Capitolo 14 - Dove tutto ha avuto inizio

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"Fatti trovare a mezzanotte dove tutto ha avuto inizio." diceva il biglietto ricevuto quella mattina.

Per recapitarmelo, Shamrock mi si era buttato davanti in picchiata, spaventandomi a morte.

- Shamrock! – lo rimproverai. – Sii più delicato!

Gli accarezzai la testa piumata in segno di saluto e guardai cosa mi portava: invece delle solite lettere che mi spedivano mamma e papà per tenermi aggiornata sugli avvenimenti casalinghi, c'era un bigliettino.

Era firmato semplicemente "F.": Fred. Non poteva essere nessun'altro.

Dunque il luogo in questione era la stanza dello specchio delle Emarb.

Feci come richiesto e, attenta a non farmi beccare, mi recai sul luogo dell'incontro. Lo specchio era identico all'ultima volta che l'avevo visto, ma il resto della stanza era completamente diverso: centinaia di candele profumate erano state accese e disposte tutt'attorno per rendere l'ambiente più accogliente, un tavolo era stato sistemato al centro ed imbandito con una bella tovaglia color pugna. Fred era lì accanto con addosso uno degli eleganti completi che usava per il negozio.

- A che cosa devo l'onore? – gli domandai prendendo un lembo della vestaglia da notte e accennando un inchino.

- Sapevo che stasera si sarebbe tenuta la festa di Natale del Lumaclub e ho pensato anche tu meritassi di divertirti un po'.

Io, non essendo parte del club, non ero stata invitata a parteciparvi. Luna era stata più fortunata e ci era andata in compagnia di Harry. L'avevo aiutata nella scelta dell'abito, ma parlare di vestiti con Luna Lovegood era estenuante e quasi del tutto inutile perché lei aveva le sue idee e, una volta che si fissava su qualcosa nulla riusciva a farle cambiare idea. Aveva indossato il suo completo di paillettes d'argento e mi ero dovuta ricredere: non le stava male.

- Divertiti. – le avevo augurato.

Lei aveva sorriso e aveva ammiccato al biglietto che stavo stringendo.

- Anche tu.

- Se non erro tra cinque giorni sarà l'anniversario del nostro primo incontro. – considerai simulando disinteresse.

- E secondo te perché avrei scelto proprio oggi per farti questa sorpresa? – replicò lui alzando le sopracciglia.

- Non credevo te ne saresti ricordato...

- E come potrei dimenticare il giorno che ho conosciuto la strega più straordinaria di Hogwarts?

Solo allora mi accorsi che era dall'anno precedente, quando avevamo litigato, che non mi definiva più la sua "migliore amica". Che cosa poteva significare? Che ero solo un'amica nel modo in cui lo era Angelina? Io non volevo essere solo questo per lui. Erano anni che volevo di più, ma forse avrei fatto meglio a lasciar perdere e godermi quello che c'era fra noi, qualsiasi cosa fosse.

"Non ti accontentare mai, Elena!" mi ripeteva continuamente Ginny. "E non aspettare nessuno perché nessuno vale il tuo tempo."

- Stai bene? – mi chiese, avvicinandomisi. Le sopracciglia aggrottate indicavano ch'era preoccupato dal mio silenzio.

Scrollai le spalle.

- Certo. – forzai un sorriso. – La scuola non è male, quest'anno.

- Con Piton al posto della Umbridge? Si potrebbe discutere su questo. Comunque io ti ho chiesto come stai tu, non come proseguono i tuoi studi, secchiona!

- Le due cose sono complementari e se questo mi rende una secchiona, ben venga! – ribattei offesa. – Ma del resto sono una Serpeverde e non una Corvonero, no?

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