Capitolo 12

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*Con un po' di anticipo dalla mezzanotte, buon 2020 a tutte voi e buona lettura!*

Izzie

Le usanze di questa città non smettono di stupirmi. Non è da tutti organizzare un falò in una spiaggia per festeggiare l'ultimo dell'anno, ma pare sia una tradizione ben diffusa da queste parti; la quantità di persone presenti non fa che confermarlo. Devo ammettere però che l'atmosfera che si respira è davvero piacevole. C'è la musica e nell'aria aleggia un odore di carne alla brace unita a fumo e alcol. Fa freddo, ma l'enorme falò al centro della spiaggia, oltre ad avere un notevole fascino, emana gradevoli ventate di calore. Alla fine, credo sarà divertente, un Capodanno alternativo.

Ti cerco inutilmente tra la folla; la gente è troppa, la percentuale che io possa adocchiarti è bassa. Duncan è accanto a me, siamo venuti assieme direttamente dall'ospedale. Anche lui si guarda attorno, alla ricerca di Michael, il suo fidanzato, che però, a differenza tua, riusciamo subito ad inquadrare. Ci viene incontro assieme ad un gruppo di ragazzi.

«Ciao bellezza» mi saluta lui, baciandomi sulle guance e presentandomi ai suoi amici.

Ho già avuto modo di conoscere Michael ed è una persona estremamente piacevole, con la quale è molto difficile annoiarsi. È leggermente più basso e magro di Duncan; capelli biondo platino, occhi celesti, un piercing sul setto nasale e uno nella parte alta della bocca, vicino ai denti; nonostante ora sia coperto dal cappotto, ho avuto anche modo di vedere le sue braccia completamente tatuate. Il suo look appariscente rispecchia alla perfezione il suo carattere vivace e allegro.

«Ti unisci a noi?» mi chiede Mike.

«In realtà, sto cercando-»

«La sua ragazza» mi anticipa Duncan.

«Ragazza?» domanda Michael, sorridendo maliziosamente.

«Sì!» afferma il suo fidanzato.

«No!» ribatto io, colpendo il mio amico sul braccio. «Il tuo ragazzo è seccante e insistente. Come fai a sopportarlo?» mi rivolgo al ragazzo dai capelli biondi.

«Mh, forse perché è bravo a scopare» dichiara, abbracciando Duncan.

«Grazie» risponde quest'ultimo, orgoglioso.

«Ah bene... sono contenta per voi» dico ironicamente. «Io vado a cercare la mia amica. E ripeto AMICA» sottolineo, prima di decidermi a mandarti un messaggio.

Mi dici di essere vicino al palco, dove proviene la musica. Saluto i ragazzi e vengo a cercarti.

Cammino tra la folla, le voci delle persone si confondono con la musica, ma stranamente il suono della tua, è forte e chiaro. Sono più che certa che quel grido sia provenuto dalla tua bocca, infatti un attimo dopo ti vedo. Hai le braccia rivolte al cielo e le sventoli a ritmo di musica. I ragazzi sono tutti con te, tranne Evan.

«Scusi, vuole smetterla di agitare quelle braccia?» esordisco, comparendo alle tue spalle.

«Neanche per sogno» mi rispondi, abbracciandomi. «Credevo facessi più tardi, ti sarei venuta incontro.»

«Mi sono cambiata a lavoro» ti spiego, finendo di salutare il resto del gruppo. «Sono venuta con Duncan, ora è con la sua comitiva.»

«Magari li becchiamo in giro» dici, avvicinandoti. La musica è davvero alta. «Evan dovrebbe arrivare a momenti.»

«Bene» annuisco, muovendo la testa a tempo di musica.

«Tieni splendore» Zhaid mi porge un bicchiere di vino. «Devi assolutamente assaggiarlo.»

Il rumore di uno sguardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora