Una bellissima e pazza famiglia.

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" Sbrigati dai..non ce la faccio più! "
Mi lamentai tenendo sulle gambe Gabri che ormai così tanto leggero non era più.
" Eh amo un minuto.. sto aspettando il mio turno, non posso buttarmi avanti, qui mi menano, e fanno anche bene! "
Sospirai ascoltando il vocale abbassando il finestrino dell'auto, e non risposi poggiando il telefono sul cruscotto dell'auto.
Eravamo usciti da mezz'ora e Jo era in posta per prelevare dei contanti che nemmeno avevo capito, detto ciò erano più di 10 minuti che non si muoveva ad uscire, sapevo benissimo che la colpa non era sua, ma non volevo restare lì un eternità, specialmente perché Gabriel quella mattina si era svegliato col piede storto.
« Mm..Mà »
Gli rivolsi lo sguardo mentre era intento a liberare la sua bocca occupata dal ciucciotto azzurro, e guardarmi per poi indicare il mio telefono sul cruscotto, okay, partiamo dal fatto che già la parola "Ma" era bellissima da sentire, ma non h24 perché si, Gabriel ripeteva h24 "Mà" e quando si incazzava riusciva anche a dire "Mamma", ed era la stessa cosa con Jo, quando era a casa o quando tornava da lavoro "Pap - Pà - Dada ".
« Il cellulare si rompe amore.. »
Lo guardai insistere e allungarsi verso il cruscotto, sbuffai appena prendendo il cellulare, non gli davo quasi mai il cellulare, amavo quando giocava con i suoi giochi,
Ma Jordan si era scaricato un mucchio di cartoni sul suo cellulare cosi che quando io ero a lavoro e lui a casa con Gabri per farlo stare tranquillo gli dava il cellulare lasciandogli vedere cartoni che stesso Jo si guardava da bambino, e Gabri li guardava con troppo piacere..
« Te lo sto mettendo Gabri.. »
Sussultai guardando il cellulare sentendolo lamentarsi e gli spostai il piccolo ciuffetto che aveva sulla fronte Moro, dandogli il cellulare con un cartone che avevo preso dalla cronologia di YouTube.

« Oh babe, dove vuoi andare? »
Girai lo sguardo guardandolo entrare e posare il proprio cellulare sul cruscotto senza ricevere una mia risposta, ecco perché lo ridomandò girando lo sguardo verso me intento ad accendere la vettura.
« Mh.. amo sto parlando con te »
Annuì guardandolo e spostai Gabri sull'altra gamba tenendo il ciucciotto che mi aveva porso tra le dita della mano sinistra.
« Non lo so, vedi tu »
« Ma che hai? Dai, è colpa mia se c'è tutta sta gente qui fuori? C'è gente che deve prendere la pensione.. se vuoi facciamo la domanda della pensione a te così la prendiamo anche noi.. »
« Ti giuro su Gabriel che ti farò male prima o poi! »
Lo guardai ridere e sbuffai appena poggiando la testa al sedile guardando fuori mentre accarezzai il viso del piccolo che appoggiò la testa sul mio petto guardando lo schermo tenendo il cellulare con una manina e l'altra accarezzava il mio braccio che era attorno a lui.

« Ma quanto siamo ruffiani.. »
Mormorò la voce di Jordan prendendo in giro Gabriel allungando l'indice sotto al suo nasino, e come risposta da Gabri ebbe una spinta, che provocò una risata di entrambi.
« Ma quanto siamo aggressivi.. bello, ma lo sai che mamma è mia? Forza, giu da lei! »
Gabri era molto legato a me, Jo in quel periodo era impegnato con l'azienda che suo padre gli aveva ceduto, e la maggior parte delle volte ci toccava stare soli a casa.
Sentì il piccolo moro girare il viso a suo padre e guardarlo per qualche istante, avrei voluto davvero sapere cosa stesse dicendo nella sua mente, aveva lo sguardo accigliato, identico a Jordan quando si incazzava per nulla..
« Non mi fai paura con questo sguardo, ragazzino, quindi, smamma! »
Continuò Jordy provocandolo, amava farlo, avvolte discutevano anche, finché Gabriel non se ne andava camminando come un elfo o non gli rivolgeva la parola, in quello era me, preferiva essere l'ultimo a smettere la conversazione.
Lo guardai sbuffare e indicare a suo padre il mio cellulare col cartone.
« Lo stai disturbando.. »
« No, lui disturba me che fa il ruffiano »
« Dadaaa shh »
Fu lui a stoppare la nostra conversazione urlando portandosi l'indice al nasino, convinto che suo padre l'avrebbe ascoltato, ma come risposta ricevette una risata da entrambi.
Sorrisi accarezzandolo e girai il viso al finestrino mettendo la mano libera su quella di Jo che appoggiò sulla mia gamba.
Diciamo che infondo, eravamo una bellissima famiglia, una bellissima e pazza famiglia.

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