Prologo

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Mi avvicino alla finestra lasciando vagare lo sguardo nel buio della notte rischiarato timidamente da un raggio di luna, che filtrando tra i rami di pesco illumina il mio sereno volto color nocciola

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Mi avvicino alla finestra lasciando vagare lo sguardo nel buio della notte rischiarato timidamente da un raggio di luna, che filtrando tra i rami di pesco illumina il mio sereno volto color nocciola.

L'oscura quiete conferisce al vecchio pesco, che ha trascorso nel giardino di casa molte più primavere di me, un aspetto austero accentuato dalla luce lunare, in contrapposizione con la giovinezza che trasmettono i fiori rosati sbocciati sui rami nodosi.

Mi chiedo cosa tu stia facendo in questo momento. Forse stai già sognando, forse mi stai pensando. E' da tre anni, ormai, che non riesco a smettere di amarti. Di te non mi ha attratto il fisico ben piantato, o gli occhi profondi, o il fare intrepido e sicuro. Sono stata colpita dalla tua gentilezza, dai tuoi pensieri, dalle tue parole. Ancora non riesco a capacitarmi della grandezza dell'amore che ogni giorno mi travolge e cambia, a tratti impercettibilmente, a tratti rimarchevolmente, il mio completo essere.

D'un tratto la tua voce rompe il silenzio, sorprendendomi. - hey Char! - saluti, mentre poggi le mani sul marmo del davanzale e mi raggiungi nella stanza. 

- ciao He... Kid! - rispondo, correggendomi appena notata la tua tuta da supereroe. Kid danger, ecco la tua seconda identità: supereroe di Swellview, la nostra città natale, e protettore dei suoi abitanti.

- perchè sei qui? - ti domando, sapendo che potresti benissimo parlarmi a scuola, dato che frequentiamo la stessa classe.

- non so, Charlotte - dici con fare enigmatico e pensieroso, sedendoti alla scrivania e accendendo il computer. - forse per finire il compito per domani? - aggiungi, squadrandomi con i tuoi occhi nocciola

- a quest'ora? - ribatto, alquanto insospettita, lanciando un'occhiata all'orologio.

Non mi rispondi ed accendi il computer. Solo ora mi ricordo che ho lasciato aperta la scheda in cui ho scritto la mia lettera per domani: san Valentino! 

- cavolo! - sussurro, mentre tenti di indovinare la password. Se riesci ad accedere, leggerai le frasi che ti ho dedicato... che disastro! Domani dovrei imbucare la lettera anonima in un'apposita casella postale allestita per l'occasione dalla consulta scolastica, ma il piano salterà inesorabilmente se ne scoprirai la mittente prima del dovuto!

- Henry Hart - digiti il tuo nome - no - aggiungi deluso, guardando lo schermo.

- Charlotte Page - scrivi il mio nome - nemmeno - constati. Se vai avanti così non riuscirai mai ad accedere, per fortuna.

- ascolta, Henry, perchè cavolo sei venuto da me, in camera mia, alle due di notte, ad accendere il mio computer? - inizio ad alterarmi, cercando di distrarti dal tuo pericoloso tentativo.

- mi considereresti fuori di testa se te lo dicessi. - rispondi, causandomi non poca confusione: sai già dell'esistenza della lettera? Impossibile...

- mi puoi dire la password, per favore? - aggiungi

- perchè dovrei? - ribatto. 

- perchè devo controllare una cosa - mi dici. - dai, sono il tuo migliore amico - continui, quasi supplicandomi - sbloccalo tu il computer, così vedo una cosa e poi me ne vado - concludi.

- non potresti semplicemente restare a casa tua e usare il tuo computer, senza importunarmi? - ti domando, abbastanza nervosa.

- ascoltami, Char: c'è qualcosa qui che devo assolutamente vedere. Non ti posso dire perchè, non capiresti, ma sento che è davvero importante. - rispondi.

- Henry, non c'è davvero nulla che tu debba leggere - mento - anzi, vedere - mi correggo.

- Ok, Char... - mi dici indubbiamente confuso - non posso obbligarti, se non vuoi -

- Comunque continuo a non capire nulla di tutto ciò che mi stai dicendo - constato.

- meglio così - ribatti sospirando, per poi salutarmi con un cenno di mano e saltare giù dal davanzale.

- ciao Henry - sussurro, avvicinandomi alla finestra e vedendoti correre attraverso il giardino.

I fiori di pesco dondolano allegri al tuo passaggio, sfiorati dal tocco gentile della tua mano avvolta dal guanto blu, e mentre il cielo brumoso lascia spazio ad una falce di luna, ti scorgo saltare via, superando il cancello e scomparendo alla mia vista.

- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - 

Ciao a tutti!

E' da poco tempo che ho iniziato a scrivere, e mi stupisco del numero di visualizzazioni che questa storia ha ottenuto... vi ringrazio tantissimo di tutto: commenti e letture! 💗

Fatemi sapere se riscontrate errori grammaticali o incongruenze sintattiche, così che possa correggere al più presto.

Vi saluto e vi auguro una buona lettura del primo capitolo!

😘💗

😘💗

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