Conosce la verità?

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Pov.james
Feci numerose ricerche, ci nascondevano qualcosa - si chiamano Evelin Colombo, e cristal bonanno- erano le figlie di due mafiosi molto crudeli, ora capisco perché si erano spaventate, avevano visto il tatuaggio della mia gang, ed ecco anche spiegato il perché fossero armate.
Ad un tratto qualcuno aprì la porta e notai con molto piacere che era proprio lei, Evelin.
Mi guardo incazzata dirigendosi verso di me, sicuramente per il vestito, non parlai finché non le risposi - perché non mi dici tu, a che gioco stai giocando  Evelin Colombo-
Pov. Evelin
- C-cosa, comi mi hai c-chiamata?- ero scioccata non poteva sapere la verità,
ero ormai immersa dai miei pensieri,
Fin quando James non fece il giro della scrivania , sedendosi sopra ad essa e, trascinandomi in mezzo alle sue gambe.

Stava perlustrando il mio corpo, lasciandomi un bacio sul collo, per poi dire - BENVENUTA NEL TUO INCUBO-
Pov. Josh
Mentre James e Evelin parlavano notai sulla porta la mia bambina, non so cosa mi stava succedendo, ma quella ragazza mi mandavo in tilt, mi avvicinai, ma lei indietreggiò, la presi in braccio e la portai in camera nostra, l'appoggiai sul letto e mi posizionai sopra di lei, aveva le gote arrossate, e la sua faccia era un misto di rossore ed eccitazione, non resistetti e la baciai, baciò a cui lei non ricambiò subito, ma dopo qualche minuto allaccio le mani dietro al mio collo e mi concesse l'accesso.
Iniziai a spogliarla e successivamente spogliai me, mi posizionai in mezzo alle sue gambe, la guardai aspettando la conferma che non tardò ad arrivare, entrai dentro di lei con una botta secca.
All'inizio il suo volto era contratto dal dolore, ma successivamente iniziò a godere chiedendomi di più.
Le mie spinte divennero sempre più forti, profonde e irregolari, i suoi gemiti erano musica per le mie orecchie, il suo buco stretto mi stava mandando fuori di testa, passammo così altri 20 minuti poi mi riversi sopra di lei.
La presi in braccio, mi diressi in bagno, azzionai l'acqua e poi entrai con lei, era bellissima ed era mia, non avrei permesso mai a nessuno di portarmela via, mi avvicinai alle sue labbra per dirle -SEI MIA- , subito mi rispose -SONO TUA-.

Pov. Evelin
Mi stavo innervosendo non riuscivo più a sopportarlo, mi girai e me ne andai, ma lui mi bloccò e disse -non siete mie ospiti, quindi diventerete le nostre sguattere, pulirete insieme alle domestiche ed ubbidirete ai nostri ordini.
Lo guardai sbalordita - tu sei pazzo se credi che seguirò i tuoi ordini, e sopratutto non sarò mai la sguattera di un uomo schifoso come te-, non finii neanche di dire la frase che mi tirò uno schiaffo in pieno viso, talmente forte che mi fece cadere.
Basta dovevamo trovare un modo per scappare.
Mi lasciarono da sola nello studio, mi alzai, uscii e incominciai a cercare Cristal, che trovai seduta sul letto della  camera di Emily, mi guardò e disse -dobbiamo parlare-  risposi semplicemente con -anche io ti devo parlare, cambiati e andiamocene, non resterò un solo minuto in più in questa casa- mi guardò con le lacrime agli occhi e disse -No,non verrò con te, mi dispiace Evelin, ma credo di essermi innamorata- ero scioccata ed incazzata, ero stata umiliata per proteggerla e ora mi diceva che si era innamorata!!!!
-ti rendi conto di quello che dici, loro sono mafiosi, ci hanno rapite , e tu vuoi restare con loro- non potevo crederci, ma la sua risposta mi lascio senza parole, - anche noi siamo mafiose, so che può sembrare strano Evelin, ma io lo amo, e gentile e mi protegge, non voglio scappare da lui, poi sarebbe inutile ci troverebbero, e sarebbe la fine per noi, scusa Evelin ma non posso- mi disse in lacrime, non sapevo cosa fare, però ero contenta per lei, si meritava tutta la felicità di questo mondo, e meritava qualcuno che l'amasse, -tranquilla Cristal sono contenta per te, mi raccomando stai attenta, io non posso restare devo andarmene via- risposi, potei notare il suo dispiacere ma, non mi fermò, mi cambiai ed uscii dalla stanza.
Ero nascosta tra gli alberi del giardino, finché non notai il piccolo muro sul retro, mi avvicinai e molto facilmente lo superai, iniziai a correre, poi sentii qualcuno urlare il mio nome, mi girai ed era lui, con un'espressione agghiacciante, corsi più velocemente senza girarmi più.
Pov. James
Stavamo uscendo da casa per andare ad una riunione inutile, quando da lontano notai qualcuno correre, la riconobbi subito, un senso di rabbia mi pervase ed urlai -Evelin-, mi guardò ma subito ricominciò a correre, non l'avrebbe passata liscia.
Mi girai verso Erick, Logan ed Alex per poi dire con tono duro -riportatemela qui, SUBITO!!- detto ciò rientrai in casa per aspettare il loro ritorno.
Pov. Evelin
Ormai passarono 20 minuti, non ne potevo più, mi nascosi in un vicolo mi appoggiai al muro e chiusi gli occhi per riprendere fiato, dopo poco notai i suoi uomini, fortunatamente non mi notarono e continuarono dritti per la loro strada, appena passarono, iniziai a correre verso il lato opposto, grosso sbaglio, mi sentii tirare per poi finire in 2 grosse braccia muscolosa, -lasciami subito- urlai -tranquilla siamo noi- mi disse il ragazzo di cui ancora non conoscevo il nome - ma sei scemo, e proprio da voi che sto scappando-
Dissi visibilmente incazzata -hahaha ha proprio un bel caratterino vero Erick- disse il ragazzo dietro di me, -hai proprio ragione Liam, però ora andiamo, james ci sta aspettando-, solo sentir pronunciare quel nome mi mise ansia, cercai di svincolarmi, ma non ci riuscii, mi fecero salire sul suv, e partirono.
Arrivammo a casa, ero terrorizzata non sapendo cosa mi aspettasse, entrammo ed Erick mi indicò una porta -vai, James ti sta aspettando-, mi avvicinai, feci un bel respiro profondo per poi entrare.
Venni accolta da una ventata di fumo, mi trovavo in una sauna a dir poco meravigliosa,

lo notai subito, e appena mi guardo mi ritrovai attaccata al muro con le sue mani intorno al collo, -sai ho esaurito la pazienza puttana, ora ti aspetta una bella punizione, e fidati non ti piacerà-Calde lacrime uscirono dai miei occhi

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lo notai subito, e appena mi guardo mi ritrovai attaccata al muro con le sue mani intorno al collo, -sai ho esaurito la pazienza puttana, ora ti aspetta una bella punizione, e fidati non ti piacerà-
Calde lacrime uscirono dai miei occhi. Venni trascinata per i capelli fino alla sua camera da letto, entrammo e chiuse a chiave,
Iniziai ad urlare, ma lui ridendo mi disse -urla quanto vuoi nessuno verrà a salvarti, hahahaha ed ora- mi guardò con uno sguardo lussurioso -che la tua punizione abbia inizio-

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Ed ecco il quarto capitolo spero vi piaccia, e se è così lasciaremi una stellina di incoraggiamento, come al solito vi chiedo scusa per eventuali errori grammaticali, ma io per mancanza di tempo non revisiono i capitoli.

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