Capitolo 41

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-Ti avevo avvisato.- accenno un sorriso mentre cerco di raddrizzarmi.
-Non è colpa mia, questo letto sembra per bambini. Ho cercato di sistemarmi il più piano possibile.- lo osservo mentre continua a contorcersi.
Gli do una leggera spinta facendolo cadere sul pavimento.
-Ma sei impazzita.- sgrana gli occhi mentre stringe ancora la coperta come se avesse potuto sorreggerlo.
Scoppio a ridere rigirandomi nel letto.
Sento qualcuno borbottare qualcosa prima di accendere la lampada sul suo comodino ed accecarmi.
-Si può sapere che diavolo state facendo? -  Ale si strofina gli occhi poggiandosi alla testiera del letto.
Devo essere crollata in fretta ieri per non essermi accorta del suo ritorno.
-Che ore sono?- le chiedo sbadigliando.
-Le 7:30. Fatemi dormire cazzo.- mi lancia un cuscino addosso.
-In mia discolpa non ricordavo neanche che fossi qui. Scusami.- cerco di non ridere mentre Nash torna a tentare di sistemarsi sotto le coperte.
-Se stanotte mi verrà sonno me la prenderò con te.- detto ciò spegne la luce dandoci le spalle.
-Fammi spazio.- sussurra Nash mentre sta ancora combattendo con il letto per trovare una posizione comoda.
-Magari è meglio se vai a dormire nel tuo letto.-
-Mi stai cacciando?-
-Se hai paura del buio ti accompagno.- gli strizzo la guancia.
-Taci e torna a dormire.-
È totalmente inutile, continua a muoversi.
-Se continui a spostarti direi che è un'impresa difficile.-
-Fate silenzio!- quasi prendo un colpo sentendo la voce di Ale.
Mi giro dando le spalle a Nash e avvicinandomi il più possibile al suo petto, così dovremmo occupare meno spazio.
-Ringrazia che mi sono addormentato vestito, mi rendi le cose difficili.- la sua voce sarebbe stata impercettibile se non fossimo così vicini. 
Non avevo di certo pensato che avvicinandomi così tanto saremmo stati così attaccati. Volevo solo farlo smettere di muoversi.
Solo ora ci faccio caso, mi sono praticamente strusciata su di lui per sistemarmi. Fortunatamente al buio non può vedere che sono imbarazzata. Cerco di scansarmi leggermente ma me lo impedisce stringendomi con le braccia.
-Se ti muovi peggiori solo le cose. Torna a dormire.- poggia il viso sulla mia spalla e lo sento trattenere una risatina.
Mannaggia a me.
-A meno che tu non stia cercando di tentarmi volontariamente.- sorride e gli tiro immediatamente una gomitata. Gli piace mettermi in imbarazzo.
Ride di nuovo, cerco di non pensarci più e tornare a dormire.

Ci siamo svegliati tutti verso ora di pranzo dato che stanotte resteremo svegli.
-Vi voglio carichi!- sono state le parole con cui Cameron è venuto a buttarci giù dal letto sbattendo sulle porte di tutti, guadagnandosi 10 minuti chiuso fuori al freddo. Non pensavamo di trovare così tanta neve e, per quanto il paesaggio sia bellissimo, purtroppo non possiamo spostarci molto neanche oggi.
I ragazzi sono andati a preparare la legna per il fuoco da accendere più tardi mentre io, Sara e Ale prepariamo il necessario per la cena.
-Spero la tua nottata sia stata migliore della mia.- mi guarda storto Ale rivolgendosi a Sara, vedendola di buon umore.
-Non credere chissà cosa, anzi. Matt ieri sera aveva iniziato a russare e per poco non lo sbattevo fuori dalla stanza.-
-Certo. E come mai sei così allegra?- insiste Ale con quel suo sorrisetto che ti farebbe sentire a disagio anche se non hai fatto nulla.
-Non tutti ci svegliamo come te.- le sorride Sara mentre io le osservo divertita. Ale non avrà mai la soddisfazione di sapere i fatti suoi.
-Non sapevo mica di dover dividere la stanza con una coppia così rumorosa.- mi lancia un'occhiata tagliente.
Spiego in breve a Sara cosa stava succedendo e anche lei si mette a ridere quando le spiego che ho buttato Nash giù dal letto.
-Non ti lamentare, io l'ho sopportato una nottata intera. Non ho dormito tranquilla neanch'io.-
-Specialmente dopo che ho spento la luce.- ricaccia quel sorrisetto ma stavolta per me.
Credo di essere sbiancata in un attimo, o al contrario potrei essere un peperone.
-Cosa?- mi assale il panico.
La vedo ridere mentre Sara ci osserva curiosa.
-Quando non ci sono altri rumori direi che è facile capire ciò che qualcuno dice, essendo l'unico suono percepibile. Ricordati questo mio insegnamento.- si sta divertendo parecchio.
Ok ora sono sicuramente molto più colorata in viso di quanto dovrei.
Fa una breve sintesi a Sara ed entrambe tentano di trattenere le risate vedendomi in imbarazzo.
-Ma a questo punto se volete dormire insieme perché non cambiate camera?- mi chiede Sara come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-Primo perché Nash non ha una camera, dormono sul divano letto, e poi non posso di certo chiedere a Martin di scambiarci per stare con Nash. È già fin troppo imbarazzante. E poi Ale dovrebbe dividerla con lui, non mi va di metterla a disagio.- alzo le spalle.
-Certo preferisco stare con te ma per me non è un problema, tanto in camera passiamo pochissimo tempo.-
-Non preoccuparti, ci siamo messi d'accordo così e così rimarranno.-
-Non vorrei dover assistere alle vostre nottate di fuoco quando Nash "non sarà vestito".- lo imita per la sua frase di ieri sera facendoci ridere entrambe.
Vorrei tanto cambiare argomento ma non so neanche di che parlare.
Fortunatamente è Sara a salvarmi, vedendomi in difficoltà torna a parlare della serata che ci aspetta.
-Certo che è passato in fretta.- riflette Ale mentre portiamo a tavola i panini che abbiamo preparato per pranzo. Essendoci svegliati da poco nessuno di noi aveva molta fame, e poi meglio tenersi leggeri per la cena.
Queste sono le scuse usate per oggi perché nessuno ha voglia di impegnarsi a cucinare.
-Lo ripeti ogni anno.- mi diverte sempre vederla ripercorrere i mesi.
-E anche quest'anno non ho concluso niente di utile.-
-Sei riuscita ad avere una sufficienza in scienze. Direi che è un buon punto di partenza.- sento Sara risponderle mentre torno i cucina a prendere gli altri panini.
Dalla finestra intravedo Jack, Matt e Nash tornare a mani vuote.
-Scansafatiche non avete concluso niente? Noi qui a sfamarvi.- gli lancio un'occhiata tornando in salone.
-Se stasera ti avvicini al fuoco ti lancio fuori a calci.- mi punta il dito contro Jack.
-Si gela là fuori.- vedo Nash strofinarsi le mani.
-Ma non mi dire genio.- è sempre bello battibeccare con lui.
-Perché aspettare stasera? Chiudiamola fuori da adesso.- gli strapperei quel sorrisetto a suon di ceffoni.
-Se avete freddo la legna è sulla veranda.- ci informa Matt andando subito a fare la cozza con Sara.
-Scommetto che la tua scusa ora è che hai bisogno di scaldarti.- gli tiro una gomitata mentre sistemo le ultime cose a tavola.
-E potrò usarla per una settimana intera.- mi sorride tornando ad abbracciarla.
Vedendo la risatina di Nash lo precedo prima che possa avvicinarsi.
-Se fai anche solo un passo ti mando a mangiare la neve.- non ci tengo a congelare anch'io.
-Chi me l'ha fatto fare.- si passa una mano nei capelli sospirando. Li vedo tutti molto divertiti mentre osservano il nostro teatrino.
-Ma gli altri che fine hanno fatto?- chiede Ale distogliendomi dai miei pensieri. Mi ero quasi dimenticata.
-Stanno spalando la neve vicino alle auto per liberare un po' il passaggio in caso servissero.- Jack inizia a prendere posto a tavola seguito da Matt.
-Vai a chiamarli.- lancio un'occhiata a Nash che stava per sedersi.
-Cosa? Ma se sono appena entrato. Sto ancora congelando. Non ho intenzione di rivestirmi.-
Con la coda dell'occhio posso vedere i sorrisetti sulle facce di Ale e Sara, sarebbe stato meglio dormire nello stanzino degli attrezzi.
-Va bene, vado io.- mi avvio verso la porta sperando che mi fermi e si faccia avanti. Ma non è così. Sul serio è disposto a far uscire me piuttosto che mettersi scarpe e cappotto?

Lost In Your Eyes ||Nash GrierDove le storie prendono vita. Scoprilo ora