Capitolo 3

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Mi porta al mare come avevo chiesto, scendiamo dalla macchina, Fede apre il cofano e tira fuori un asciugamano.

"Chissà quante tipe se so sedute li" dico scherzando indicando l'asciugamano.

"In realtà nessuna, solo Edo" mi fa la lingua e ridendo va verso la spiaggia.

Ci sediamo, fissiamo il mare e ogni tanto Fede mi guarda, io distolgo subito lo sguardo, non so che dire e tanto meno cosa fare.

"Beh me dici qual è sto problema?"

"Nessun problema, non mi piaci Canegallo, mettitelo in testa."

"Non sembrava così sabato sera, e nemmeno su whatsapp"

"Sei solo convinto"

"Sei tu che mi dai convinzioni"

"C'ho paura, Fede c'ho paura.." dico all'improvviso, si gira e mi guarda..

"Di cosa?"

"Lo sai.."

"Ao Eva, sto qua, non me so paccato più nessuna dal mio 18esimo, non so stato co nessuna, ho solo pensato a te, tutti sti cazzo di mesi, a te.."

"Non dire cazzate, e con la Covitti, dicono tutti che ce stavi assieme"

"Ma che stai a dì? Perchè cazzo non me le chiedi le cose? So tutte stronzate, la Covitti c'ha provato è vero, ma l'ho cannata male, era la festa di Federica, te stavi ubriaca marcia, te sei fatta pure Martino, che è gay.."

"Che cazzo c'entra questo?"

"Era pe dì, non me so fatto la Covitti Eva, te lo giuro."

"Ma non è quello er punto, non me fido Fede, ci siamo paccati quando stavi con quella, come faccio a fidamme?"

"Provaci, me piaci davvero rossa.."

"Me lo dai sto bacio?" continua..

Faccio segno di no con la testa.

"Eddaiiii" 

Inizia a farmi il solletico, mi trovo sopra di lui, bello come il sole, mi guarda e non resistiamo più, lo bacio.. finalmente, dopo tutti questi mesi.. forse può essere mio.. forse può essere reale, ma non ci voglio sta male, non le voglio avè le paranoie e non voglio essere na palla al piede. Squilla il telefono di Fede. 

"Zi dimme, cosa? Ma chi? Dove stai? Sto arrivà, calmate arrivo."

"Chi era?"

"Edoardo"

"Che è successo?"

"Non ho capito, sali in macchina, te porto a casa."

"Non posso andà a casa, ce sta mamma"

"Vieni con me."

"Ma dove? Fede me stai facendo venì l'ansia, te prego"

"Calmati cazzo."

Corre, non so quanto stia facendo con la macchina, non mi guarda, corre e basta, ho paura, non parla, non riesco nemmeno a guardare la strada, i clacson delle altre macchine mi rimbombano in testa, sfiora le macchine, ho paura che ci schiantiamo, chiudo gli occhi.

"Eva, scendi."

"Dove? Perché hai corso così?" grido disperata.

Apro gli occhi e siamo a casa di Edoardo, vedo nell'ingresso Ele correre verso di me, quasi piange, non capisco, le mille domande che ho in testa non trovano risposta, Edoardo ha lo sguardo vuoto, è seduto in quel suo costoso divano e non parla, fissa il vuoto, Fede gli fa domande ma lui non risponde a nessuna di queste.
Mi stacco da Ele con movimenti lentissimi, la fisso, credo di avere la faccia più brutta del mondo in questo momento.

"Che è successo?"

"Non lo so.. Con me non parla, e ho chiamato Fede." risponde disperata.

"Perché dovrebbe parlare con te? Perché sei qua.."

"Senti, è un casino, e te lo spiego, promesso, ma dovrebbe parlare con me.."

"Ok ok, calmati ora, ci pensa Fede, credo.."

Fedeva Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora