Capitolo 10

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Izzie

La mattina del 25, come da tradizione, Camila e Alexa, ci raggiungono per fare colazione con noi. Una volta terminata, ci spostiamo sotto l'albero, eccitati all'idea di dover scartare i regali. L'emozione di aprire un pacco regalo è sempre la stessa, nonostante l'età tenda ad aumentare.

La Vigilia di Natale è andata benissimo. Nonno Bill è rimasto seduto sulla sua sedia a dondolo, a guardare la tv, canticchiando canzoni natalizie; Jackson ha giocato insieme ai figli di zio George, mentre nonna Marie e nonna Grace, hanno passato l'intero pomeriggio in cucina, assieme alle altre donne. Abbiamo trascorso una serata davvero piacevole e divertente, tra l'amore e la gioia che solo la propria famiglia è in grado di regalare.

Ci siamo radunati attorno all'albero, siamo tutti seduti per terra, ad eccezione della zia e i miei genitori. Mi affretto a recuperare tutti i regali per me, notando di averne ricevuti di più rispetto allo scorso anno.

Mamma e papà mi regalano una bellissima borsa shopping della Gucci; Camila invece opta per un regalo più intimo: degli orecchini davvero dettagliati con il segno dell'infinito, il simbolo che da sempre rappresenta la nostra amicizia. Il regalo di zia Carol invece è un vero tocco di classe: una lampada proiettore di cielo stellato; era da tempo che le dicevo che mi sarebbe piaciuto trasformare la mia stanza in una sorta di planetario e lei è sempre attenta ai dettagli. Ricevo anche un profumo, un libro e un pigiama primaverile da parte di nonni e zii. Ma quello che mi lascia un attimo interdetta è il regalo in comune di Theo e Alexa.

«Io... è uno scherzo, vero?» chiedo, ritrovandomi tra le mani un mazzo di chiavi.

Loro scuotono la testa, abbracciandosi.

«Mi avete regalato una macchina?» domando, incapace di crederci. «Voi siete pazzi!» esclamo, allungandomi per abbracciarli. «E dove? Come dovrei...? È qui?»

«No. È già a Berkeley. Zia Carol ci ha dato una mano» mi spiega Theo, facendomi l'occhiolino.

«Vedila, gli occhi lucidi» commenta Camila, facendo una vocina da bambina mentre sfoglia l'album di fotografie che le ho regalato.

Ho lasciato il tuo regalo per ultimo e non so perché ma, mi mette più ansia di tutti gli altri. Il pacco è bello grande e proprio non ho la più pallida idea di cosa possa essere. Evito di scuoterlo perché ho paura che possa rompersi e lo scarto con attenzione, quasi a volermi assicurare di non rovinare la carta.

Mi porto una mano sul petto, quando i miei occhi vedono il contenuto di quella confezione. Mi sento osservata e in effetti, quando il mio sguardo vaga per la stanza, gli occhi di tutti i presenti sono puntati su di me.

«Uno skate!» esclama Jackson, lasciando i suoi giochi per avvicinarsi e guardare il mio regalo da più vicino.

Mi hai regalato uno skateboard personalizzato con disegni di esemplari marittimi. Ti avevo parlato della mia voglia di avere uno skate proprio durante la nostra prima uscita all'acquario, ed è incredibile come tu sia riuscita ad abbinare le due cose in un solo regalo.

Mi fanno notare che dentro lo scatolone, c'è un'altra confezione più piccola. La prendo immediatamente, aprendola; le mani mi tremano.

Una spilla verde a forma di quadrifoglio.

Mi copro il viso, quasi vergognandomi e poi mi affretto ad infilare la spilla nel mio maglione, all'altezza del mio petto. Solo alla fine leggo il bigliettino, ma non ad alta voce.

"Perché farti solo un regalo sarebbe stato troppo banale. Spero che il quadrifoglio possa portarti fortuna. Ne avrai bisogno, specialmente con lo skate. Buon Natale dolcezza. – Casey"

Il rumore di uno sguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora