⚜️sorry bae⚜️

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Nessuno avrebbe mai pensato che quella giornata tranquilla causasse un putiferio in scala mondiale.

Da quanto ero tornata dal Giappone, il mio rapporto con Jimin era sempre più forte e non potevo esserne più felice. Minseo era in viaggio già da un pò e, come sempre, sembrava che al fidanzato non interessasse molto. Dal canto mio, avevo una voglia spropositata di stare insieme a lui, dopo tutto quel tempo passato da sola. Con un senso di piccola ribellione, avevo deciso di accompagnarlo in montagna per ammirare l'alba di Seoul; eravamo perfettamente consapevoli di poter essere visti o paparazzati, ma rendeva tutto più eccitante. Ci eravamo preoccupati di indossare capello e occhiali da vista, così da non essere molto riconoscibili. Fummo condotti dall'autista fino all'inizio del sentiero e sembrava non esserci nessuno poichè era ancora buio.

- Muoviamoci, così faremo in tempo. - mi esortò Jimin, trascinandomi per la mano.

Il percorso si inerpicava tra sporgenze e rovi, perciò dovemmo fare attenzione a non scivolare, spesso lui mi aiutó nei tratti più pericolosi. Mentre camminavamo, mi raccontò di essere stato lì solo una volta per godersi il tramonto, ma non avevo mai visto il sorgere del sole da quell'altezza. Aveva chiesto a me di accompagnarlo perchè sapeva che non l'avrei deluso.

Faceva abbastanza freddo, era autunno e tutto il paesaggio era tinto dai suoi colori tipici. I piccoli lampioni lungo il sentiero facilitarono la salita e crearono un'atmosfera unica. Arrivammo fino allo spiazzo dove sistemammo delle coperte su cui sedersi, in attesa dell'arrivo del sole. Poco dopo il cielo cominció già a tingersi di mille colori ed io ne rimasi affascinata: adoravo lo spettacolo della natura. Nonostante la camminata abbastanza impegnativa, avevo le mani gelate e il viso rosso per il freddo. Anche la punta del naso di Jimin aveva preso colore che trovai adorabile.

- Hai freddo? - chiese lui, guardandomi mentre si sfregava le mani.

- Un pochino, ma ora prendo un'altra coperta. - risposi, ma lui si offrì di recuperarla al posto mio.

Mi avvolse col tessuto caldo, poi si accomodò dietro di me, mi accolse tra le sue gambe e mi strinse a sé.

- Va meglio? - mi riscaldò leggermente l'orecchio grazie al suo alito tiepido.

Scossi il capo in segno di assenso, mentre mi lasciava coccolare dalle sue braccia. Stavo vivendo un sogno e non intendevo essere svegliata.

- Ci starebbe bene una bella canzone. - proposi, abbandonandomi contro il suo petto ricoperto dal cappotto.

- Vuoi che canti qualcosa? - domandò sopra la mia testa.

- Si, ma scegli tu. -

Il sole stava pigramente comparendo, tingendo le nuvole rade di colori pastello, quando Jimin intonò le prime note. Riconobbi subito la canzone sin dalla prima parola, poiché l'aveva imparata a memoria: Serendipity.

Nessuno aveva mai cantato solo per me, tanto meno il ragazzo che amavo e non volevo perdermi quel momento. Posizionai le gambe di lato sopra una delle sue e mi tolsi gli occhiali per vederlo meglio; osservai i muscoli della sua gola contrarsi, sembrava che le note uscissero magicamente da sole. La sua voce delicata creò un'atmosfera unica insieme alla cittá sotto di noi che lentamente si svegliava.

- Just let me love you~ - mi guardò intensamente.

Potevo morire in quel preciso istante e non avrei avuto rimpianti. Ero totalmente stregata dal suo canto, come un incantesimo recitato da un mago nero. Non riuscivo a togliere lo sguardo dalle sua labbra carnose che si muovevano a ritmo di musica. La luce flebile del mattino donò una luce dorata ai suoi occhi scuri e fu come essere di fronte ad un angelo.

𝐰𝐢𝐧𝐠𝐬༒p.jm.{conclusa}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora