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Giulio aveva fatto cadere la giacca dell'altro. Poi gli sfilò la fondina, cosa che fece anche Irvin, mentre arretravano verso il letto, continuando a passarsi le mani sui corpi. Non c'erano baci fra di loro, solo sguardi. Entrambi erano estremamente attratti dall'altro, ma mancava loro quel pizzico d'intimità per potersi baciare. Per immergersi nell'altro.
Alle volte, i baci erano più intimi di un vero e proprio rapporto.
Come gigolò, Giulio lo aveva imparato presto.
Spinse Irvin sul letto lasciandosi cadere sopra di lui. Qualche bacio se lo diedero, ma mai sulle bocche, soltanto su parti del corpo.
Ormai nudi, Giulio preparò il compagno di letto, infilò un profilattico ed entrò con impeto in lui.
Irvin ringhiò e lo morse su una spalla, mentre con le mani prese a graffiargli la pelle.
Era sotto, ma tentava di dettare lui il ritmo, cercando un comando che l'altro non era disposto a dargli.
Giulio gli afferrò i polsi e li portò in alto, sopra la sua testa, iniziando a muoversi con affondi lenti e profondi.
Quella costrizione, insieme a quei movimenti, lo portarono ad una lenta ed inesorabile agonia, una dolorosa agonia che sfociava nel piacere.
Si mossero sempre più veloci, Giulio col bacino, mentre cercava il punto più sensibile dell'altro, e Irvin andando incontro a quelle stoccate.
I gemiti ormai si mescolavano, si univano, si alzavano di tono ed intensità.
Fino a che il biondo inarcò la schiena ed esplose fra i loro corpi, e poche stoccate dopo anche Giulio riempì il preservativo del suo piacere liquido.
Ci vollero vari minuti per riprendersi.
-Ho come l'impressione che entrambi abbiamo sognato di essere con altre persone...- disse onestamente Irvin.
Giulio rimase un paio di secondi stupito, per poi scoppiare a ridere. -Per fortuna ho un ego modesto, altrimenti avrei potuto offendermi con questa tua uscita.-
Si stesero uno a fianco all'altro.
Irvin prese un pacchetto di sigarette dal cassetto e un posacenere. Ne accese una e la tenne in mano, fissando il filo di fumo che saliva.
-Lui chi é?- Gli chiese diretto.
Lo sentì espirare, mentre aspirava, e soffiava immediatamente dopo il fumo fuori.
-Lui era tante cose. Ora è un ex-partner, un ex-amico, un ex tutto...-
Giulio annuì, con il solito colpo secco della testa.
-E il tuo chi è?-
Giulio fece un sorriso triste. -Ah, lui... Lui è una contraddizione continua. Un giorno dice che mi ama, il giorno dopo che mi odia. Non sa ancora ciò che vuole, e io gli dò i suoi spazi, le sue esperienze.-
Irvin lo fissò socchiudendo gli occhi. -Eri il suo primo?-
Giulio scosse il capo, prendendogli la sigaretta dalle mani, dandone un'aspirata e spegnendola. -Cambiamo discorso.-
Irvin posò il posacenere sul comodino e lo guardò con un ghigno.
-Prima hai detto che non sei chi pensiamo...- disse spostandosi con il corpo sopra il suo e tenendogli di nuovo le braccia sopra la testa. -Non hai idea di chi siamo...- sibilò al suo orecchio, mentre strusciava il membro semieretto su quello dell'altro.
Irvin rimase sorpreso dalla ripresa veloce del compagno.
-Tu hai i tuoi ordini, io ho i miei.-
Giulio fece un sorriso sornione. -È qui che ti sbagli. Io non ho degli ordini, io sono sì il braccio destro, ma pensante. Sono prima suo amico, poi il suo socio e braccio destro.-
Irvin socchiuse gli occhi. -E quell'altro?-
-È la terza parte del trio!- rise Giulio, mentre i suoi movimenti aumentavano sul corpo dell'amante ormai eccitato quanto lui. -Vedo che anche tu sei di sani appetiti...- Ringhiò mentre infilava un altro preservativo ed entrava con impeto.

Augustin *Investigation Agency 2*Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora