Chapter 2

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«Zitti. Tutti e due.» ordinò la preside folgorandoli con lo sguardo. I due che come al solito si stavano dando la colpa l'uno con l'altro, si ammutolirono all'istante.
«Perfetto. Ora parlo io: Visto che entrambi avete bisogno di quel posto, perchè non provate? In fondo sono sicura che il Signor Malfoy sia perfettamente consapevole della sua delicata posizione con il comitato, non è così?» chiese retoricamente all'uomo, che comunque annuì.
«Bene, anche lei, Signora Granger è in una posizione piuttosto scomoda al ministero. Dunque queste sono le condizioni:
Voi due collaborerete e la signora Granger dovrà garantire per la sua buona condotta, signor Malfoy. Se dovesse succedere qualcosa, il comitato non avrà pietà e licenzierà entrambi. Di conseguenza vorrei un rapporto ogni tanto per sapere come procede. Ma state tranquilli, siete genitori, la parte più difficile l'avete passata. Ora dovete solo ripetere, più in grande. Tutto chiaro?» concluse poggiando la tazza di thè sul tavolino. Rimasero tutti in silenzio per tempo indeterminato.
Hermione fissò di nuovo l'uomo di fronte a lei cercando di scorgere qualcosa, anche solo un piccolo dettaglio nel suo viso, una ruga o qualsiasi altra cosa che gli potesse suggerire che quello era lo stesso ragazzo che avrebbe venduto i suoi migliori amici per proteggersi.
Ma vi trovò soltanto due iridi argentee che la scrutavano altrettanto incuriosite e forse un po' spaventate. Probabilmente temeva che visti i loro trascorsi lei gli voltasse le spalle. Forse avrebbe dovuto.
«A me va bene, se va bene a te» disse l'ex serpeverde attirando l'attenzione della preside su di sé qualche istante, giusto il tempo necessario per essere sicuri della sua scelta e mettere in imbarazzo Hermione quando si trovò tutti gli occhi puntati addosso in attesa di una sua risposta.
«So di non piacerti particolarmente, come darti torto.
È una grossa responsabilità, me ne rendo conto. ma devi provare a fidarti di me» concluse prendendola momentaneamente alla sprovvista davanti a quella affermazione. Mai si sarebbe aspettata tale comportamento da parte sua.
Non poteva fidarsi di lui, non dopo quello che avevano passato.
L'aveva guardata mentre la torturavano e non aveva mosso un dito. Era rimasto in un angolo, terrorizzato. Non lo incolpava, questo era certo. Avrebbero ucciso entrambi. Aveva già rischiato molto coprendoli e non rivelando l'identità di Harry. Si rese conto che non poteva essere così ipocrita nei suoi confronti e credere che chiunque si sarebbe sacrificato per qualcun altro. Tanto meno lui, per lei.
Un utopia.
Riflettè su ogni possibilità: se Draco fosse stato immischiato in qualcosa di losco li avrebbero cacciati entrambi, avrebbe perso veramente tutto questa volta... Era un personaggio pubblico, la cosa certo non sarebbe passata inosservata.
Non sapeva cosa fare, ammise a sé stessa lasciandosi sfuggire un respiro profondo.
«Accetto.» rispose Hermione a voce ferma sorprendendo persino se stessa.
Lei aveva sempre creduto nelle seconde possibilità, ed era arrivato il momento di offrirgli la sua.
Ma la fiducia va guadagnata.

Il trasloco fu abbastanza rapido, tutte le sue cose entravano perfettamente in due bauli incantati. Naturalmente uno era di vestiti e affetti personali, mentre l'altro era stipato da libri e altre sue "cianfrusaglie da so tutto io" come le chiamava Ron. Lanciò un ultimo sguardo all'appartamento in cui aveva vissuto negli ultimi anni e senza tutte le sue cose era così spoglio e vuoto. La carta da parati con i fiori che aveva sempre odiato, ora le sarebbe persino mancata. Si avvicinò allo stipite della porta, riguardò tutte le tacche segnate a varie altezze con le date affianco. Le vennero le lacrime agli occhi ripensando a tutti i bei momenti vissuti in quel luogo che ora stava salutando per sempre. Ci aveva costruito una famiglia e cresciuto due bellissimi figli, e ora doveva dirgli addio per ricominciare.
Si prese solo qualche istante per scrivere un messaggio al suo migliore amico per avvisarlo che gli avrebbe lasciato le chiavi nella buca delle lettere.
I telefoni babbani ormai erano più veloci ed efficenti, i gufi non venivano quasi più utilizzati se non dai maghi più anziani che non avevano voluto adeguarsi all'evoluzione moderna.

Raccimolò tutti i suoi averi e con un un lungo sospiro salutò quel luogo per l'ultima volta. Era pronta per la sua nuova vita, stava tornando a casa.

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