Il coraggio 3

Come mi sento

In realtà ho sempre avuto la sensazione di.. fluttuare dal mio 'Io' di guardarmi dall'alto,
E avvolte.. odio quello che vedo..
Come mi relazione con te, con gli altri, con tutti, o quello che Dico.. e anche se voglio, non so come correggerlo.
Ho paura, e so che quella sensazione non andrà mai via.. mi dispiace, davvero.»

Sentì gli occhi pizzicare come non mai, le lacrime volevamo essere liberate e io non sapevo più cosa fare, era la prima volta che dicevo a Jordy come mi sentissi davvero, penso che in cinque/sei anni, mai gli l'avevo detto realmente come stessi..
alzai lo sguardo al suo notando anche i suoi occhi lucidi abbassato alla mia altezza o meglio alle mie gambe visto che ero seduta e lui abbassato, mentre stringeva le mie mani unite tra loro che forse se non le avrebbe tenute le avrei torturate strofinandole in un modo troppo brusco.

« E ho mille paranoie, con te, se solo guardi una o qualcuna ti guarda iniziano i film, se solo sei col telefono in mano iniziò ad accusarti..
Con Gabriel, non sto facendo del mio meglio,
Mia madre che a stento gli sorrido..
è sempre stato così da bambina, e forse non ho superato il mio passato e mi dispiace, davvero, tanto.. mi dispiace non essere una persona, ma soltanto un..problema..
Sono inopportuna, dico sempre cose sbagliate, io ci provo, ti giuro che ci provo così tanto..
Avvolte quando vado a lavoro le mie clienti iniziano a parlare dei loro figli, dei loro mariti, di cosa fanno, e.. io non parlo mai, mi limito a dire "si, sono sposata e ho un bambino, e si, sono innamorata" ma mai mi prolungo..
Non posso raccontare nulla, non sono mai a cena con te, non ho mai avuto  non un vero appuntamento.. non ho mai avuto una rosa, e non ho mai fatto un viaggio con te.. da tempo non passo una serata sul divano con netflix e pizza con te, e no, non è mai andata così..
E si, ci sono stati momenti belli, il nostro amore, la gravidanza, Gabriel, il nostro matrimonio, quando eravamo fidanzati.. le altre piccole cose, il mondo non gira intorno a noi, ma la colpa è mia.
Mi sento persa, svuotata, confusa..
È come se avvolte non provassi niente, tipo, che non me ne importa più niente, di niente.
Della casa, di me, dei miei amici che non ho più, dei..miei genitori, di te.. cioè si, è chiaro che di voi.. si ma.. io non sono come voi mi vorreste, non un disastro..
I miei amici? Non ne ho più.. Katrin non si vede e non si sente se non quando vuole qualcosa ed è cosi dai tempi della scuola..
Qualcuno cosa facessi, era una delusione, quindi ho pensato che senza di me, magari stareste meglio, e avvolte sembra che nemmeno del mio bambino mi importi, ma no, ci morirei per lui.. ma..
Ho bisogno di fermarmi, vorrei che tutto si fermasse.. le persone, la vita, tutto.. »

Smisi di parlare abbassando lo sguardo verso il vuoto e sentì la mano calda di Jo sul mio viso accarezzare col pollice le mie lacrime, che ormai stavano scendendo da quando avevo iniziato a parlare, e anche lui lo stava facendo.
« Perché non me l'hai mai detto..? »
« Perché mi basta la tua felicità.. »
Beh, se vi chiederanno: si può dipendere da un'altra persona? Si, si può dipendere.
Ma voi non fatelo mai, fate in modo di dipendere da voi stessi, da quello che siete, nessuno può dipendere da nessuno.
Chiusi gli occhi nel momento in cui si alzò facendo in modo che facessi la stessa cosa abbracciandomi subito, chiusi gli occhi stringendomi nel suo abbraccio, dove avrei voluto esserci da un bel po, e no, non basta solo fare l'amore, avvolte parlare era la cosa migliore.
Le sue mani accarezzarono i miei capelli e le sue labbra baciarono più volte il mio viso.
« Proverò ad essere migliore, te lo prometto »
Scossi la testa in un no.
Non doveva essere migliore, ero io che dovevo sistemarmi, mentalmente, per un istante, un solo momento capì davvero alle volte in cui Jordan usciva "pazzo" o aveva le sue crisi, o a.. Lui, prima che morisse.. adesso capivo come si sentiva, anche se aveva tutto..