Chapter 24

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«Ho trovato un modo per risolvere il nostro problema» Disse alzandosi dalla sedia. Notò che i due si stavano guardando di sottecchi. Era inevitabile per loro in fondo. Ma quel gesto lo affascinò e gli fece ripensare  a tutte le loro prove, ancora non capiva come fossero arrivati fino a lì. Oltre all'essere entrambi maghi, non avevano proprio nulla di speciale. Eppure il loro amore era stato così forte da riuscire a salvarli più di una volta. Lo incuriosivano, ma soprattutto era quel sentimento ad incuriosirlo. Gli umani erano esseri inferiori e deboli, potevano morire per cose così futili come una malattia, ma passavano ogni istante della loro breve esistenza a cercare la felicità e l'amore. Li aveva osservati per migliaia di anni e ormai aveva compreso che non c'era una vera e propria regola al riguardo, alcuni lo trovavano nelle piccole cose, altri nella famiglia e altri ancora non lo trovavano affatto. Eppure era ciò che li rendeva forti, ciò che li spingeva a vivere. Avrebbe tanto voluto sapere cosa si provava...
«Abbiamo capito cosa gli hanno promesso, loro figlio» Andò diretta al punto Hermione come se sapesse già che quella era un informazione essenziale. Draco la rimproverò con lo sguardo per non aver fatto finire di parlare l'angelo.
«Che idioti. Come se un bambino potesse trovarsi qui...Sfruttatelo a vostro vantaggio quando tornerete dall'altra parte. Ora pensiamo al nostro piano, sappiate che se dovesse andare male, voi due morireste e quei tre demoni rimarranno intrappolati nel vostro mondo» Spiegò Lucifero facendo rabbrividire entrambi solo all'idea.
«Quando sarà il momento voi dovete impedire che gli "ospiti" gli offrano di nuovo il proprio corpo. Se non lo fate c'è il rischio che i demoni rimangano sulla terra»
«Come faremo a saperlo?»
«Fidatevi... Lo capirete»

La chiave che Lucifero stava porgendo ai due amanti non era altro che un sigillo di ottone, grande come una palla da rugby. Come gli aveva spiegato più volte il loro compito era semplice, dovevano incastrare il pezzo mancante al centro del enorme mosaico. Raffigurava due persone, mano nella mano volte di schiena che guardavano verso una porta. Proprio al centro di quella porta c'era lo spazio vuoto.
«Non serve che vi ricordi perchè dobbiate farlo voi due, ma siate il più veloci possibile. Vi attrarrà a sé come una luce attrae una falena, dovete resistere e spostarvi immediatamente da davanti. Poi ci penserò io e voi potrete tornare a casa» Disse lasciandoli avanzare di qualche passo. Il suo tono sembrava quello di un padre amorevole, stranamente gli si addiceva persino.
I due fecero un grande respiro, era impossibile per loro non stringersi ancora una volta le mani. Quel semplice gesto dava la certezza che entrambi fossero lì l'uno per l'altra e che sempre ci sarebbero stati. Quando afferrarono l'ottone freddo questo si illuminò, era arrivato il momento di procedere. A passi lenti e precisi si avvicinarono al mosaico, inserirono il pezzo mancante.
Subito non accadde nulla, poi tutto il muro si illuminò come aveva fatto il sigillo poco prima tra le loro mani. Emanava calore e una sensazione di familiarità che nessuno dei due si sapeva spiegare. Proprio come aveva detto prima Lucifero quella luce li attraeva a sé e resistere alla tentazione di entrarvi era difficile. Le dita ancora intrecciate tra di loro subirono uno strattone improvviso all'indietro. Si voltarono trovando il signore degli inferi a tenerli, aveva delle meravigliose ali nere spiegate davanti a loro come scudo. Non lo avessero visto con i loro occhi non ci avrebbero mai potuto credere, con uno sguardo gli ricordò che dovevano andarsene da lì. Con non poca fatica si allontanarono, schiacciandosi contro uno dei muri laterali. Riuscivano ancora a vedere il Dio in tutta la sua bellezza davanti a quello strano fascio di luce calda. Fu un attimo, talmente veloce che nemmeno loro si accorsero di cosa stesse succedendo, una esplosione proveniente dal mosaico investì Lucifero. La forte luminosità li accecò per qualche secondo e quando finalmente riuscirono a riaprire gli occhi, si trovavano di nuovo nell'abbazia segreta nascosta nelle profondità di Hogwarts.
La porta di fronte a loro era Iannua Inferi, quella dalla quale tutto era iniziato. Non era così che sarebbe dovuta andare, gli aveva detto che li avrebbe riportati a casa sani e salvi... e così aveva fatto. Aveva mantenuto la sua parola.
«Si è sacrificato per salvare noi?» Domandò Hermione sconvolta.
«Credo fosse il suo piano fin dall'inizio» Rispose Draco amareggiato.
Delle grida richiamarono immediatamente la loro attenzione, dietro ai due i loro amici stavano correndo verso il corpo di Jessica steso al suolo.
Videro Wonder, Rowina e McGee avanzare verso gli altri, quello era il momento di agire, non di rimuginare su ciò che era accaduto. Per quello c'era tempo dopo se fossero sopravvissuti.
Si intraposero a bacchetta spianata tra i due gruppi lasciandoli tutti senza parole, erano tornati dall'inferno vivi e vegeti.
«Fermi! Loro non possono aiutarvi, non vi ridaranno mai vostro figlio!» S'intromise Hermione.
«Osi parlare di lui?» La minacciò subito Michael.
«Noi siamo stati all'inferno e vi assicuro che lui non può essere lì.»
«Sta zitta! Nick è con loro. Noi gli abbiamo parlato!» Rispose Rowina
«No, era un illusione. Un inganno per usarvi, lo hanno fatto anche a noi» Cercò di convincerli Draco, sempre più dispiaciuto per loro.
«Era solo un bambino...» pianse la madre disperata, Hermione non potè fare altro che capire il suo dolore. Ma non potevano lasciarli fare, non avrebbero ottenuto niente. Nessuno poteva riportargli il loro amato figlio.
«Mentite!» Urlò Wonder senza sentire ragioni.
Non sembravano propensi ad una collaborazione pacifica, ma era stato sufficiente instillare il dubbio in loro di essere stati usati ,per farli tentennare e approfittarne per metterli KO con un gesto fulmineo delle loro bacchette.
«Incarceramus!» Delle corde strette li avvolsero impedendogli qualsiasi movimento. Per il momento sarebbe stato più che sufficiente.
«Oh mio dio, state bene?» Chiese Ginny correndo ad abbracciare Hermione e Draco. Quest'ultimo si sentì un po' a disagio da tale diffusione d'affetto non richiesta, ma cercò di non darlo a vedere.
«Diciamo di sì... Cosa è successo a Jessica?» domandò il suo professore avvicinandosi alla ragazza e facendo allontanare tutti. Lewis non si staccò da lei nemmeno un secondo, era chino su di lei a piangere. Le toccò il polso gelido come il ghiaccio e rabbrividì.
«È stata lei a separare i demoni dai loro corpi. Quella ragazzina non smette di sorprendermi... ma poi l'hanno attaccata» Rispose George. Draco annuì, aveva subito la sua stessa sorte. E sapeva quanto male potesse fare. La ragazza era stata uccisa. Non potevano più fare nulla. Si alzò asciugandosi le lacrime e lasciò i due ragazzi farsi forza a vicenda.
«L'inferno? L'avete chiuso?» Chiese Harry preoccupato che forse questo incubo non fosse ancora finito.
«Noi... non lo so, non so cosa sia accaduto di preciso» Rispose Hermione confusa, erano appena stati sputati fuori dall'inferno. Avevano visto cose che ancora non sapevano spiegarsi e forse nemmeno lo volevano. Anche se non proprio tutto era stato così terribile ripensò lanciando un occhiata alla donna al suo fianco, i momenti con lei erano stati magici.
«In che senso?» S'informò subito Harry sempre più allerta.
«Lucifero, lui ci ha aiutati e credo che si sia sacrificato al posto nostro. Non possiamo sapere se ha funzionato o se sta bene» Draco sembrò realmente preoccupato per la salute dell'angelo. Voleva veramente sapere se stava bene.
«Un momento, intendete il diavolo? Quello vero? Ma non è tipo il male in persona?» Si stupì George.
«Si lui, ma non è così male come dicono» Sorrise debolmente Hermione, anche lei era preoccupata per lui. A nessuno dei due serviva aggiungere un Dio alla lista di persone che avevano perso la vita per loro.
«Felice di sapere che vi importa di me, ragazzi» Disse una voce alle loro spalle che i due riconobbero immediatamente. Quando si voltarono si trovarono davanti a l'angelo che li aveva salvati. Rimasero senza parole, sbalorditi. Tutti gli altri guardarono l'uomo dai capelli corvini, in piedi davanti alla porta degli inferi.
