Jeandre #2

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Grazie di avermi prestato la giacca

Una semplice riga di messaggio, un cuore bianco alla fine della frase, il loro cuore bianco, e Jean invia il messaggio. Non passano che due minuti prima che lui ottenga risposta.

Questa distanza mi sta uccidendo.

Anche a Jean André manca terribilmente, nonostante siano il francese a Parigi e il tedesco a Monaco.

Lo so, resisti ancora un paio di giorni e poi ci vedremo a Santiago.

No Jean non hai capito, io non resisto fino a Santiago. Voglio vederti ora.

Jean non risponde subito, lascia che André continui a scrivere.

Ho bisogno di averti adesso, di sentirti sulla mia pelle.

Mi manchi come l'aria.

Anche tu mi manchi da morire

Ti amo

Un altro cuore bianco alla fine della frase, poi Jean blocca il telefono. Ora deve proprio uscire di casa o farà tardi a cena. Nicolas lo aspetta in strada, e insieme si recano al ristorante dove con alcuni loro amici si sono dati appuntamento, il telefono di Jean non smette di fare bip per via di tutti i messaggi che gli stanno arrivando. Lo tira fuori dalla tasca del piumino solo per spostare quel piccolo pulsantino sul lato e farlo così ammutolire. Sa bene che è André che continua a scrivergli, ma non può passare la sera al telefono a rispondergli, non vuole sembrare maleducato agli occhi degli altri. A metà serata non resiste, con la scusa di andare in bagno si rifugia lontano dai suoi amici e si mette a leggere i messaggi che gli sono arrivati.

Anche io ti amo

Ma voglio stare con te ora

E se non fosse che ci sono nove ore di macchina tra me e te partirei anche adesso

Anche senza valigia per Santiago

Non me ne frega niente, piuttosto vado là nudo

Ma voglio dormire con te addosso stanotte

Jean legge l'ultimo messaggio di un'ora e mezza prima e sospira prima di rispondergli.

Non hai idea di quanto anche io voglia dormire su di te stanotte…

È solo una notte

Domani saremo già in viaggio

La risposta gli arriva subito.

Siamo stati lontani già più di una settimana

C'è anche lo scalo a Madrid

E lo sai che odio viaggiare da solo

Lo so bene

Ma arriveremo a Santiago praticamente alla stessa ora giovedì mattina

Ti aspetto in hotel

Non tarderò

Jean lascia i suoi amici abbastanza in fretta, mettendo in piedi un'altra scusa, e torna a casa prima di quanto avesse previsto. La sua gatta Cheetah lo accoglie alla porta facendo una valanga di fusa e strofinando il musetto e il suo leggero corpicino peloso contro la gamba del francese. Jean chiude la porta d'ingresso alle sue spalle e si inginocchia per accarezzarla.

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