Capitolo 19

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Dicembre è sempre stato uno dei mesi che preferivo.
La gioia che si sente nell'aria, il riunirsi con i i propri cari davanti al fuoco con una bella cioccolata calda erano le che mi piacevano di più, e che mi mancano, così come le persone con cui condividevo tutto questo.

La neve è iniziata a cadere e New York si agghinda a festa.
Vengono installate luci, i negozi si impegnano per rendere le loro vetrine accattivanti e convincere in modo così le persone a spendere capitali per i regali.

L'albero di Natale verrà montato tra poco al Rockefeller Center così come la pista di pattinaggio posta ai suoi piedi, che attrae i turisti che non perdono l'occasione di immortalare il tutto con una foto con tanto di bacio alla propria metà.

Per quanto mi riguarda ho cose più importanti a cui pensare anche se so che verrò trascinata da Ilya a pattinare come ogni anni da quando la conosco e pranzeremo fuori solo noi due.
È l'unica che meriti un regalo da parte mia e ogni anno mi impegno a fargliene uno che le dimostri quanto le voglia bene.
Quest'anno dovrà fungere anche da scuse visto come sono intrattabile dopo il mio incidente in piscina e tutto ciò che è successo prima.

Sono sicura che le piacerà.
Quando ricevo il messaggio di conferma mi sento felice e più leggera per qualche minuto.
Almeno qualcuno avrà il Natale che desidera.

Io invece sarò trascinata al solito party di ricconi che non vedono l'ora di mostrare il nuovo Rolex o Collier di Bulgari.

<<Buone notizie?>>
Alzo gli occhi che avevo puntati ancora sul telefono e vedo quelli curiosi di Dom puntati su di me.

<<Cosa?>>

Indica il telefono con la forchetta.

<<Oh sì, ma nulla di importante>>

Rimetto il telefono in tasca e abbozzando un sorriso per lui mi rimetto a magiare la colazione.

<<Sai che non voglio che usino i cellulari durante i pasti>>

<<Scusa>>

Mi dà un buffetto sulla guancia e torna a mangiare.
Finisco la mi alzo per andare a scuola quando Dom mi ferma e mi informa che da oggi ci sarà un autista ad accompagnarmi e venirmi a prendere sia a scuola.

<<Ci sono sempre andata da sola, non capisco perché cambiare adesso>>

So che è preoccupato per tutto ciò che sta succedendo ma togliermi anche quei pochi minuti da sola per andare a scuola. Abbiamo già guardie armate alla porta e una che gironzola per casa.

<<Siamo sotto mirino e io devo avere la certezza assoluta che non ti capiti nulla>>

<<Anche loro hanno un babysitter o questa fortuna tocca solo a me?>>

Indico i sei uomini che si stanno godendo l'ennesima nostra lite e ridacchiano come bambini.

<<I tuoi fratelli sono quasi sempre con me nella torre, con guardie armate pronte ad intervenire in qualunque situazione>>

Ridacchio.

<<La cosa ti diverte?>>

<<In effetti si, moltissimo. Vuoi sapere anche perché?>>

Con un cenno del capo mi invita a proseguire.

<<Trovo divertente che per anni tu abbia fatto i tuoi comodi non pensando alle conseguenze delle tue azioni. Trovo divertente che adesso tu decida di non esporci a pericoli e ancora più esilarante trovo la tua preoccupazione verso i tuoi figli>>

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