Capitolo 18

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Casey

Ho chiesto il favore alla mia collega, di poter scambiare i nostri turni serali. Avevo bisogno dell'intero pomeriggio libero per poter organizzare al meglio qualcosa di speciale. A dire la verità è una settimana che ci sto lavorando, voglio curare ogni dettaglio. Non riusciamo a trovare un momento per noi due, qualcuno è sempre pronto ad interromperci ed inizia a diventare frustrante. Voglio renderti felice, sento di dovertelo e tu, meriti di vivere una serata speciale. Non ero così nervosa dai tempi delle medie, quando diedi il mio primo bacio. Se c'è qualcosa che non mi si addice è l'essere romantica, ma per te ho fatto uno sforzo. Mi auguro solo che tu sia disponibile e non abbia già altri impegni.

Nonostante il tuo ultimo accesso risalga a due ore fa, ti scrivo.

Lascio il telefono e corro in camera, rovistando nel mio armadio

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Lascio il telefono e corro in camera, rovistando nel mio armadio. Provo diversi vestiti, volenterosa di trovare la combinazione più adatta per una serata come questa.

«Hai bisogno di aiuto?» Sharice è sullo stipite della porta, sorride.

«No, figurati» dico ironicamente, notando di aver messo la camera in soqquadro. «Ho pensato a tutto, giuro. Ogni dettaglio. Ma ho dimenticato di comprarmi qualcosa di conforme alla serata» sbotto, cadendo sul letto, affranta.

La mia amica si siede al mio fianco, posa una mano sulla mia gamba, accarezzandola.

«Tranquilla Casey, la tua insicurezza è normale» prova a confortarmi. «Talvolta ci facciamo complessi esagerati, ma credimi se ti dico che per Izzie, qualunque cosa tu decida di indossare, sarai sempre bellissima.»

Sospiro, lasciandomi andare ad un sorriso. Ci scambiamo uno sguardo di complicità, prima di abbracciarci.

«Comunque io metterei questi» si alza di colpo e afferra diversi vestiti. «Il grigio ti dona.»

Stringo gli occhi, ragionando sul suo consiglio. Credo che abbia ragione, quel completo è adatto. Elegante al punto giusto; pantaloni grigi cropped con giacca abbinata e dolcevita bianco.

«Grazie, grazie, grazie» ripeto, lanciandomi su di lei e strapazzandola di baci.

«Ok, ok, piano» ridacchia. «Metterai i tacchi?»

«Sai che odio i tacchi, metterò i mocassini, quelli col tacco basso.»

«Mh, sì. Sono adatti, anche perché il pantalone ti lascerà scoperte le caviglie.»

«Esatto amica mia.»

«Non ti vedevo così da un po'» sorride, incurvando la testa di lato. «Buona fortuna ciccia, spero possa essere la serata perfetta. Ve lo auguro» mi accarezza energeticamente la testa e va via.

"La serata perfetta", è proprio questo che voglio farti vivere.

IZZIE

Finalmente questa giornata è giunta al termine. Sono nei camerini dell'ospedale, quelli riservati a noi tirocinanti. Mi cambio, piegando la tunica e riponendola nell'armadietto. Prendo il cellulare, noto subito la tua notifica, è la prima che apro

Il rumore di uno sguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora