Tirando un sospiro, esco di casa con lo zaino in spalla e raggiungo la fermata del pullman. Oggi è lunedì, ma mi sento particolarmente pronta per la nuova interminabile settimana di lezioni: il sol pensiero che andremo a scuola insieme mi scalda il cuore.
Poggio la cartella a terra lasciandola scivolare sulle spalle e, dato che non ho nulla di meglio da fare, permetto ai ricordi di ieri sera di tornare alla mente.
I tuoi occhi scuri si perdono nel buio della notte e un sorriso ti increspa le labbra: sei meraviglioso quando ti perdi nei tuoi stessi pensieri.
- Char, sai una cosa? - domandi. - Schwoz mi ha detto che il mio saper prevedere gli eventi si concentra solo su di te. - Sobbalzo. Perchè mai? Perché non gliel'ha detto subito? - E' grazie al nuovo potere che sono riuscito a trovarti, la sera in cui eri scappata, che ho voluto aprire il computer in cui probabilmente stavi scrivendo la prima lettera, ho sospettato di te moltissime volte ed infine ho capito che sei la mittente. - ti prendi una pausa. - Probabilmente Schwoz aveva capito che ti piacevo e voleva aiutarti a farti trovare. -
- Meglio così... - sussurro a me stessa. Devi averlo sentito, perchè mi hai cinto più forte la spalla. Mi sono voltata verso il punto in cui guardavi e, socchiudendo gli occhi, ho smesso di pensare.
Il battito dei nostri cuori ed i respiri sommessi non rompono il silenzio, lo accrescono ed ampliano. Da mancanza di suoni infatti è diventato tranquillità e pace. Quiete.
Mi rendo conto che non provo ansia, paura, tensione. Con te non ho paura.
Il pullman avanza sferragliando e con il solito stridore di freni accosta per permetterci di salire. Aperte le porte mi fiondo subito verso l'entrata: non vedo l'ora di vederti.
- Buongiorno signore! - saluto allegra il conducente. - Novità? - domando poi, riferendomi ad un eventuale acquisto di un nuovo veicolo.
- Zero assoluto. Vai pure dal tuo fidanzato! - arrossisco e corro verso il nostro solito sedile, dove ti vedo aspettarmi impaziente.
Mi siedo e ti guardo sorridente. - Ciao Henry! -
Il tuo sguardo è un misto tra divertimento e compassione, ed in un primo momento mi lascia alquanto confusa.
- Ciao Char! - Quasi non fai in tempo a finire di parlare che un urlo mi fa voltare verso il sedile dietro al mio.
- Mia cara Charlotte!!! Allora, pronta per qualche domanda veloce? - non faccio nemmeno in tempo a domandarmi cosa sta succedendo che tua sorella mi mette il suo telefono in faccia.
- Rispondi a queste domande e poi tornami il telefono. Tu, Henry, sta' zitto! -
- Ma io non ho nemmeno parlato! - cerchi di protestare ridendo. Ora capisco perchè qualche secondo sembravi preoccupato per me.
- Da quanto tempo frequenti Kid Danger? Conosci la tua identità segreta? Se sì, da quanto tempo? La vostra relazione è stabile? La cosa più imbarazzante che vi sia successa insieme? Chi si è dichiarato a chi? Qual è stato il regalo più imbarazzante che ti abbia mai fatto? - ti guardo con aria interrogativa e provo a restituire il telefono a Piper.
- Non ho intenzione di rispondere! - le dico convinta. - Non ti ricordi cosa ti ha detto Kid? Tieni! - concludo, porgendole il telefono.
- Ok, ok. Ma ricorda che lo faccio solo perchè me lo ha detto lui. Tu non c'entri niente! - ribatte scocciata, afferrando il cellulare e sogghignando.
- Almeno però rispondi ad una domanda: ti piace davvero o stai con lui solo perché... bhe, perché è Kid Danger? - dice ridacchiando. - Insomma, tutti vorrebbero fidanzarsi con il supereroe più carino del mondo! -
- Se è fidanzata con lui significa che le piace, non credi Piper? - Rispondi irritato. Sono stupita dalla tua risposta e mi volto verso di te. Sorridendomi mi fai l'occhiolino.
- Ha ragione tuo fratello - Confermo arrossendo, senza smettere di guardarti.
Ormai tutti conosciamo la strada per andare a scuola, e quando il pullman frena bruscamente capiamo di essere arrivati. Prendendomi per mano mi aiuti a rialzarmi ed insieme scendiamo dal bus, ancora tallonati da Piper che pretende risposte inesistenti.
La settimana è iniziata davvero bene.
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Ciao gentee, eccomi con un nuovo capitolo, come vi avevo promesso.
Ho faticato a scriverlo e mi dovete perdonare per la sua scarsa lunghezza e per eventuali errori. Oggi, a differenza di Charlotte, sono davvero triste. Nei capitoli non pubblico quasi mai accenni alla mia vita perché ritengo che altrimenti, a forza di raccontare cose inutili e poco interessanti, il lettore salti direttamente la parte riservata ai pensieri dall'autore.
Oggi, però, per permettervi di capire la ragione della mia tristezza e del capitolo mediocre, devo per forza raccontarvi di ciò che è accaduto più o meno un'ora fa. Prometto che sarò breve.
Mia mamma mi ha informato di una notizia davvero triste: due mie zie sono risultate positive al Coronavirus e una ragazza con la sindrome di Down che conoscevo è in riabilitazione per la stessa causa. Anche mia sorella si è sentita male.
So che devo essere forte e che è inutile farsi prendere dal panico o, peggio, dalla tristezza, ma ormai non lo posso più negare nemmeno a me stessa: ho paura.
Il luogo in cui vivo sta per diventare zona rossa e non si trova il modo di limitare i contagi, anzi, appena si pensa che si stia arginando la malattia le cifre tornano ad alzarsi.
Se siete arrivati a leggere fino a qui vi ringrazio davvero tantissimo. Forse mi capirete.
Vi voglio bene ❤
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|| Non avere paura || Chenry - dialogo primo
ФанфикHenry, ragazzo e supereroe della città statunitense di Swellview, riceve una dichiarazione anonima il giorno di san Valentino tramite la Posta del Cuore della sua scuola. Attratto dalle parole di una ragazza che dice essere innamorata di lui, cerca...