Per lei..

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Le ore del volo erano passate lentamente, e se vi dico lentamente..era sul vero senso della parola, l'unica cosa che mi erano piaciute erano state le "torture" di Jordy, quel ragazzo mi faceva salire i nervi a mille in un secondo, ma sapeva anche come farli tornare nella norma, ero arrivata ad una conclusione, sarei morta per mio figlio, avrei dato la vita per lui..
Ma Jordan, era quell'uomo che oltre tutto, oltre i suoi piccoli difetti ma i suoi molti pregi, sapeva farmi sentire la donna più fortunata del mondo, insomma, un magnifico difetto con lui diventava qualsiasi cosa pur che non era fatta in cattivo modo.
E so che nulla, nessuna parola si sta intrecciando con la sua, ma Jordan era così, un miscuglio di emozioni, e ti faceva sembrare una vera stupida, perché con un solo sguardo riusciva ad avere tutta la mia attenzione.
E si lo ammetto, un po' odiavo quella cosa, non che dipendessi da lui, ma dalla sua felicità si,
Se lui era felice io ero felice,
Se lui era triste io ero triste.
E così no? In salute e in malattia.

« Dio è bellissimo questo posto.. »
Lo guardai avvicinarsi alla balcone della stanza, già, era bellissimo, ma ogni cosa era bella ai Caraibi, girai lo sguardo a lui sorridendo e scossi il capo mormorando.
« C'è l'abbiamo fatta.. »
« Che il nostro viaggio di nozze abbia inizio! »
Entrambi ridemmo, come non farlo? Intendo, erano 6-7 mesi che eravamo sposati e adesso, in questo preciso istante, a distanza di mesi, stavamo facendo il nostro viaggio.
« Cosa vuoi fare mia regina? »
« Oh mio Re.. vorrei andarmi a fare una doccia fredda, e correre in quel bellissimo mare! »
« Più di me? »
« Secondo te? »
Non potè non ridere notando il suo broncio, scossi il capo mentre il suo braccio venne avvolto dietro la mia schiena e mi lasciò un bacio a stampo.
« Nel frattempo che ti fai la doccia, anche se vorrei entrare in doccia con te, mi limito a prenotare qualcosa da mangiare! »
« Oh si, sto morendo di fame.. »
« Te che dici che hai fame è da segnare.. »
Avevo fame, gli feci la linguaccia sorridendo e gli lasciai un bacio sulla guancia quando lui baciò la mia testa, mi allontanai da lui aprendo la valigia prendendo le cose necessarie e lasciai il semplice vestito bianco sul letto.
Entrai in bagno e mi guardai attorno, non avevamo fatto nulla noi, in realtà il nostro matrimonio alla fine venne finito da una Wedding, sta a dire che i Caraibi l'avevano scelto loro, se fosse stato per Jo mi avrebbe portato di sicuro a Formentera, Ibiza o queste cazzate varie, quindi i Caraibi mi stavano più che bene.

• POV: JORDY •   

Chiedetemi se fossi felice? Ero felice.
Anzi, ero stafelice, e lo ero per ogni cosa.
Ero riuscito a crearmi una famiglia, a mettere da parte il lavoro per mio figlio e mia moglie, e sarebbe stato sempre così.
Per la prima volta ero orgoglioso di me, riuscivo a percepire che anche Faith stesse bene, e a me importava solo quello.

« Se lo vede lei? »
« Si grazie mille.. »
Rivolsi un sorriso alla cameriera mentre lasciai che portasse del cibo in camera, del cibo intendo.. cibo vero e per di più c'era anche della frutta, direi che l'idea della Wedding di Faith all'ultimo minuto non era stata una cattiva idea.. anzi!
Mi guardai attorno per qualche istante prima di notare che fuori al balcone ci fosse un vaso con delle rose, okay, mi avrebbero ammazzato..
Afferrai due tre rose e iniziai a togliere i petali poggiandoli sul letto fino a formare un cuore e con quelle che erano rimaste riuscì a disegnare una F e una J, cazzo, solo adesso pensavo che queste cose non l'avevo mai fatte per nessuna.
Alzai lo sguardo sperando che non uscisse prima del previsto.
Rimasi i piatti sul "tavolo" che aveva entrato la cameriera e sentì la porta aprisi mentre alzai lo sguardo alla porta del bagno che si aprì.

• POV FAITH •

Non sarei più uscita da quella doccia, avevo optato per la vasca ma per velocizzare la cosa prima che Jo mi avrebbe tirato dal bagno decisi di farmi La doccia, e quando smisi misi il costume intenta ad infilare il vestito fuori.
Da parecchio non indossavo un costume, e vedermi in costume specialmente dopo la nascita di Gabriel mi faceva strano.
Distolsi lo sguardo dallo specchio e voltai lo sguardo alla porta uscendo chiudendo la luce.
Voltai lo sguardo verso la stanza.
« Amo.. »
Mormorai siccome la luce era spenta e c'era solto quel po di sole che entrava nella stanza.
Non ricevetti risposta, feci una smorfia allungando la mano alla luce che accesi..

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