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-Calvin è un infiltrato...- disse diretto Frank, incrociando le braccia sul petto e guardando direttamente negli occhi quello che si era presentato come Drew. Gli ricordava qualcuno.

Come un'illuminazione capì chi fosse e sopratutto dove fossero e cos'era la Talisman. Discoteca a parte, era anche un'etichetta molto famosa, costruita da un ex Dj molto in voga parecchi anni prima.

-Quindi ora che succede?-

-Abbiamo molti agenti sotto copertura, quindi siamo stati costretti ad allontanarvi per renderli credibili. Ma non rimarrete qui. Quando ci sarà il momento di agire, vi vogliamo sul campo. Dovrete rendere credibile l'arresto dei nostri uomini.-

-Siamo ancora agenti della DEA?- Chiese Nial.

-Sì, lo siete ancora, ma in questo momento siete sotto la giurisdizione del mio dipartimento.-

Frank sbuffò. -Non potevate fare richiesta come le persone normali? Dovevate portarci qui e drogarci?-

Drew sorrise divertito da quello sfoggio di strafottenza.

-Dovevo capire quanto riuscivate a scoprire indagando per conto vostro.-

-E quindi?- chiese Nial.

-E quindi, se volete essere nell'operazione, ci aiuterete con i documenti che avete raccolto, per capire l'intricata serie di eventi che vi ha portato ad Alan Jasper.-

-Altrimenti?-

Drew non rispose ma fece solo un sorriso, che si fermava alle labbra. I suoi occhi dicevano l'esatto opposto.

Frank e Nial si guardarono per un momento: ormai dopo lungo tempo di servizio insieme, si capivano al volo.

-Va bene!- Dissero in coro. -Siamo a bordo.-

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Alan guardava i suoi uomini un po' malconci.

-Che cazzo vi è successo?- Sibilò infuriato.

-Abbiamo seguito quegli uomini in un locale gay... il nightclub Talisman, per gente d'élite.

Ma mentre eravamo là, c'è stata una rissa, e siamo rimasti coinvolti... Li abbiamo persi...-

-Vi siete fatti ridurre così da delle checche?- Ringhiò.

L'uomo che aveva parlato sospirò. -Dai buttafuori del locale, in realtà. Erano troppi e non siamo riusciti a fare nulla. Poi gli uomini al loro albergo ci hanno detto che sono arrivati là, un ora dopo, un po' pesti anche loro.-

Alan emise un ringhio. -Andatevene e chiamatemi Irvin!-

Gli uomini a quel nome tremarono leggermente. Era uno dei più fidati di Alan: tutti i lavori sporchi, di uccisioni o sparizioni di gente, venivano affidati a lui. Era un "Ghost", un killer fantasma.

Bisognava sempre sperare di non incrociare la sua strada.

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-Ci sono movimenti strani in casa di Alan. Dopo che abbiamo seminato i suoi, per parlare con i nostri...- disse uno degli Hacker guardandolo.

-Come fai a saperlo?- Gli chiese Giulio lanciandosi alla sua postazione.

Il giovane storse le labbra. -Ho hackerato le sue telecamere interne...- rispose alzando le spalle.

-Che movimenti strani stai notando?- Chiese Augy con tono calmo.

-I suoi uomini gli hanno raccontato cosa è successo ieri sera al Talisman, e dopo essersi incazzato, ha detto di chiamare un altro uomo. Quelli che erano presenti, sembravano decisamente spaventati a sentire quel nome.

-Che nome?- Chiese Hariq, avvicinandosi anche lui al monitor e guardando le immagini.

-Secondo il programma di lettura labiale, il nome è "Irvin". Non dice altro di lui, ma se guardate questo...- con una mossa sul pc fece uno zoom sulle facce degli uomini pesti.

-Sembrano terrorizzati...- mormorò Augy.

-Chiama Drew!- Disse Hariq al ragazzo che annuì immediatamente.

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Drew fu interrotto nel bel mezzo di una riunione, mentre i due nuovi elementi spiegavano tutte le loro indagini e come erano arrivati a Jasper.

Hariq e Augy guardarono tutti dallo schermo, sorridendo a Frank e Nial.

-Chi è Irvin?- Chiese Giulio dietro di loro.

I due si alzarono e cercarono fra le carte. -Ha fatto chiamare Irvin?-

I tre annuirono con le teste.

-Merda!- Ringhiò Frank. -È un Ghost!-

Drew corrugò la fronte. -Rientrate immediatamente. Non lo voglio vicino a nessuno di voi!-

Augy guardò gli altri: avevano un espressione preoccupata.

-E per chi non conosce il gergo? Chiamiamo "Ghost Hunter"?- Disse con un sorrisetto malizioso.

Nial posò il fascicolo aperto. -Un Ghost, nel gergo della mala, o del deep e dark web, è un assassino fantasma. Uno di quelli bravi in quasi ogni cosa, e si muove e lavora senza che te ne accorgi.-

Augy alzò gli occhi verso il soffitto. -La squadra degli Hacker deve andarsene immediatamente. Voglio qui un uomo che interpreti mio padre, qualcuno che non è rintracciabile anche dalle foto. Visto che nell'affare ci deve essere anche il mio "paparino". Le comunicazioni terminano qui, niente messaggi o chiamate su cellulari. Si muoverà soltanto Giulio andando in palestra la mattina e lascerà là le notizie.-

Drew socchiuse gli occhi, poi annuì. -Sì.- Guardò Simon al suo fianco, che fece anche lui un gesto secco con la testa. -Di quanti uomini avrete bisogno?-

-Quindici sul campo come guardie del corpo, e una decina di segugi come cecchini. Dobbiamo sapere come lavora questo tizio, prima di poter agire.-

Drew guardò l'orologio e poi parlò rivolto a Raphael. -Li voglio fuori da là in mezz'ora: occupati del trasporto e del loro ritorno.- Poi voltò lo sguardo verso l'altro figlio. -Chiama Rock, e digli che voglio alcuni dei suoi uomini che mischieremo con due delle nostre squadre. Chiama Clair e dille che faccia rientrare Michael. E poi...- Socchiuse gli occhi per un attimo, prima di fissare Raphael. -Ho bisogno di Sean, quindi tu devi stare al tuo posto, chiaro?-

In risposta, Raph incrociò le braccia.

Suo padre era fin troppo sveglio e a quanto sembrava, la litigata che aveva avuto con Sean in discoteca, non era passata inosservata. Sbuffò ma annuì, facendo una smorfia infastidita.

-Avete sentito anche voi?-

-Sì.-

Drew sorrise mellifluo. -Da questo momento avrete contatti solo con "tuo padre" e le sue guardie del corpo.- Disse rivolto a Augy, che gli fece un gestaccio con la mano.

-Ciao paparino!- Disse chiudendo la chiamata.

Augustin *Investigation Agency 2*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora