Robin Frijns #2

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(EHG Spin-Off)
(Ergo se non avete letto EHG non leggete questa OS - la trovate sul mio profilo)
~Ambientata in un giorno indefinito tra i capitoli 5 e 6 di EHG~

Bruises - Lewis Capaldi
Counting days, counting days
Since my love up and got lost on me
And every breath that I've been takin'
Since you left feels like a waste on me
I've been holding on to hope
That you'll come back when you can find some peace
'Cause every word that I've heard spoken
Since you left feels like a hollow street

Ha nevicato da poco in Olanda, vicino a Maastricht e in città, ma soprattutto nel piccolo parco naturale non lontano dalla città natale di Robin. I pini che circondano le rive del lago e le stesse piccole spiagge di ghiaia ricoperti di neve sembrano quasi sospesi nel tempo, immersi nel loro soffice candore bianco, con solo qualche zona lasciata scoperta. I raggi del sole filtrano attraverso la nebbia sottile, immergendo tutto in una luce dorata quasi ultraterrena, dipingendo le rive del lago quasi come in un paesaggio da cartolina. Robin non ha freddo, non sente il venticello pungergli le guance come fossero migliaia di aghi gelidi che l'inverno infilza sugli zigomi delle persone, e forse sarà anche per questo motivo che non c'è nessuno in giro, nonostante siano le quattro del pomeriggio. La neve scricchiola sotto le sue scarpe, ed è l'unico rumore che l'olandese sente oltre a quello del suo respiro accelerato e del suo cuore che gli martella nella testa senza lasciargli tregua. Il grande asciugamano bianco penzola dalla sua mano come una bianca preda morta tra le fauci del predatore, e sfiora qua e là la neve accanto alle orme delle scarpe di Robin. L'olandese si guarda intorno mentre raggiunge il limitare della spiaggia, l'acqua del lago è sovrastata da un leggero strato di vapore che si leva dalla sua superficie, segno che fa subito capire che i raggi del sole riescono lo stesso a scaldarla appena nonostante la nebbia. Robin trova una roccia libera dalla neve, ma non si preoccupa di chiedersi come mai sia stata l'unica a essere risparmiata dalla nevicata della notte precedente. Ci appoggia sopra il telo bianco, prima di togliersi il cappotto e il resto dei vestiti, restando solo in boxer.

I've been told, I've been told to get you off my mind
But I hope I never lose the bruises that you left behind
Oh my lord, oh my lord, I need you by my side

Il venticello gelido minaccia di farlo desistere dai suoi intenti, ma lui ignora il dolore fisico che quest'ultimo gli provoca, fa un respiro profondo, a occhi chiusi, sente l'odore della neve e il rumore delicato delle increspature dell'acqua giunge alle sue orecchie quando queste si infrangono a qualche centimetro dai suoi piedi. Si avvicina al lago, e quando le punte dei suoi piedi toccano le onde lo sente, il freddo quasi letale dell'acqua sulla sua pelle. Solo un paio di gradi sopra lo zero, ma è l'unico modo che Robin conosce per liberarsi del dolore che lo attanaglia da quel giorno a Marrakech. Avanza lentamente verso il centro del lago, presto cominciano i brividi che lo fanno tremare dalla testa ai piedi. Si ferma quando ormai non tocca più con i piedi, quando ormai solo la sua testa rimane fuori dall'acqua e il suo corpo si muove quasi in automatico per tenerlo a galla e per cercare di scaldarlo un minimo. L'acqua gli lambisce la nuca, provocandogli dei brividi, ma lui non gli dà molta importanza, osserva solo il paesaggio attorno a sé, immerso in quella luce così paradisiaca, e si sforza di tenere la sua mente libera. Dall'altra parte del lago dei corvi neri si librano nel cielo sopra le cime degli alberi innevati, facendo cadere un po' di neve tra le fronde più basse e sulla superficie dell'acqua.

There must be something in the water
'Cause everyday it's getting colder
And if only I could hold ya
You'd keep my head from going under

Robin respira profondamente, le increspature dell'acqua si propagano dal suo corpo per tutto il lago, raggiungendo la riva alle sue spalle e più lontano confondendosi con quelle che si sono create naturalmente, pian piano comincia ad abituarsi alla temperatura dell'acqua, le sue labbra sfiorano la superficie e le gocce restano intrappolate sulla linea dove si toccano l'una con l'altra, prima di lanciarsi in una gara a chi torna per prima dove è stata trovata, scendendo lungo il mento dell'olandese, perdendosi di nuovo nella pozza di gocce infinite in cui sono di nuovo aghi in un pagliaio. I corvi che ora sono spariti dalla visuale di Robin riempiono in lontananza l'aria con il loro canto gracchiante ma a modo suo intonato e ripetitivo. Il respiro di Robin esce dalle sue narici in una bianca nuvoletta che presto si confonde con la nebbia, allontanandosi dal suo viso, esattamente come il respiro caldo di una renna farebbe nel gelido cuore nevoso della steppa russa. Sopra di lui, ma l'olandese non potrebbe distinguerne i contorni, cominciano a tornare le nuvole cariche di neve che avevano sovrastato la città fino a qualche ora prima, ma il sole ancora illumina il paesaggio tra le goccioline di vapore e inganna Robin facendogli credere che non nevicherà di nuovo da lì a poco. Gli occhi verdi di Robin scrutano il cielo passivamente, fa un respiro profondo, poi un altro e un altro ancora, trattiene il respiro e si immerge sott'acqua completamente.

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