Allenamenti e cotte

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Pov's Aurora

Se c'è qualcosa che odio la mattina è proprio la sveglia. Il mio caro fratellino a quanto pare mi ha impostato la sveglia alle 6:00, così ero in piedi e mi stavo dirigendo in bagno. Senza spegnere la sveglia però. Speravo che anche lui si svegliasse e fu così infatti -Aurora! Spegni quell'aggeggio!- la voce di Nico mi arrivò ovattata dal rumore dell'acqua visto che ero in doccia. Ridacchiai tra me e me e continuai tranquilla, appena finii e mi avvolsi in un asciugamano nero (ovviamente) la porta del bagno si aprì di colpo e Nico entrò. Appena mi vide in che stato stavo arrossì di colpo e balbettò qualcosa. Gli sorrisi uscendo dal bagno e raggiungendo la mia camera -Tranquillo, sei mio fratello, non mi vergogno- lo tranquillizzai e chiusi la porta. Aprii l'armadio e presi intimo e vestiti (pantaloncini corti sportivi grigi chiari e maglietta nera). Stavo per togliermi l'asciugamano per vestirmi ma la porta si aprì di colpo e un ragazzo corvino dagli occhi verdi entrò tutto trafelato. Mi affrettai a ricomprirmi di nuovo, guardandolo irata mentre lui arrossiva non distogliendo lo sguardo da me -S-Scusa, io n-non...p-pensavo fosse l-la stanza di Nico..- balbettò distogliendo lo sguardo e camminando lentamente fuori la porta. Appena la chiuse sospirai di sollievo e mi affrettai a vestirmi velocemente e a mettermi le scarpe, temendo un'altra entrata improvvisa da parte di qualcun'altro. Uscii dalla camera trovando Nico e il ragazzo di prima che parlavano -Ehi Nico- lo chiamai, lui si girò sorridendomi e mettendomi un braccio intorno alle spalle mi attirò a se -Davvero Nico? Ma tu non eri gay?- chiese il ragazzo confuso guardandomi, mio fratello scosse la testa divertito -È mia sorella- il ragazzo a quel punto sorrise porgendomi la mano -Piacere sono Percy- gliela strinsi -Aurora, perchè eri tutto agitato prima?- gli chiesi. Ritornò immediatamente preoccupato e cominciò a sudare -A-Annabeth è...-non riuscì a finire la frase perchè la porta della cabina si aprì di colpo ed entrò Ilaria -Ecco il mio neo-papà preferito!- esclamò raggiungendoci e dando un pacca affettuosa sulle spalle di Percy. Nico lo guardò sorpreso -Annabeth è incinta?- Percy annuì calmandosi un poco -Sì, l'altro ieri l'abbiamo scoperto. Oh Nico! Non sai quanto sono emozionato e felice!- esclamò gettandosi sul letto di mio fratello. Nico annuì sorridendo e si girò verso di me. La sua faccia cambiò improvvisamente, assumendo un'espressione confusa -Che succede alla tua collana?- mi chiese e io abbassai lo sguardo sul mio ciondolo. Stava tremando. Lo provai a fermare ma continuava. Dopo un po' esclamai  -Muori!- e questo si illuminò. Quando la luce si spense avevo in mano un'arco grigio, in spalla avevo anche una faretra con delle frecce dal piumaggio nero. Ne tirai fuori una notando che avessero la punta di Ferro dello Stige. Ilaria mi guardava scioccata, con la bocca socchiusa, sembrava stesse guardando un'angelo -T-Tu parli il greco?- chiese con un'espressione più che sognante, capii solo allora di aver detto "muori" in greco -Ehm..credo di sì?- risposi. Percy tirò fuori dalla tasca dei suoi pantaloni una penna, che immagino sia Vortice (Anaklusmos), e cominciò a smanettarci, pensieroso -Sai Aurora? Anch'io ho un'arma personale!- esclamò Ilaria. Strinse il suo ciondolo con il tridente attaccato al suo braccialetto di perle e poco dopo aveva una spada di bronzo celeste con sopra l'elsa un'Acqua Marina, una pietra dalle sfumature azzurro mare/ghiaccio. La sua preferita. Me la mostrò muovendola leggermente e poi sussurrò delle parole incomprensibili e la spada tornò un inocquo braccialetto -Che ne dite se andate a provare le vostre armi?- ci chiese Percy scombinando affettuosamente i capelli della mia amica, lei sorrise esclamando un "Sì!" fin troppo acuto e correndo fuori, verso l'Arena, immagino.
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Incoccai la freccia. Tesi la corda. Presi la mira chiudendo un occhio e...
SBAM!
Scoccai la freccia che si andò a piantare un po' più su del centro -Sei brava...- sussurrò una voce maschile. Mi voltai verso Cameron e non riuscì a non arrossire. Che mi prendeva? Probabilmente era il fatto che indossava una maglia bianca aderente che metteva in risalto i suoi muscoli scolpiti, le spalle larghe, da nuotatore. Indossava dei jeans strappati e delle Nike (no la dea!) nere ai piedi. Si avvicinò lentamente a me e quando mi fu vicino mi sovrasta con i suoi...era un metro e ottanta? Probabile visto che c'erano almeno una ventina di centimetri di differenza -T-Tu...chi è il tuo genitore divino?- gli chiesi, lui mi guardò serio -Secondo te? Di chi potrei essere figlio?- ribattè allargando le braccia. I capelli rossi erano stati leggermente tagliati dall'ultima volta che l'avevo visto. I suoi mer... i suoi occhi azzurri mi scrutavano da capo a piedi facendomi arrossire ancora di più. Aveva una somiglianza con la cabina 11... -Ermes?- chiesi, ghignò soddisfatto -Sbagliato. Mio padre è Ares, ho una discendenza da Nemesi però-. Sfoderò una spada di bronzo celeste -Hai dei poteri, tu?- mi chiese senza guardarmi, troppo occupato a giocare con la sua arma. Sorrisi premendo la rosa incisa nel legno del mio arco, che tornò un ciondolo -Probabile- risposi. Non avevo mai provato a usare i miei poteri da figlia di Ade, mi facevamo un po' paura... Nico aveva rischiato di svanire per un viaggio-ombra! Però ci provai. Mi accovacciai e sfiorai con un dito l'erba, un mucchietto di ossa uscì dal terreno e si rimontò nello scheletro di un gatto -Ehi, ciao Micio- lo salutai. Si avvicinò a me strisciandosi sul mio ginocchio, gli accarezzai il cranio liscio e lui cominciò a fare le fusa -Tu sei figlia di..?- chiese Cameron inginocchiandosi affianco a me. Mi girai a guardarlo -Ade- sussurrai. Involontariamente il mio sguardo si andò a posare sulle sue labbra e mi morsi il labbro intimandomi di guardarlo negli occhi, da un'altra parte... ma non le labbra! Con la mano mi sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio -Sei carina- disse semplicemente accarezzandomi con il pollice lo zigomo. Mi venne spontaneo. Con uno scatto li lasciai un bacio sulla guancia e poi svanii in un viaggio-ombra. Quando riaprii gli occhi mi ritrovai nella mia cabina, in mezzo alla mia stanza -Fiuuu- sospirai di sollievo gettandomi di peso sul letto. Con la faccia nascosta nel cuscino tornai a pensare a quello che era successo con Cameron. Dei quanto sono stata stupida! Lo conosco da poco e già cerco un'approccio diretto con lui. Un bacio sulla guancia! Di immortales Aurora! Io, la persona più timida e riservata e asociale del mondo...che fa il primo passo baciando la guancia della propria cot....COSA?!?!? Bussarono alla porta della cabina e sbuffando interruppi il mio rimproveramento mentale alzandomi per aprire...Perchè l'ho fatto? Ilaria schizzò dentro senza neanche salutarmi. Aveva dei pantaloncini jeans corti, la maglietta del campo e delle semplici Adidas ai piedi. Però aveva dei graffietti sulle gambe e le braccia e un po' di foglie nei capelli -Cosa hai fatto?- le chiesi chiudendo la porta. Lei si spolverò un po' di terra dalla maglietta per poi riportare l'attenzione su di me, le mani sui fianchi -Quando volevi dirmi che ti piace Cameron? A Pasqua? Aurora! Sono tua amica! Ti puoi fidare di me!- esclamò tutto d'un fiato. Arrossii di colpo urlando un secco -NO!- e scatenando una sua risata -Non mentirmi Aurora! Ti piace e a lui piaci te! Semplice semplice!- mi ricaricò lei. Mi gettai sul letto di Nico e ripensai alla sera in cui avevo conosciuto i suoi amici -E a te piace Scott?- le chiesi. Questa volta fu il suo turno arrossire -Forse...- mormorò, poi alzò lo sguardò su di me -A te piace Cameron?-. Questa volta seppi cosa rispondere.

-Sì. Mi piace Cameron-

La figlia di Ade//🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora