lanciarglielo addosso.
<Non vederla così. Siamo qui per tenerti compagnia. > sorride Cam tornando in salotto e sedendosi accanto a Jay.
Devo cambiare casa. È mai possibile che non possa stare un secondo da sola.
<Ho delle cose da fare. Sparite.> mi alzo sperando seguano il mio esempio.
<Dicci tutto. Ti aiutiamo volentieri.> ridono entrambi.
Che pazienza che ho.
Mi arrendo e riprendo la frittata, ormai tiepida, e torno in cucina lasciandoli lì.
<Non ti arrabbiare su. > sento Jay ridermi dietro.
<Almeno ditemi che idee di compagnia avete. Spero vi siate almeno organizzati.> urlo dalla cucina per farmi sentire.
<Ho portato lo skate. Se ti va andiamo a fare un giro.> sento dire da Cameron.
Cavolo mi andrebbe proprio però alle 16 arriva Nash e devo finire matematica.
<Purtroppo non posso. Ho veramente da fare, anche se non volete credermi.> sparecchio e torno da loro.
<Che hai di tanto urgente da fare? > mi guardano perplessi.
<Non posso avere una vita piena di impegni scusa? > incrocio le braccia al petto ridendo. Ok si non faccio mai niente di interessante.
<Parlando proprio della tua vita piena di emozioni, ancora non ci racconti di ieri sera. Mi sembra un bel modo di passare il tempo.> mi lancia un cuscino in faccia Jay con un sorrisetto.
<Non c'è niente da dire infatti.>alzo le spalle con indifferenza.
Si scambiano uno sguardo d'intesa e continuano a ridere sotto i baffi.
<E come la spieghi questa?> Cam mi sorride e mi passa il suo telefono.
Quasi svengo vedendo la fotografia. Siamo io e Nash in cortile questa mattina. Panico.
<Non è come pensate. Lo stavo solo prendendo in giro. > ok è la cosa meno credibile del mondo.
I due cretini si scambiano un altro sguardo e ridono.
<Mi spieghi come fai ad avere questa foto? > spero solo non l'abbia vista nessuno.
<Se vuoi sapere se vi ho spiati la risposta è no. Casualmente mi trovavo nel corridoio e ho potuto immortalare la scena. Ringraziami, ora puoi appenderla al muro. > non smettono ancora di ridere. Tiro uno schiaffo sulla testa a Cam. Vorrei strapparmi i capelli.
<Ripeto che stavamo solo scherzando. Chi l'ha vista? >
<Vuoi mantenere la relazione segreta? Guarda come siete carini. > zoomma sulla foto e si becca un altro ceffone.
<Guarda che mi fai male. > si accarezza la nuca e il suo sorrisetto diminuisce.
<Cancellala.> cerco di essere credibile senza far notare l'ansia.
<È inutile. L'ho mandata anche agli altri.> ha smesso di ridere.
<Brutto idiota che non sei altro.> sibilo a denti stretti.
La mia mente scatta sull'orologio. Mancano 15 minuti alle 16. Devo farli andare via prima che arrivi.
<Non ho tempo per pensare a queste stupidaggini ora. Devo fare delle cose, quindi se possibile sparite.> imploro Jay con lo sguardo ma niente, non mi dà retta.
<Dai ma perché non vuoi dircelo. Con questa foto potremmo battere Jack.> guardo Cameron perplessa e Jay gli dà una spinta.
<Di che stai parlando? > ora non se ne andranno finché non avranno rivelato tutto.
<Cameron è un deficiente lascia stare. Piuttosto ti lasciamo ai tuoi impegni importantissimi.> vedo la paura sul volto di Jay. Fa segno a Cam di alzarsi avviandosi verso la porta ma gli blocco la strada.
<Tu ora non te ne vai finché non mi avrai spiegato tutto.> gli punto un dito contro.
<Anche tu mi stai tenendo nascosta questa cosa con Nash, qualunque cosa sia. Accontentati.> alza le spalle Jay.
<Come diamine te lo devo dire che non c'è niente tra me e Nash.> strillo ormai al limite della pazienza.
Sento il campanello suonare e il sangue mi si gela nelle vene. Ora si che non mi salverò.
<Beh? Non apri?> Mi osservano perplessi.
Il campanello suona di nuovo. Voglio sperare che qualcuno sia venuto a vendere biscotti.
Mi decido ad aprire la porta ma purtroppo la mia richiesta non è stata avverata.
<Oh ma non mi dire.> mi tira una pacca sulla spalla Jay. Quel sorrisetto suoi loro volti è tornato e giuro che li sbatterò fuori di casa a calci.
Nash ci osserva perplesso entrando e va a salutare i ragazzi.
<Che mi sono perso? > mi guarda cercando spiegazioni. Si vede che è parecchio spaesato.
La vita mi prende per il culo ecco cosa succede.
<Questi due rompiscatole se ne stavano andando.> se potessi bruciarli con lo sguardo sarebbero già all'inferno.
<Non c'è fretta. Facciamo due chiacchiere.> Jay si è appena guadagnato il mio odio per tutta la vita. Fa segno a Nash di andare verso il divano.
<Cosa diamine stai cercando di fare?> lo afferro per il polso e cerco di non farmi sentire dagli altri.
<Mi ringrazierai più tardi. > sorride e si stacca dalla mia presa.
Conosco Jay, e lui conosce benissimo me e il mio modo di fare. Sa benissimo che se fosse successo qualcosa sarebbe stato uno dei primi a saperlo, quindi vorrei capire che diamine vuole ottenere con questa sceneggiata. Mettermi in imbarazzo? Fare uno scherzo? Non capisco il senso di nessuna di queste cose.
