Capitolo 15

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Rafforzare il sistema di sicurezza del palazzo è stato semplice.
Domino ci ha messo poco più di un minuto per formare una rete protettiva intorno ai server in modo da evitare altri furti.

Per un momento sono soddisfatta di me stessa e mi permetto di esultare, commettendo così un grosso errore.

Appena mi metto sulle tracce del nostro ladro, le mie ricerche danno risultati inconcludenti.
Appena mi avvicino al segnale dato dal suo indirizzo IP, questo rimbalza segnalandomi diversi punti intorno alla città.

<<Cazzo! >> esplodo, battendo una mano così forte sulla scrivania da far tremare tutto e ottenendo l'attenzione di tutti nel tendone.
Compresa la sua. Non si è mosso un attimo da quella sedia, continuando a fissare con attenzione tutto ciò facevo.

<<Non hai nulla di meglio da fare che aspettare che io fallisca?>> gli chiedo quasi ringhiando, e girandomi trovandolo con le braccia incrociate e col piede destro appoggiato al ginocchio sinistro in una posa del tutto rilassata.

<<Direi di no>>

<<Giusto perché perdere il posto in prima fila su una sconfitta già annunciata>>

Mi giro e volgo di nuovo la mia attenzione allo schermo che non mi da buone notizie.
Non riesco a capire come possa passare dal baciarmi, spogliarmi, dirmi cose che mi fanno aumentare la sudorazione all'istante, ad essere di ghiaccio e volermi veder fallire solo per gongolare.

Sperare che uno come lui possa ricambiare, anzi anche solo provare qualcosa come l'amore è del tutto impossibile.

Quelli come lui prendono finché possono, arrivano a prosciugarti per poi sparire nel nulla. Sta a te decidere se lasciarglielo fare,se donare te stessa pur sapendo che non tornerai mai quella di prima, che dovrai combattere con l'eterno senso di vuoto senza poter incolpare altri che te stessa.

Tutti i miei pensieri vengono accantonati quando due mani mi imprigionano alla scrivania.
Prima ancora di girarmi riesco subito a sentire il suo profumo che fa da annunciatore.

<<Che c'è che non va?>> mi chiede a tono basso e roco in modo da farsi sentire solo da me.

Vorrei tanto credere che sia preoccupato per me, per il terremoto che ho dentro e ciò che ho vissuto poche ore fa.

<<La torre e il suo sistema di sicurezza sono stabilizzati, ma non riesco a rintracciare l'indirizzo ip del nostro amico>> rispondo ricomponendomi e cercando un centimetro di distanza.

<<Non c'è un modo migliore per risalire a lui>>

<<Sto provando ad isolare il singolo segnale ma mi ci vuole un po' in modo da eliminare quelli fake. Avete trovato qualcosa?>> chiedo combattendo con la voglia di girarmi e provare a leggere qualcosa sul suo viso.

<<Ci stiamo provando, cerchiamo principalmente tra i nemici di Dom>>

<<Allora buona fortuna, immagino sarà una lista lunga>> dico non nascondendo l'ironia in ogni singola parola.
Vedo che serra i pugni intorno a me.

Rilassa le mani per poi lasciare che una scorra languidamente sul mio braccio, facendomi avvertire il tocco dei polpastrelli sulla pelle. Risale fino al collo, sento il suo respiro infrangersi sui miei capelli.

<<Ci stai pensando vero?>>

Come potrei non pensare a tutto quei gemiti, quel toccarsi frenetico, gli sguardi usati al posto di parole che non avrebbero detto abbastanza.
Intenso. Bellissimo. Pericoloso.
Ecco cosa penso di tutto ciò.

Per fortuna non devo rispondere, Gabriel entra nel tendone richiamando a se Aaron, forse hanno una pista. Noto il ghigno che rifila prima ad Aaron e poi a me prima di uscire, come se sapesse.
Finalmente posso respirare. Non mi ero nemmeno resa conto di non respirare.

Prendo un respiro profondo e torno sulle tracce del nostro ladro. È bravo, non posso negarlo ne vorrei ammetterlo ma devo.

Provo ancora a risalire al suo IP è ancora una volta vengo sbalzata da un segnale ad un'altro.

<<Dove ti nascondi..>> bisbigliò fra me e me.

All'improvviso rientrano tutti nel tendone urlando.
Kaleb litiga con Aaron e sembra siano pronti ad azzannarsi da un momento all'altro, Dom al cerca di pala carpi e gli altri scelgono la propria fazione.
I lori toni si alzano sempre di più, rendendomi ancora più difficile trovare una soluzione o solamente sentire i miei pensieri.

<<BASTA!>> sbotto io e finalmente ottengo un po' di silenzio.

<<Hai trovato qualcosa?>> mi chiede Dom, in modo calmo e pacato ma riesco a vedere la sua preoccupazione.

<<Questo tizio è bravo, al momento il sistema di sicurezza è rinforzato e qualsiasi attacco viene contrastato immediatamente>>

Non posso usare Domino, se scoprisse che è finito non smetterebbe più di farmelo usare o peggio, sottrarmelo per farlo usare da altri.

<<Abbiamo bisogno di qualcuno competente e lo sappiamo tutti>>, Aaron lancia la sua ennesima stilettata a me, fingendo che io non sia presente.

<<Davina troverà un modo, dobbiamo solo aspettare un'altro po e sono sicuro riusciremo a scovare il bastardo>>, Kaleb mi difende a spada tratta senza curarsi delle occhiate assassine che gli lancia Aaron, che so lo prenderebbe volentieri a pugni in faccia in questo momento.

<<Il suo modo di lavorare e vedere le cose non ci porta a niente, non possiamo più aspettare>> ribatte Aaron.

Il mio modo di vedere le cose. Prospettiva.
E se quei punti convergessero in un'unico posto.
Gli altri riprendono a discutere e Dom deve letteralmente dividerli.

<<So cosa fare>> dico ma nessuno mi ascolta, troppo occupato a godersi lo spettacolo o a litigare.

<<HEI!>>, urlo sovrastando le loro voci.

<<So cosa fare, so come riuscire a trovarlo>> dico con il mio miglior sorriso sulle labbra, indirizzandolo a lui.


-Spazio Autrice
Chi è pronta ad andare a caccia?
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Voglio sapere le vostre intuizioni...
Al prossimo capitolo piccole mezze lune 🌙

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