«Stai lontano o giuro che ti faccio esolodere» Sibillò Ginny parandosi davanti a tutti, puntando la bacchetta contro l'uomo che era appena sbucato dal nulla. Hermione la raggiunse e le fece abbassare l'arma tranquillizzandola, lei sapeva bene chi fosse quell'uomo.
«Sei vivo?» Si stupì Draco.
«Direi di sì, bandito dal mio stesso regno... ma per una volta ho fatto quello che volevo io e non quello che qualcuno aveva pianificato per me. State tutti bene?» Chiese rivolto a tutti i presenti, soffermandosi sulla ragazza stessa a terra.
Si avvicinò a lei, guadagnandosi la peggior occhiataccia che Lewis potesse lanciargli. Le posò una mano sulla testa e lei aprì gli occhi.
«Jess... oh mio Dio! Pensavo di averti persa» sussurrò il ragazzo stringendola forte. Non potè fare a meno di notare lo sguardo che sì scambiarono, lo stesso che aveva visto nella coppia che aveva affrontato gli inferi. Quei due, avevano già trovato la loro metà. E sarebbero stati pronti a tutto insieme.
«Loro tre sono gli ospiti?» Si informò guardando le tre persone strette dalle corde. Andò da loro e toccò la fronte di ogni uno di loro e caddero in un sonno profondo.
«Cosa gli stai facendo?» Si preoccupò Harry
«Tranquillo, sto spezzando definitivamente il legame che avevano con i demoni. Così non potranno più influenzarli e tentare in alcun modo di tornare» spiegò semplicemente
«è finita quindi?» chiese Draco
«Sì. L'inferno non ha più vie di uscita» Rispose
«Ma se lei è qui, in esilio... chi ha preso il suo posto all'inferno?» Domandò giustamente preoccupata Ginny
«Un vecchio amico» Rispose facendo l'occhiolino a Draco e Hermione che capirono immediatamente a chi si stesse riferendo. Quella strana ed inquietante creatura aveva preso il suo posto sul trono infernale. Non che l'idea fosse meno agghiacciante di un trono vuoto.
«E Tu?» Domandò Hermione anche se aveva già intuito la situazione.
«Io... credo che mi godrò la mia punizione sulla terra. Questa volta non mi limiterò ad osservare la vita di voi umani che tanto mi avete affascinato per anni, potrò vivere come voi, un'esistenza povera e breve ma ricca di emozioni che mai potrò capire a pieno se non le provo in prima persona» Spiegò confermando i pensieri della donna. Hermione lo guardò sorridendo e andò ad abbracciarlo sorprendendo tutti, per primo Lucifero stesso.
«Grazie» Gli sussurrò sincera. Lui rimase immobile per qualche secondo, prima di ricambiare. Sciolsero l'abbraccio e l'uomo si congedò lascianedoli di nuovo tutti soli.
«Qualcuno mi può spiegare che cosa è successo?» Chiese con voce flebile Jessica riprendendo lentamente le forze, Lewis e David sorrisero alla loro amica e le riassumettero velocemente  gli ultimi avvenimenti accaduti dopo il suo "incidente".
«Cosa ne facciamo di loro?» disse Ginny spostando con il piede uno dei corpi privi di sensi. Gli altri si affiancarono osservando i tre stesi a terra.
«Li consegnamo al ministero, ci sono abbastanza prove e testimoni per incriminarli tutti» rispose Draco sapendo perfettamente a cosa andavano in contro così. Hermione intrecciò le dita alle sue, ancora una volta voleva dimostrargli che era al suo fianco fino alla fine, anche se questo avrebbe potuto voler dire perdere il lavoro più bello che avessero mai avuto. George li guardò con un sorrisetto compiaciuto, aveva capito tutto molto prima di lei. E doveva ammettere che aveva ragione, conoscendolo un po'meglio, forse Draco Malfoy non era così male come credeva. Restava un montato, narcisista ed egocentrico, sia chiaro; ma era evidente che tenesse a lei e questa era l'unica cosa importante per lui. Dai loro sguardi, intuì che anche Harry e Ginny erano dello stesso parere. Tutti volevano solamente vedere Hermione felice e se con Draco lo era, lo avrebbero accettato.
«Va bene, sono tutti vostri. Ci vediamo per Pasqua.
Ragazzina, non fare troppi danni» concluse George sorridendo ai suoi amici, per poi sparire oltre la scalinata.
I ragazzi furono rimandati nelle loro sale comuni, mentre i quattro restanti si preoccuparono di prendere quei criminali e portarli nell'ufficio della preside, dove Hermione e Draco sapevano già gli sarebbe toccato il licenziamento in tronco.

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