Casey
Ogni 5 Dicembre dell'anno, nel centro di Berkeley, come da tradizione viene montato un grandissimo mercatino natalizio. Il posto ideale per scatenarsi con gli acquisti di Natale. Nonostante il clima non sembri collaborare, io ed Evan decidiamo di sfidarlo.
Ci intrufoliamo tra la folla, iniziando a passeggiare tra le tante bancarelle, decorate con molteplici lucine colorate. La piazza è un mix di odori e suoni; dalla musica natalizia, alle risate della gente, fino al profumo di zucchero filato e marshmallow arrostiti. L'aria che si respira ha un sapore diverso, ma non mi sorprende; questo è il potere del Natale.
«Avevi ragione, avrei dovuto mettere il cappello» ammetto, infreddolita, aggrappandomi al braccio di Evan nel tentativo di riscaldarmi.
«Ma non mi dire» risponde sarcastico. «Sei così cocciuta Gardner» dice, accarezzandomi sulla spalla. «Andiamo, scegliti un cappello o ti prenderai un accidenti» si ferma, indicandomi una bancarella con vari indumenti invernali.
Questa volta convengo di dargli ascolto e scelgo un berretto acrilico della Levi's. Essendo in offerta a soli 20 dollari, non ci penso due volte. Nemmeno il tempo di tirar fuori il mio portafoglio, che Evan paga per me.
«Evan, no!» protesto.
«Consideralo il mio primo regalo. Ci tengo alla salute della mia ragazza» mi spiega, infilandomi il nuovo cappello. «Uhm, seducente!» distende un sorriso.
Lo colpisco sul petto, sistemandomi i capelli.
«Ahia, questo è un modo alquanto alternativo di ringraziare una persona» si lamenta, toccandosi la zona dolente. «E poi dicevo sul serio, sei seducente.»
«Ne vuoi un altro?» lo minaccio, mostrandogli il pugno.
«No, per favore» mi abbraccia alle spalle, dandomi un rapido bacio sulla guancia.
Nonostante non l'abbia apertamente ringraziato, ho apprezzato moltissimo il suo gesto. Evan è un ragazzo d'oro. Nonostante delle volte sia eccessivamente apprensivo, ha un animo generoso e genuino. Delle volte mi sento quasi di non essere alla sua altezza. Meriterebbe molte più attenzioni di quelle che io riesco a dargli. Mi capita spesso, ultimamente, di fermarmi a pensare alla nostra relazione; non mi manca niente, tutto è perfetto, lui lo è, ma forse è proprio questo a non convincermi pienamente. È risaputo che il più grande difetto della perfezione sia la sua tendenza ad annoiare ed io ho paura che il nostro rapporto possa prendere questa piega. Magari abbiamo solo bisogno di riaccendere la scintilla che c'era all'inizio.
«Devo prendere un regalo per Izzie.»
È da giorni che penso a quale sia il regalo più adatto per te, ma sono pessima nel fare regali. Ho una strana attitudine che mi conduce sempre verso l'acquisto più sbagliato. Quest'anno però sono intenzionata a fare di meglio. Conosco i tuoi gusti, ma allo stesso tempo vorrei stupirti.
«E anche a Carol e Jake. Chiaramente devo anche fare i regali alla mia famiglia, ai ragazzi, a Sharice e a te.»
«Grazie per avermi incluso nella lunga lista, onorato.»
«Prego» rispondo, concentrata nel guardarmi intorno. «Ho solo bisogno di uno spunto.»
Il mio sguardo si focalizza su una bancarella, o meglio, su un articolo in particolare di quella bancarella. Ho come un flash e capisco che è quello il regalo giusto.
«La ringrazio per aver montato questa bancarella» dico, rivolgendomi all'uomo dietro al grande tavolo di legno. «Potete farle personalizzate?»
«Certo» annuisce.
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Il rumore di uno sguardo
RomantizmStoria AU su Casey e Izzie di Atypical. (Può essere letta anche da chi non ha mai visto la serie) Questo racconto, come anticipato, si svolge in un universo alternativo; le ragazze non si conoscono al liceo, ma il destino le unirà ugualmente. Come...