A knife under the moonlight

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Ormai era notte fonda, Alsha dormiva nel suo letto, il bambino nella culla accanto  ogni tanto si agitava nel sonno
La finestra aperta lasciava filtrare la brezza notturna facendo oscillare leggera la tenda e la luna rischiarava la stanza con la sua fredda e pallida luce.

Tutto in quella stanza, in quell'attimo trasmetteva tranquillità...

Una  figura si affacciò alla porta della camera, avvolta dall'oscurità del corridoio come da un mantello, scrutava  in silenzio la figura dormiente, gli si avvicinò senza fare rumore;

il profumo  dell'omega era una leggera carezza alle sue narici, lo inspirò a pieni polmoni.

Dopo avere contemplato per un po la figura immobile del ragazzo si avvicinò alla culla dove dormiva il bambino;
"...è uguale ad Alsha"  pensò soffermandosi sulle orecchie a punta del piccolo che spuntavano tra i capelli corvini, le manine strette a pugno non lasciavano intravedere le unghie, l'ombra ipotizzò che fossero nere, esattamente  come quelle dell'omega..

Era di una bellezza pazzesca..esattamente come colui che gli ha dato la vita...

come avrebbe desiderato che Alsha avesse concepito quel bellissimo bambino con lui, non con quello sporco alpha... strinse i pugni in un moto di stizza.

no, non era veuto li per farsi prendere dall'invidia!

sempre silenziosamente si avvicinò al letto, 

Alsha dormiva profondamente ,placidamente sdraiato su un lato,i capelli sparsi sul cuscino lasciavano intravedere le orecchie a punta, l'anello sulla parte superiore dell'orecchio sinistro riluceva alla luce della luna,

le coperte leggere lasciavano intravedere l'esile corporatura del ragazzo.

d' un tratto Alsha si  mise supino, le lenzuola di seta gli  scivolarono sinuosamente  dalle spalle  mostrando la pelle del busto, diafana, quasi bianca a causa della luce lunare..la linea delle clavicole appena accennata... il collo lungo e delicato... le braccia allungate sopra la testa...tutto di un bianco latteo...tutto tremendamente invitante...

L'ombra allungò una mano e carezzò delicatamente la guancia del ragazzo, percorse delicatamente la linea delle labbra col pollice, lo zigomo..

il ragazzo assecondò il movimento nel sonno, strofinandosi contro quella  mano che gli aveva regalato quel tocco gentile, le sue labbra pronunciarono una parola : il nome del suo amato, che solo lui sapeva.

Un altro moto di  invidia  fece fremere il sovrano

con uno scatto di rabbia buttò all'indietro le coperte rivelando nella sua interezza il corpo del ragazzo, salì sul letto con prepotenza montandogli addosso,  senza che Alsha potesse reagire gli  bloccò le braccia  sopra la sua testa con una mano, lo baciò con passione violenza e prepotenza.

Gli occhi del ragazzo strabuzzati  per  lo spavento non  facevano altro che aumentare le sua rabbia, per questo la mano  libera,che prima stava accarezzando l'addome del ragazzo, ora vi stava lasciando delle unghiate rosse.

Più la sua rabbia aumentava più sentiva di voler fare del male al ragazzo...se non fosse stato suo non sarebbe stato più di nessuno perché l'avrebbe distrutto con le sue mani!

Gli azzannò letteralmente una spalla  lasciandoci un segno rosso e leccò il sangue che aveva iniziato ad uscire dalla ferita, sotto di sè sentiva il ragazzo che si dimenava per liberarsi...non gli importava...in fin dei conti un omega era pur sempre debole rispetto ad un alpha...gli avrebbe fatto tutto ciò che voleva.

Si mise seduto sul letto per vedere il risultato dell'aggressione: Alsha ansimava violentemente, una mano sulla fronte, l'altra abbandonata sul materasso, i graffi cremisi in netto contrasto con la pelle diafana.

...non  bastava pensò il re;
si piegò sul ragazzo  e gli morse la zona intorno al capezzolo destro lasciandoci un segno rosso, nel frattempo cercò la via per gli sfinteri dell'omega  con una mano, ci infilò dentro le dita violentemente, in modo da provocare dolore al giovane, che in tutta risposta inarcò la schiena emettendo un gemito di dolore misto a piacere.

Già, proprio cosi, lui doveva far provare piacere al ragazzo! non l'alpha,pensò mentre un sorriso psicotico si affacciava sulla sua bocca.

Sempre stando sul ragazzo si portò una mano dietro la schiena, armeggiando con le vesti estrasse  qualcosa, un luccichio alla luce della luna e Alsha senti qualcosa di freddo  e duro premuto contro la sua gola.

Lo sguardo predatorio del re sopra di lui lo spaventava al punto da impedirgli di muoversi, cercò di capire quale oggetto l'altro gli avesse messo addosso, quando si mosse e sentì qualcosa di affilato graffiargli la gola, capì al volo...il re gli stava puntando un coltello alla gola!

"non muoverti e non fare niente..."  gli sussurrò il re ad un palmo dal viso

"rinnega il tuo amore per l'alpha e diventa mio, non ti succederà niente..." gli sussurrò

una mal celata rabbia nella voce vibrante e minacciosa del re .

Il ragzzo chiuse gli occhi e una lascrima gli scivolò  silenziosa lungo la guancia

"si bene! piangi" lo schermì l'altro..."non sei capace di fare altro, tanto..."

ma il ragazzo si fece forza e sferrò una ginocchiata tra le gambe del re, afferrando  il coltello  caduto sul materasso,  alla cieca mollò un fendente, per sua fortuna  colpì l'uomo al viso , questi si portò le mani sulla faccia ululando di dolore  e cadendo dal letto stordito dal dolore. 

Approfittando della situazione volta a suo favore Alsha corse verso la culla, afferrò il bambino tra le braccia e corse fuori dalla stanza.

Corse nei corridoi bui fino ad arrivare alla stanza dell'alpha, bussò alla porta disperatamente gridando il nome dell'alpha, sentendo dei passi dietro di lui iniziò di nuovo a tremare e piangere dalla paura, quando finalmente la porta si aprì si getto letteralmente addosso a chi aveva di fronte

l'alpha attonito lo afferrò al volo .

Quando Alsha  smise di tremare  lo allontanò da se e quasi gli venne un colpo a vederlo ferito con la camiciola strappata  e piangente con in braccio il bambino.

Con uno sguardo interrogativo gli tolse piccolo  dalle braccia adagiandolo sul letto tra i cuscini e  fece  vi fece sedere il ragazzo,

si inginocchiò all'altezza del giovane
"Cosa ti è successo?"

Alsha si coprì gli occhi con le mani

"...il re mi ha attaccato mentre dormivo....rispose con voce ancora scossa...io sono riuscito a ferirlo..."

Mentre raccontava l'accaduto l'omega si fece piccolo piccolo portandosi le ginocchia al petto e circondandole con le braccia, quasi come se volesse abbracciasi.

All'improvviso  si alzò dal letto e si pose di fronte all'alpha ancora seduto, con un gesto fluido fece scivolare a terra la camiciola... mostrando  all'uomo i graffi e i morsi sulla sua pelle, l'altro  rimase a guardarlo senza parlare, si alzò e lo abbraccio nuovamente.

Alsha lo sentì ringhiare sommessamemte

Si strinse forte a lui

Ora era al sicuro...pensò

My own body, my own destinyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora