(18+)
È il compleanno di Robin. L'olandese ha deciso di trascorrere qualche giorno lontano da casa sua e lontano da questa parte del globo, quindi è partito per i Caraibi per una settimana ed ha affittato uno di quei bungalow sospesi sull'acqua che gli dà garanzia di non essere disturbato da vicini molesti. D'altronde, l'unico vicino che ha si trova dall'altra parte dell'isoletta bagnata dal mare cristallino, e anche se volesse andare a farsi un giro da quelle parti dovrebbe prima percorrere i duecento metri di molo di legno che separano il suo bungalow dalla terraferma, cosa che, attualmente, non ha intenzione di fare. Se ne sta comodamente sdraiato sull'amaca di juta legata appena oltre il terrazzo fuori dalla sua camera, a godersi il sole caldo mentre la sua pelle si abbronza lentamente, sospeso a un paio di metri dal mare che riflette la luce del sole in bagliori che si rincorrono sulla sua schiena. Le due sdraio sul terrazzo sono occupate da due teli, uno dei quali è steso sui morbidi cuscini bianchi per lasciare che si asciughi, quello con cui si è asciugato alla buona i capelli, che ora nella leggera brezza tiepida si muovono appena. Robin sta quasi per addormentarsi, quando sente il rumore dell'acqua che viene mossa troppo in fretta e l'infrangersi di piccole ondine contro i gradini di legno della scaletta che scende in acqua. Robin apre gli occhi, protetti dai suoi amati occhiali da sole, e la prima cosa che vede è la pelle abbronzata di Antonio mentre lui gli si avvicina. Già, Antonio. Non passano un po' di tempo insieme da soli da una vita ormai.
"Allora, come ci si sente ad avere ventinove anni, vecchietto?" lo punzecchia il portoghese, mettendosi gli occhiali da sole.
"Esattamente come ieri quando ancora ne avevo ventotto. E poi non darmi del vecchietto, che tra qualche mese tocca pure a te." l'olandese sorride, il portoghese lo copia.
"Hai ragione." ridacchia Antonio, prima di sporgersi dal terrazzo sull'amaca, Robin si mette a sedere e si allunga verso il portoghese, che si accovaccia e, tenendo una mano sul viso di Robin, gli sfiora piano le labbra con le sue.
"Baciami come si deve, non dobbiamo nasconderci da nessuno." sussurra Robin, sulle labbra di Antonio, prima di tirarlo per un braccio, il portoghese preme di più le labbra sulle sue, ma non passa un minuto che perde l'equilibrio e cade in avanti, addosso a Robin sull'amaca. Entrambi ridono, i loro corpi sono un groviglio di braccia e gambe che impiegano un po' a risistemare. Si ritrovano uno addosso all'altro, Antonio con le braccia piegate sugli intrecci della juta e Robin sotto di lui, esattamente dove stava prima. Robin ha un sorriso sincero sulle labbra, uno di quelli che solo il portoghese sa fargli spuntare.
"Dicevamo?" anche il portoghese sorride, Robin lo costringe a scendere a qualche centimetro dal suo viso.
"Toglimi il fiato, Da Costa." sussurra l'olandese a un centimetro dalle sue labbra, prima di baciarlo con ardore. Le labbra di Antonio sanno di sale su quelle di Robin, sono morbide e delicate, ma non ci mettono un minuto a lasciare Robin senza fiato. Gli piace da morire quando lui lo bacia, non vorrebbe mai farne a meno, è una droga a cui non sa resistere. È stato così fin dalla prima volta, l'anno scorso, nel retro del box dell'olandese dopo la sua vittoria a Parigi, lontano da tutti. Un bacio quasi disperato, voluto da entrambi, dettato dall'euforia della vittoria di Robin e dalla voglia di Antonio di dimostrargli quanto fosse orgoglioso di lui, e se non fosse stato per i suoi meccanici che in coro lo chiamavano per andare a festeggiare, probabilmente sarebbero anche andati oltre. Un bacio che all'improvviso a Robin fece capire che voleva di più. Antonio si allontana appena dalle labbra di Robin, l'olandese protesta con un versetto e si solleva appena per baciarlo ancora e ancora e ancora, dei piccoli e dolci baci, esattamente come li ama Antonio. Il portoghese appoggia la fronte su quella dell'olandese, Robin si perde nel profumo della sua pelle, chiude gli occhi e sente solo il respiro di Antonio e il rumore delle piccole onde contro i pali di legno che sostengono il bungalow. Il portoghese si muove, e fa sobbalzare tutta l'amaca, prima di sdraiarsi addosso a Robin, con la testa appena sotto il suo mento. Robin accarezza la pelle calda di Antonio, sul suo braccio e la sua schiena, la sfiora appena, e a lui scende un brivido.
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Electrified {Formula E OS}
Fanfic[Richieste aperte] Una raccolta di OS sui piloti di Formula E che scrivo quando mi annoio o quando ho ispirazione, dipende. Alcune os sono lgbt (quasi tutte via) Alcune sono AU, CO, OC e chi più ne ha più ne metta. In teoria molte sarebbero pure 18+...