Capitolo 16

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<<Come intendi scovarlo?>> mi chiede Dom, con le mani affossate nelle tasche dei pantaloni e le gambe leggermente divaricate. Pensa che la sua posa possa farmi vacillare.

<<Mi serve una mappa cartacea. Non sono sicura al cento percento che possa trovarsi ancora lì, ma trovare una traccia è sempre meglio di niente>> spiego con calma e sopratutto senza balbettare.

Kaleb dopo la mia veloce spiegazione corre subito a prendere ciò di cui ho bisogno, come al solito si dimostra premuroso e gentile nei miei confronti.

<<Kaleb già che prendi ordinazioni portami un cappuccino con tanta schiuma>>, ecco che come al solito Aaron deve sminuire sempre ciò che fanno gli altri.

<<Almeno lui prova ad aiutarmi invece che affossarmi>> ribatto piccata, fulminandolo con lo sguardo.

Non si scompone, anzi sorride.

<<Vedo che siamo protettivi>>

<<Solo nei confronti di chi lo merita>>

Non avrà l'ultima parola.

Prima che possa rispondere ancora Kaleb ritorna con la mappa che avevo chiesto, la prendo e vedo radunarsi tutti intorno a me.
Delineo i contorni della zona per poi notare la forma quasi esagonale del perimetro che ho tracciato.
Inizio così a convergere tutti i punti finché non coincidono tutti in un'unico punto.
Prendo la mappa e corro al computer, cerco immagini di quella zona.

<<Che sta succedendo?>>

<<Cerco immagini satellitari di questo punto>> lo indico sulla mappa.

<<Com'è possibile che questo segnale rimbalzi da un punto a un'altro chiede Parker.
<<Utilizza dei ripetitori di frequenza>>

<<Che nella nostra lingua significa?>> domanda Ethan.

<<Immagina uno specchio catturare un fascio di luce e che poi questa luce venga proiettata su un'altro specchio e poi un'altro ancora e così via..>>

<<Sarebbe difficile capire il punto in cui parte>> finisce per me Sebastian.

<<A meno che non si guardi la cosa da un'altra prospettiva>> completo io.

Il segnale proviene da una zona di West Village.

<<So dove proviene il segnale, il punto esatto in cui tutto converge>>

<<Vado io>> s'impone subito Aaron con la sua immancabile presunzione <<stai aspettando un invito ufficiale?>> mi chiede sgarbatamente, volgendosi poi verso gli altri per alcune direttive

<<Oh no, io vado, peccato che a venire con me sia Kaleb>>

Tutti si ammutoliscono.

<<Come prego?>> chiede con tono basso Aaron.

Raccolgo le cose che mi servono e infilo la giacca prima di rispondere.
<<Mi hai sentito, l'ho trovato io, ci vado io e scelgo con chi e ho scelto Kaleb perciò con permesso ma abbiamo da fare>> mi volto verso Kalbe che ha un'espressione sbigottita sul volto <<andiamo?>>

Si risveglia dal suo stato di trance momentaneo e annuisce riprendendo controllo di se stesso.
Mentre ci avviamo verso l'uscita veniamo di nuovo bloccati da lui.

<<No>> sembra quasi ruggire <<lui non va con lei, spetta a me non a quel coglione>>
Vedo Kaleb serrare i pugni e andargli incontro nello stesso momento in cui anche Aaron avanza.

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