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Ritorniamo da dove avevamo lasciato....
Feci colazione e salutai mia madre Con un bacetto sulla guancia.
Andai a scuola ed appena arrivai, andai in contro alla mia migliore ed unica amica Hanna.
"Hannaa" dissi anzi gridai io,
Lei non mi riconoscè subito, ma quando capì che ero io Belen, mi saltò addosso facendo cadere tutte e due come delle pere cotte.
"ok che mi avevi detto che eri cambiata, ma non così tanto! Cioè Andrew e tutti i maschi non ti toglieranno più gli occhi di dosso cavolo! Sei bellissima"
"ricorda che io sono una persona riservata e non credo poi di essere così tanto bella"
"contenta tu contenti tutti" mi disse lei, conoscendo la mia testardaggine sulle cose, quindi per evitare discussioni inutili.
Suonò la campanella ed entrai in classe. Ero felice di condividere la classe con Hanna, ma allo stesso tempo triste perché la condividevo anche con Andrew e con la cheerleader senza cervello...
Entrammo in classe e per fortuna non c'erano Andrew e Sharon, così io ed Anna tutte tranquille ci sedemmo verso la fila centrale perché alla prima ci stavano tutti i secchioni e nelle ultime Andrew con il suo gruppetto di idioti gorilla e puttane.
La prof incominciò a chiamare l'appello fino ad arrivare ad Andrew infatti : "Andrew alds?" disse lei, e la porta si spalancò rivelando lui è il suo gruppetto di amici "sempre presente" disse lui. Mi presi di panico, ed ancora di più quando capii che stava per passare accanto a me per andare a sedersi. "speriamo non mi veda, speriamo non mi veda.."pregai inutilmente. Appena mi vide fece una faccia incantata e non mi tolse più gli occhi di dosso. Essendo molto fortunata... No scherzo, per niente.... La prof dopo di lui chiamò altre due persone e poi me
" Belen rebell hood"
Ed io fui costretta ad alzare la mano sotto lo sguardo sorpreso di tutta la classe.
Appena mi videro partirono dei mormorii, ma io non ci feci più tanto caso sentendo uno sguardo in particolare che mi bruciava la schiena. Andrew.
Suonò la campanella ed io cercai di scampare a lui e al suo gruppetto, ma fu più veloce e usciti dalla classe mi prese e mi sbattè a muro. "Belen, sei davvero tu o sto sognando?"
"s...si sono io" gli dissi.
(ragazzi mi dispiace ma devo andare veloce perché la storia vera e propria non è questa, questa è solo una parte della sua vita, un ricordo by autrice)
8 mesi dopo
Mi squillò il telefono e risposi "amore sei pronta? Sono qua sotto"
"ok arrivo subito amore a dopo"
Era Andrew, il mio fidanzato, eh già, era cambiato e ci amavamo, mi aveva aiutato molto a superare il trauma di mio padre ed era molto dolce.
Oggi dovevamo andare in spiaggia, essendo che mancava un mese alla fine della scuola, faceva molto caldo.
Presi tutto l'occorrente e scesi , entrando nella sua macchina.
"ciao amore" mi baciò e poi partimmo.
A fine giornata mi riaccompagnò a casa e ci baciammo prima che scendessi dalla macchina.
Quando rientrai a casa mi ricordai di aver lasciato il telefono da lui, ed essendo sporca e sola in casa, decisi prima di lavarmi e poi di passare da lui a prendere il telefono con la mia bici.
Arrivai a casa sua e presi la copia delle sue chiavi, che mi disse un giorno dove stare, in caso volessi entrare anche senza bisogno di suonare.
Entrai in silenzio e salì le scale, con l'intento di fargli anche un innocente scherzetto, ma non l'avessi mai fatto.
Sentì all'improvviso dei gemiti e mano amano che mi avvicinavo andavano aumentando. Oramai io ero in lacrime, vedendo Sharon sotto di lui, mentre scopavano. Vidi il telefono nel mobile vicino alla sua porta e lo presi in silenzio, con l'intenzione di uscire da quella casa e di non tornare mai più né da essa né nella sua vita.
Purtroppo avendo le mani tremanti mi caddero le chiavi che provocarono un forte rumore e che fecero distrarre i due.
Appena mi videro, Andrew mi corse incontro "ti posso spiegare bel... Aspetta ti prego non te ne andare io ti amo"
"mi amavi anche mentre mi mentivi?!.... Mentre scopavi con altre alle mie spalle?!.... Mentre io ti ho dato il mio cuore ferito con la speranza che lo riaggiustassi?!.... Dimmelo Andrew dimmelo!"gridai piangendo
" non ti voglio rivedere mai più mi fai schifo bastardo! "
Fu così che scappai da quella casa e dalla mia felicità.
Passò una settimana nella quale io non andai a scuola per la paura di vederlo.
Decisi di ritornare a scuola per la volontà di passare l'anno. Pensai che di sicuro non sarebbe stato un coglione a farmi bocciare.
Appena mi vide cercò in tutti i modi di parlarmi, ma fortunatamente lo ignorai e non cedetti. Finì la scuola ed iniziò l'estate. Passai giugno e luglio tra mare, studio ed Hanna con le feste alle queli mi costringeva ad andare "ti devi risollevare il morale" mi diceva ed io ogni volta acconsentivo come gli asini.
Poi arrivò quel giorno, il giorno che distrusse tutto.
Mio padre era riuscito ad evadere a mia insaputa ed il 28 giugno 2018, mentre io ritornavo a casa dalla festa di compleanno di hanna, vidi la polizia davanti casa.
Pregai sperando che non fosse successo niente a mia madre, ma quello che mi disse la polizia mi distrusse il cuore il tanti piccoli pezzettini. Perché si sa, potrai sempre ricucirlo, ma le ferite saranno sempre visibili, come prova di tutto il dolore che hai dovuto sopportare.
"mi dispiace signorina ma i vicini ci hanno contattato sentendo degli spari, non siamo arrivati in tempo..." " n.. No...no..nononono! Chi è stato?!" dissi in lacrime, sul punto di uno svenimento, vedendo il corpo inerme di mia madre con un buco nel cuore e due in testa....
" signorina è stato un certo Jeremy hood "
" mio padre" dissi in un sussurro....
L'uomo mi appoggiò una mano nella spalla e mi disse "l'abbiamo preso, è condannato all'ergastolo"
Avrei dovuto gioire per quella notizia, ma non c'è la feci, ormai ero persa... Smarrita nel buio, ero diventata un corpo vuoto, con l'anima corrotta dal nero e dalla sofferenza. Ero sola, non avevo più nessuno e fu quello che mi spinse a cambiare area un mese dopo l'accaduto, a trasferirmi a new York con la speranza di farmi cicatrizzante più in fretta le ferite e magari di riuscire a cucirne la maggior parte. Ma non avrei mai immaginato che quella sarebbe stata la mia condanna, ma allo stesso tempo, la mia futura felicità.
______________________________________________ fine flash back 1

"ᎢᎻᎬ ᎡᏫᏚᎬ ᏫᎱ̵ ᎻᎬᏞᏞ"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora