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-Jabelson! Coster! Nel mio ufficio, subito!-

I due agenti sbuffarono.

Quando il loro capo usava quel tono, non c'era nulla di buono nell'aria.

Si misero seduti di fronte a lui, attendendo la sfuriata.

-In che cazzo di casino vi siete messi?- Disse invece con tono preoccupato, passandosi una mano tra i radi capelli. -Dovete fermarvi sul caso di Alan Jasper. Ho ricevuto degli ordini, anche per voi... E partono da molto più in alto di quanto mi sarei mai immaginato.-

-Che vuol dire?- Chiese Coster corrugando la fronte.

-Che è probabile che ci stia lavorando già qualcun'altro...- rispose Jabelson. -Qualche ente del governo parecchio grosso...- Incrociò le braccia sul petto.

Il loro capo annuì, con un gesto secco della testa, guardandosi intorno come se qualcuno lo stesse fissando.

-Statene fuori! Sono più pericolosi di Jasper.-

I due ora avevano le facce più scure.

-Vi devo mettere in ferie forzate, secondo gli ordini che ho ricevuto. Se verrete beccati ad indagare, finirete a dirigere il traffico in Alaska, e chi lo ha detto, ha il potere di farlo... Avete altri due giorni di lavoro e vi verranno assegnati dei lavori di ufficio, poi andrete in ferie per alcune settimane.- Mentre parlava, in contemporanea, scriveva su un pezzo di carta che consegnò ai due.

"Non posso dirvi altro qui dentro, ma dobbiamo beccarci fuori per un caffè."

I due annuirono e fecero il gesto di un orario per trovarsi fuori dagli uffici a bere un caffè al bar vicino.

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-Mesi di lavoro dietro a questo caso, buttati nel cesso!- Ringhiò Coster. -Solo perché un'altra fottuta agenzia ha trovato la cosa appetitosa... ma vadano a farsi fottere tutti quanti!- urlava mentre buttava plichi di fascicoli dentro una scatola che era arrivata con due uomini. Avevano mostrato dei tesserini della N.S.A., l'agenzia della sicurezza nazionale.

I due attendevano in silenzio, ignorando completamente i commenti sarcastici dell'uomo.

-Perché scomodare la NSA ragazzi? Per un fottuto smerciatore di armi?- chiese Jabelson, guardando i due mentre si allungava sulla sedia. Se volevano i suoi documenti, li cercassero da soli, in mezzo al casino che aveva sul suo tavolo.

Uno dei due uomini gli si avvicinò sussurrandogli qualcosa all'orecchio. L'uomo sbiancò, e subito dopo prese vari fascicoli lanciandoli dentro la scatola. Non fiatò più, fino a riempirla di tutto ciò che avevano raccolto in quei mesi.

-Spero sia tutto, non vorrei dover tornare a prendere il resto...- disse duramente l'altro uomo.

-È tutto!- Ringhio Coster.

-Spostatevi dalle vostre postazioni.- Disse loro ancora.

I due si spostarono e andarono alla porta del loro ufficio.

Quello che gli aveva sibilato all'orecchio, delle sue informazioni personali, si mise seduto e inserì una pendrive dentro il pc del suo collega, per poi fare lo stesso nel suo.

-Gli altri dati sui vostri pc di casa, sono stati cancellati in questo momento.- Disse ancora l'uomo. Presero le due scatole e uscirono senza salutare.

-Cosa ti ha detto?- Sussurrò Coster al collega.

-Quello che non vorresti mai sentirti dire dal governo: sanno dove si trova mia figlia.-

Si passò una mano fra i capelli buttandosi sulla sedia dove era seduto prima.

-Che facciamo Frank?- chiese Coster.

-Nial, davvero non lo so...-

Augustin *Investigation Agency 2*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora