CAPITOLO 3 - DONNE!
Le pagine del libro scorrevano veloci tra le dita affusolate di Bulma ed ella, dopo chissà quanto tempo, si sentì finalmente serena, felice e soprattutto rilassata per non sentire più lo snervante suono della televisione ogni volta che prendeva la raccolta di storie tra le mani. Il silenzio regnava sovrano in casa Brief, disturbato solo dal dolce suono della pioggia primaverile che batteva sul vetro. Gli allenamenti di Vegeta procedevano in modo regolare, se non fosse per un pensiero fisso nella mente del sayan. Tsk- pronunciò sonoramente tirando un pugno in aria. «Gentile? Gentile io?! Quella donna non si rende conto» borbottò Vegeta continuando colpire nemici invisibili di fronte a lui. Avrebbe potuto uccidere quella ragazza con un semplice sbuffo, avrebbe potuto farla sparire dal mondo in due secondi.
Ma non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo. Non sarebbe mai riuscito a farle del male, era questa la verità. Perché se avesse voluto ucciderla avrebbe già avuto molti altri buoni motivi per farlo - quell'indegna maglia rosa, ad esempio - ma non ci aveva mai nemmeno provato. Eppure in passato aveva ammazzato per molto meno.«No! Sto diventando un rammollito come Kaarot! NON E' GIUSTO!» urlò il principe scagliando dalla mano una grande sfera di energia, continuando a gridare come un forsennato. Una volta terminati gli allenamenti, Vegeta si diresse affamato verso la cucina passando per il grande cortile della casa rotonda. Una voce acuta però fece frenare la camminata del principe.«Dai, micio! Vieni qui! Ci stiamo inzuppando entrambi! Esci dal cespuglio!»Vegeta camminò cambiando direzione, raggiungendo il retro della casa. La donna dai capelli turchini era chinata vicino al cespuglio sovrastato da un piccolo salice piangente non ancora in grado di fornire riparo. Era fradicia, e quel giorno faceva anche fin troppo freddo. Lentamente il principe si avvicinò a lei senza farsi sentire.«Uffa! Fai come vuoi, maledetto testone di un gatto!» concluse Bulma alzandosi in piedi girandosi per tornare in casa, sbattendo però violentemente contro la figura immobile del principe appena dietro di lei. Strillò per mezzo secondo - quanto bastò per far scappare il gatto dal proprio riparo - poi si ricompose.
«Ma che sei matto? Vegeta! Mi hai spaventata, non ti ho sentito arrivare» dichiarò portandosi una mano al petto tentando di moderare il proprio respiro. I capelli ricci della donna erano completamente inzuppati d'acqua, le ricadevano sulla fronte rendendole quasi impacciata la visuale, ma non poté proprio fare a meno di notare che anche il principe si fosse completamente infradiciato. E, proprio per questo, non riuscì a trattenere un sorrisetto divertito.«Si può sapere cosa c'è da ridere tanto? Tsk... possibile che tu non abbia davvero paura di me?»«Perchè dovrei averne?» domandò la donna inarcando un sopracciglio.«Pronto?! Non so se l'hai notato, ma ti ricordo che Io sono quello che ha tentato di ammazzarvi tutti non molto tempo fa. E potrei ucciderti anche ora, se lo volessi!» puntualizzò Vegeta equilibrando perfettamente sarcasmo e furia. Sebbene la furia si stesse facendo ben più preponderante con il passare dei secondi.«Sì, potresti. Ma non lo farai» esordì Bulma con tono sicuro, posandosi le mani sui fianchi.Gli occhi di Vegeta si spalancarono nello stesso momento in cui la donna continuò a parlare.«Se avessi voluto uccidermi l'avresti già fatto. Ma io so che in realtà non sei cattivo come vuoi far sembrare. E sopratutto non mi faresti del male!»«Io sono cattivo! Io sono spietato!» tremò Vegeta paonazzo, soffiando con le narici dimostrandosi visibilmente irritato. «Allora uccidimi se ne hai il coraggio» sussurrò la donna avvicinando il viso a quello dell'uomo e, con tono udibilmente provocatorio, sibilò ciò che mai avrebbe dovuto sibilare «saiyan!»L'ultima parola fece rabbrividire il principe, il quale si immobilizzò davanti allo sguardo spocchioso della donna a pochi centimetri da lui. La pioggia bagnava il viso di entrambi, costretti a socchiudere gli occhi per non farvici entrare l'acqua. Com'era possibile che quella donna potesse tenere testa al principe dei saiyan? Con uno scatto felino Vegeta afferrò i polsi della ragazza ringhiandole contro tutto il suo sprezzo. Una piccola smorfia di dolore si fece viva sul viso dell'azzurra, seguita da un lamento. Gli occhi scuri di sua maestà si posarono su uno dei due polsi della terrestre: era ancora fasciato. Immediatamente il principe allentò la presa guardandola spaventato.«N-non volevo» ciò che uscì dalla propria bocca lo fece rimanere di pietra, osservando poi l'espressione vittoriosa di Bulma.Senza dire una parola - ma con l'istinto di mordersi e mangiarsi la propria lingua - Vegeta si librò in volo velocemente creando una striscia argentea dal punto in cui era partito, sparendo poi in mezzo alla pioggia.
Maledizione! Si era tradito proprio di fronte a quella dannatissima donna!Passarono diverse ore prima che il saiyan decidesse di rincasare - giusto il tempo di sbollire e maledirsi a sufficienza -, il cielo si era fatto scuro e tetro, illuminato solo da intermittenti lampi di luce: un forte temporale regnava sovrano nel cielo.Erano circa le due del mattino quando Vegeta varcò la soglia della finestra del soggiorno, bagnando completamente il pavimento sotto di lui. Con espressione di sorpresa notò che Bulma, in una posizione alquanto rilassata, stava dormendo profondamente sul bianco divano.Gli occhi del principe si posarono sull'esile corpo della terrestre, scrutandolo da capo a piedi nella sua bellezza. Silenzioso come un gatto si avvicinò al divano, continuando a squadrarla dall'alto in basso fin quando un violento tuono non la fece destare. E fece sussultare lui.«Vegeta...» sussurrò lei mettendosi a sedere sul divano. Gli occhi scuri e cupi del saiyan la stavano scrutando fino in fondo all'anima. Quegli occhi maledettamente profondi. Quegli occhi così belli, così scuri e penetranti. Con un leggero movimento della testa Bulma si ricompose.
«Dove sei stato?»«La cosa non ti riguarda» bisbigliò Vegeta osservando il libro appoggiato sul tavolino. Possibile che l'avesse già finito?«Cafone» commentò la donna stiracchiandosi per alzarsi in piedi «non vedi che stai bagnando tutto il pavimento? Poi sono io che devo pulire!»«Seh! Proprio tu! Avete quattro colf! E comunque se tu non mi avessi fatto arrabbiare sarei rientrato ore fa!» rispose il principe storcendo il naso.«Se tu non ti arrabbiassi per così poco!» gli fece il verso Bulma alzando gli occhi al cielo.«Tsk... donne» rispose sprezzante il principe incrociando le braccia «anche su Vegeta Sei avevamo lo stesso problema con le saiyan femmine. Tutte uguali, in tutto il mondo e paese! Anzi, in tutto l'universo! Volete sempre avere ragione!»«E tu sei troppo irritabile. E per giunta maleducato e sessista!» replicò stizzita Bulma portandosi le mani sui fianchi.«Bisbetica!»«Primitivo!»«Oca!»«Scimmione!»Gli occhi celesti di Bulma diventarono due fessure. Continuò per parecchi secondi a guardare con aria di sfida il saiyan il quale, stanco e inzuppato, decise di concluderla esattamente lì e decise di dirigersi verso la camera da letto sussurrando una serie di maledizioni nella sua lingua d'origine, dandola così vinta per l'ennesima volta all'affascinante azzurra.Continua...
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Prince's memories || ᴠᴇɢᴇʙᴜʟ ||
Hayran Kurgu"La primavera stava oramai bussando alle porte della cittadina e le giornate, frenetiche, andavano sempre più allungandosi sotto il timido sole di aprile. Alti grattacieli di vetro circondavano le strade percorse dal principe, riflettendo la luce ro...