La prima battaglia p.1

359 19 3
                                    

Pov's Aurora

Mi alzai dal letto e mi avvicinai allo specchio, guardando come ero diventata. Con gli allenamenti costanti avevo modificato il mio fisico, la mia mente e anche la mia resistenza al dolore. Le aiutanti della mia Signora mi davano ogni sera prima di andare a dormire una cosa che chiamano "Crema C.C", che mi avrebbe fatta più bella, senza imperfezioni. E stava funzionando.
La pelle del mio viso stava diventando perfetta, le labbra stavano diventando più rosee...insomma, stavo diventando bella! E non solo! I miei poteri si stavano rafforzando, sviluppando, ero più forte. Mi infilai il chitone nero e uscii dalla stanza.

<<Aurora! Vedo che la Crema sta funzionando!>> notò Nyx quando entrai nella sala delle riunioni. Presi posto alla sua destra, guardando seria il campo di battaglia <<Secondo me dovremmo mettere gli arcieri qui, per facilitarli il lavoro>> dissi sporgendomi sul tavolo e spostando alcune pedine rosse (gli arcieri) sul lato sinistro del tavolo, lasciando le restanti sparse per l'area. Spostai un'altro paio di pedine per poi ammirare fiera il mio lavoro <<Così almeno la prima battaglia è vinta da noi>> finii. Nyx battè le mani orgogliosa <<Perfetta! E dimmi, quando attaccheremo?>>
<<Oggi stesso, di notte, quando nessuno se l'aspetta>> risposi battendo una mano sul tavolo <<Saranno troppo stanchi e addormentati per combattere bene>>.
Nyx mi guardò con una punta di fierezza nello sguardo <<Ottimo, cominciate a radunare l'esercito che sarà ai comandi del nostro Generale. Preparatevi, sistematevi con armi e armature. Dobbiamo essere pronti anche a dei loro attacchi>> disse e con un gesto della sua mano congedò tutti i capi dei vari ranghi. Feci per alzarmi ma mi sentii afferrare il polso <<Aspetta un'attimo>> mi disse Nyx <<Ti devo mostrare la tua armatura>> annuii e mi lasciai guidare dalla mia Signora.

Entrammo nei sotterranei del castello di Nyx, dove risiedevano i figli di Efesto che si erano convertiti dalla nostra parte e quelli che si erano schierati in passato dalla parte di Crono, e che ora erano passati sotto il nostro potere. Michael, un figlio del dio fabbro, mi accompagnò nella sala dove custodivano le varie armature. Mi guardai intorno ammirando rapita le vere e proprie opere d'arte in ferro dello Stige e altri metalli che non conoscevo <<Ti- cioè...le piacciono?>> mi chiese il ragazzo grattandosi la nuca. A quanto pare aveva capito che nonostante la giovane età ero una sua maggiore, e che quindi richiedevo che mi dessero del lei. Annuii fredda arrivando al sodo <<Quindi? Dov'è la mia?>>. Michael era un bel ragazzo, abbronzato, capelli ricci corvini e occhi ambra. Aveva anche un fisico niente male, muscoloso e imponente, dovuto alle ore trascorse nei sotterranei, davanti all'incudine e al fuoco. Nonostante i suoi 15 anni era già un vero uomo, bello e intelligente.

Michael spostò un telo da sopra un manichino e scoprì la mia armatura. Mi aiutò anche ad indossarla, sistemandomi le cinghie sulle spalle. Era di ferro dello Stige, deformata sul petto e appiattita sulla pancia in modo da prendere la forma del seno e permettendole di aderire completamente al mio corpo. Era perfetta e magnifica.
<<È veramente bella, grazie mille>> lo ringraziai cercando di addolcire il tono il più possibile, cosa che mi riuscì veramente difficile. Lui sussurrò un flebile "prego..." e poi mi passò anche l'elmo, del materiale dell'armatura, che copriva anche le orecchie e il naso, lasciando scoperte leggermente le guance e gli occhi. Aveva anche il pennacchio nero, ovviamente. Mi infilai anche quello, cercando di sembrare il più sicura possibile.

Mi recai nella mia stanza togliendomi l'armatura e l'elmo e sistemandoli sul letto. Controllai l'orologio che era appeso al muro: le 19:00. Mancavano ancora molte ore al primo attacco al campo, quindi avrei potuto usarle per allenarmi ancora un po'. Indossai dei pantaloncini e un top e, dopo essermi bendata le mani e le nocche, cominciai a tirare pugni e calci al sacco da boxe che mi ero fatta appendere al soffitto proprio per allenarmi. Tirai un'altro colpo ma lo fermai a mezz'aria sentendo la porta aprirsi e rivelare Michael, che alla mia vista arrossì leggermente, guardandomi malizioso <<Aurora, Nyx ti vuole avvertire che ti devi cominciare a preparare>> mi avvertì entrando e chiudendo la porta a chiave.
Lo guardai alterata, stringendo i pugni e assumendo una postura rigida e sicura, degna di un generale <<Michael, mi devi dare del tu e devi chiamarmi "Generale", ti è chiaro questo?>> lo rimproverai. Ormai i nostri visi erano a una spanna di distanza <<Su piccola, fammi vedere quanti sei forte>> disse mettendomi le mani sul sedere e attirandomi a lui. Cominciò a baciarmi il collo ma io alzai il ginocchio dandogli sui gioiellini. Cadde a terra gemendo di dolore << SONO IL TUO MAGGIORE! NON TI DEVI PERMETTERE PIÙ DI TOCCARMI!>> gli urlai contro schioccando le dita e lui svanì nelle ombre, che su erano ammucchiate sotto di lui. Invece di sentirmi debole mi sentii ancora più forte. Potente. Mi guardai allo specchio notando gli occhi mutare in rosa pesca per poi tornare normali. Non ci feci caso. Era normale che mi sentissi più potente, era tutto merito della Crema C.C.
Mi infilai una maglietta e dei leggings neri, sistemandomi poi l'armatura addosso. Mi stavo sistemando le protezioni sugli avambracci quando sentii un corno suonare: era arrivata l'ora. Finii di sistemarmi, prendendo poi un fodero con la mia spada e sistemandomelo in vita, poi passai alla faretra grigia che misi in spalla. Sciolsi i capelli infilandomi l'elmo e uscii fuori dalla mia camera, dirigendomi verso l'uscita del castello. Era buio pesto fuori, era ormai notte tarda.

Quando arrivai tutto l'esercito si zittì di colpo, mettendosi sull'attenti. Mi portarono Ombra e le montai in sella, cominciando poi a galoppare verso l'uscita, seguita da i capi dei vari ranghi e poi dal resto dell'esercito. Melissa, capo del terzo rango e figlia di Iride, mi affiancò in groppa al suo destriero bianco dalla criniera arcobaleno (ovviamente) <<Generale, devo portare il mio rango a est o lo lascio ai rinforzi?>> mi chiese. Continuai a guardare di fronte a me, tenendo in mano le redini <<Terzo rango...prendi i più abili e spostati a est, lasciane una ventina come rinforzi>> le dissi e lei annuii rispostandosi indietro.

Dopo una mezz'oretta di viaggio arrivammo a sovrastare il Campo Mezzosangue su una collina. Alzai una mano di fianco a me, tutti i semidei dietro di me si zittirono di colpo, pronti ad attaccare. Gli arcieri si accostarono ai miei lati, con gli archi tesi verso l'alto. Quando chiusi a pugno la mano lasciarono andare le frecce, che compirono un'arco perfetto nel cielo per poi precipitare sul Campo.

<<ORA!>> urlai e con un'urlo di battaglia ci lanciamo tutti all'attacco, seguendo il mio piano.

La figlia di Ade//🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora