Capitolo 6 - Nuovi nemici e nuovi alleati

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Luna poteva vedere i Thestral. Me l'aveva confidato senza troppi giri di parole: a nove anni aveva assistito all'incidente di una pozione mal riuscita della madre e, disgraziatamente, alla sua morte.

- Mi manca, sai? Ma almeno ho ancora papà. – aveva detto con sincerità.

Adesso che vedevo la carrozza venirci incontro apparentemente sospinta da una qualche forza superiore, ripensai a quella conversazione. Fred mi aveva definita "coraggiosa" sia la sera del ballo, sia nella lettera che mi era giunta pochi giorni prima, ma, se c'era qualcuna veramente coraggiosa, quella era Luna e l'ammiravo profondamente per questo. Mi chiedevo come facesse a parlare così tranquillamente di un argomento tanto delicato. In fondo aveva perso un genitore, ciò non la turbava? Io n'ero terrorizzata.

Nel mentre ch'ero assorta da questi pensieri, eravamo salite sul calesse e lei aveva tirato fuori l'ultimo numero del Cavillo, tenendolo immancabilmente al contrario.

Ci stavamo avviando verso il castello, quando inspiegabilmente ci fermammo.

- Cos'è? – chiese una flebile voce. Era quella di un ragazzo che non conoscevo.

- Cos'è cosa? – chiese di rimando un altro ragazzo.

- Quello, che tira la carrozza. – replicò il primo.

- Niente sta tirando la carrozza, Harry. - s'intromise una ragazza. - Si tira da sola, come sempre.

Calò il silenzio, rotto solamente dal rumore di passi sul terreno sdrucciolo. Un ragazzo dai capelli scuri e gli inconfondibili occhiali rotondi, si affacciò dalla fiancata. Non potevo crederci: quello era Harry Potter!

Luna, che non aveva staccato gli occhi dalla rivista, intervenne in suo soccorso:

- Non stai impazzendo, li vedo anch'io. Sei sano di mente quanto me.

A quella frase scoppiai a ridere, attirando l'attenzione su di me.

- Scusami Luna, ma tu non sei affatto sana di mente. – ribattei divertita. Poi, abbracciandola, aggiunsi: – Ma è per questo che ti voglio bene!

Harry, che si era già seduto di fronte alla mia amica, fu ben presto raggiunto anche dagli altri.

- Lei è Luna Lovegood e io sono Elena O'Brien. – ci presentai e, notando che Hermione stava per rispondere, continuai: - E non c'è bisogno che voi vi presentiate: Hermione Granger, Ronald Weasley, Neville Paciock ed Harry Potter, naturalmente. Siete piuttosto popolari, sapete?

Loro asserirono impercettibilmente. La ragazza, tanto per rompere il ghiaccio e avendo adocchiato il ciondolo di Luna, commentò:

- Che collana interessante.

- È un amuleto, in effetti. – spalancando teatralmente gli occhioni cerulei, si sporse in avanti e bisbigliò: - Tiene lontani i Nargilli.

Poi, col solito fare casuale, butto lì:

- Ho fame. Spero ci sia il budino.

Riprendemmo a muoverci.

- Cos'è un Nargillo? – mi domandò Ron.

Scossi la testa e mi portai il dito indice alla tempia, ridendo sommessamente.

*

- Grazie, preside, per le gentili parole di benvenuto. – disse Dolores Umbridge, la nuova insegnate di Difesa contro le Arti Oscure ed ex membro della Casa Serpeverde. – Beh, devo dire che è delizioso essere di nuovo a Hogwarts e vedere queste faccette felici che mi guardano!

Tutto di lei m'irritava, a partire dalla voce, fastidiosamente acuta, e poi la figura piccola e tozza, completamente abbigliata di rosa.

- Ma secondo voi ce l'ha il collo? – chiesi ai gemelli.

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