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Erano circa le 4 di notte e lucifer dormiva.. Io ero distrutta, non riuscivo a prendere sonno e piangevo ancora.
Ero traumatizzata ma mi dissi che sicuramente peggio di morire non poteva andare, anzi avrei preferito la morte, così preparai uno zaino con l'intimo e qualche vestito, mi vestii e prendendo la torcia, uscì piano piano dalla stanza.
Si avevo deciso di scappare, non volevo essere di sicuro la moglie di un mostro che mi aveva rovinato l'esistenza e tolto in modo rude l'unica cosa che mi rimaneva.
Vagai circa 5 minuti alla ricerca del portone e quando lo trovai uscii.
Finalmente libera!
Devo ammettere che era molto inquietante l'inferno, soprattutto di notte, con le grida dei dannati di sottofondo.

Incominciai a camminare...

Cammiani circa 4 ore, ormai era mattina ed ero molto distante e persa... Si mi ero persa, non sapevo dove andare.
Pensai di essere molto stupida a non aver cercato qualche cartina, ma ormai il danno era fatto e non si poteva più ritornare indietro.
Il caldo era tanto, mi dovetti togliere la felpa e la maglia rimando così in reggiseno, tanto non c'era nessuno ero totalmente sola.
Camminai per alte 5 ore senza direzione, avevo finito pure l'acqua ed il cibo ed ero presa di panico.
Oddio cosa faccio ora!?

Sei sempre la solita sbadata!

Grazie mille non c'era bisogno di ricordarlo.

All'improvviso sentii un rumore alle mie spalle e spaventata mi girai piano piano.
Qullo che Vidi mi fece sbiancare.

Un demone solitario, mi aveva adocchiato e sicuramente essendo che qua non c'è anima viva, aveva fame... Aveva gli occhi rossi, i canini sporgenti e l'aspetto trasandato
(come dobby di lo hobbit)

Avevo capito che mi voleva attaccare, così presi a correre più velocemente possibile.
Lui fece la stessa cosa e all'improvviso riuscì a prendermi e a buttarmi a terra.
Decisi di non mollare e quindi lo spinsi via dal mio corpo, rialzandomi.
Lui mi guardava come se non avesse mai visto cibo, perché è questo quel che ero per lui.. Un importante opportunità di sfamarsi.
La spinta lo allontanò di molto, ma subito dopo mi guardò con occhi assatanati riprendendo la corsa verso di me..... Io aspettai ed appena fu vicino, gli sferra un gancio destro talmente potente, nella mandibola, che avrei giurato si sentisse un crak, proveniente da essa.
Lui mi attaccò ed io non riuscii a schivare i suoi artigli, che mi trafissero il petto, dalla scapola destra alla parte sinistra di esso... Era una ferita abbastanza profonda e sicuramente di lì a poco senza i punti e le giuste cure, sarei morta. Presi un masso li vicino e con tutta la forza che l'adrenalina che il graffio mi aveva dato, gliela sbattei ripetutamente nel cranio, fino a quando non mi accorsi che era morto.

Sentii solo ora l'atroce dolore e decisi di attorcigliarmi la maglia attorno al graffio come meglio potevo, per far diminuire il flusso di sangue e far aumentare la possibilità di vivere qualche ora in più.
Stremata dal combattimento e dal caldo, presi a camminare nuovamente, con la speranza che tutto finisse al più presto.
Magari con la speranza di morire, di poter finalmente rivedere i miei cari e di mettere fine a tutte le sofferenze che questa vita mi ha portato fino ad ora.
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Era ormai sera, ed io ero sempre più debole, la maglia era zuppa di sangue, che continuava a fluire.
(da qui vi consiglio la lettura con il sottofondo della canzone faded, di Alan walker, e siccome finisce prima della fine del capitolo, di rimetterla ogni volta, fino alla fine del capitolo appunto)
Erano passate all'incirca 6 ore dal combattimento.
Stavo morendo di fame.. Di dolore... Ero angosciata, avevo già accettato la morte, aspettavo solo il suo arrivo, che mi venisse a prendere.. Mi accasciai a terra, la vista mi si oscurava sempre di più... Ero pronta.... Pronta a morire. Finalmente dopo anni di atroci sofferenze, sarei potuta essere felice... Pensai tanto, avete presente quando tutti dicono che in procinto di morte si rivivono tutti i ricordi, belli o brutti che siano, della vita?
Beh... Avevano ragione.
Rividi la mia famiglia felice, rividi me felice e spensierata. Rividi mia madre viva, piena di vita e felicità, all'improvviso Vidi le prese in giro a scuola e poi Vidi la prima sera in cui mio padre cambiò, picchiandoci.
Rividi il mio stupro di cui il protagonista era mio padre, il suo arresto, le sue ultime parole... Il mio cambiamento fisico e morale, il mio fidanzamento.... Il primo ed unico fidanzamento.
Rividi la mia migliore amica, rividi la sera del suo compleanno, in cui il mondo mi crollò addosso, la sera in cui rimasi sola al mondo, si sola... Perché mio padre ormai non lo era più, era un perfetto sconosciuto. Rividi il suo ghigno, felice di aver ferito l'unica persona a cui si dovrebbe volere un bene dell'anima....
Infine rividi lui.... Lucifer, il mio rapimento e la mia prima e ultima cena al castello.
Il suo schiaffo e la mia corsa sfrenata, in cui le protagoniste erano le lacrime.
Rividi il giorno del mio matrimonio forzato, il fatidico si.
Rividi lui che abusava del mio corpo, si... Non di me ma del mio corpo, ormai io ed il mio corpo eravamo due cose separate, esso era ciò che rappresentavo in carne ed ossa, ma la mia anima era ciò che rappresentavo io... La vera io, un' anima vuota, nera.. Corrotta dall'oscurita e dalla delusione, dll'infelicità.

Nonostante tutto ammetto di non provare odio per lucifer, le ultime parole che dissi prima di chiudere totalmente gli occhi e cadere nell'oblio, furono:

Perdono la vita, per tutto quello che mi ha fatto, tutte le cattiverie, le delusioni,le illusioni.... Addio

Sentii un grido, apparteneva a lucifer... Lo avrei riconosciuto anche a kilometri, ma era ormai troppo tardi....

O così pensavo.

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ME

Non è la fine della storia, tranquilli che ancora ci devono essere molti colpi di scena.

Al prossimo capitolo❤️

"ᎢᎻᎬ ᎡᏫᏚᎬ ᏫᎱ̵ ᎻᎬᏞᏞ"Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora