Capitolo 2

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Eleonora's pov

Sta qui, davanti a me, mi fissa, non so che dire, ho sentito quello che ha detto Silvia, non doveva scoprirlo così, ma che sto a dì, non c'è nulla tra noi, devo solo mandarlo via.

"Smettila!! Sei ubriaco, non sai nemmeno quello che dici."   Gli urlai addosso e poi scappai via.

Sono le due, sono a casa da soli 20 min.. non riesco a dormire, non so cosa fare, perché proprio  a me? Perché non mi lascia in pace? Apro il telefono, e nello schermo appare la notifica che non volevo vedere

Edoardo Incanti 3 chiamate perse.

- Per favore sono giù.
- Scendi.
- Ti prego Ele.

Decido di scendere, fuori piove, lui è lì, sotto la pioggia.

"Smettila, smettila di dire che non ti piaccio, non ho più voglia di giocare." Urla contro di me.

"Edoardo Incanti, tu non mi piaci, neanche un po', sei un egoista, egocentrico che pensa solo a sé stesso"

"Hai finito?"

"No che non ho finito"

Corro verso di lui, lui si avvicina, e lo bacio, con tutta la voglia che avevo di stare con lui, di smettere di pensare ai problemi, di smettere di pensare a chiunque tranne che a me, lo bacio, con tutta la forza del mio cuore, mi bacia e mi stringe, ci baciamo ma non riusciamo a bastarci.

Eva' pov

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Eva' pov.

Sono a casa, non riesco a dormire, e non riesco a smettere di avere paura, paura che sia tutto finto, paura che lui non mi apprezzi neanche un po'.
Mi vibra il telefono, è lui.

È tranquillo, e scherza, ci provo a scherzare ma ho l'ansia

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È tranquillo, e scherza, ci provo a scherzare ma ho l'ansia..

"Eri bellissima oggi.." risponde al mio ultimo messaggio, non rispondo, vado a letto.

Lunedì 13 gennaio h 8:00

Mi preparo e vado a scuola, sono in super ritardo e sto correndo verso la fermata quando vedo il pullman passarmi davanti, butto le mani davanti in segno di disperazione, è proprio lunedì oggi.
Inizio a camminare tanto ormai mi toccherà entrare alla seconda.

"Ciaoo rosciaa"  non ho bisogno di girarmi che so già chi è.

"Hey" rispondo continuando a camminare.

"Che ho fatto adesso?" urla dal finestrino

"Nulla" rispondo fredda.

"Eddaje sali in macchina"

"No"

"Eva per favore, sali in macchina"

Sbuffo e salgo in macchina, chiudo lo sportello e prendo un libro in mano, fede tenta di baciarmi ma mi sposto.

"Ti ho detto di no" gli dico ridendo.

"Perché no? Non te sto chiedendo de scopà, e poi ce siamo già baciati non capisco dove sta il problema." Sbuffa

"Non è quello.." abbasso gli occhi..

"Senti, facciamo sta cosa, te porto in un posto e parliamo."

"No, devo andare a scuola"

"Eva sono le 9 quasi, non te fa entrà nessuno a scuola."

Sbuffo e non rispondo.

"Eh vabbé Eva fai quello che te pare, io ce sto a provà, per davvero.." Smette di parlare e anche di guidare.

Voglio andare con lui, e voglio stare con lui, da morire..

"Voglio andare al mare.." dissi dopo alcuni minuti di silenzio.

"Te porto dove vuoi.." Dice sorridendo, quel sorriso che bacerei ore ed ore..

Fedeva Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora