Correva per i corridoi dell'istituto senza pensare alle conseguenze delle sue azioni.
Spensierata e sorridente, Shirley, assaporava la vita che aveva rischiato di perdere più volte a causa di quell'individuo che si faceva chiamare "Zero". Ormai aveva accettato la realtà in cui il ragazzo che amava era lo stesso che aveva ucciso suo padre e poi si era impossessato del mondo.
Lelouch...il suo Lelou. Era davvero questo?
La sua morte l'aveva sconvolta, così davanti a tutti, inaspettatamente, se ne era andato, trafitto da una spada, dalla stessa maschera che lo aveva reso chi era.
Se cercava di portare avanti una vita così spensierata e in armonia con gli altri, lo faceva soprattutto per lui, per la vita che non aveva potuto avere.
Sapeva potesse risultare stupido, ma i sentimenti non erano del tutto scomparsi, dentro di lei sperava ancora che qualcosa di buono fosse rimasto in lui, fino al momento della sua morte.
Sospirò, scosse la testa e si infuse del coraggio.
C'era qualcosa che non andava in questa situazione, sentiva che nella sua testa dei tasselli non tornavano.
Lui le aveva impedito di ricordare ma quel giorno su quel tetto le aveva urlato un "Non voglio perderti ancora" e, di nuovo, quando quel suo sottoposto le aveva sparato e lei le aveva confessato il suo rinnovato amore, lui le era sembrato così scosso e...umano. Fu lui a salvarla chiamando i soccorsi e obbligandoli a fare del loro meglio per mantenerla in vita.
Come poteva essere lui il male del mondo? Non se ne capacitava.
Arrivò davanti all'entrata della biblioteca, luogo dove aveva così tanti bei ricordi di lui, prese l'ennesimo respiro profondo ed entrò. Sapeva che qualcuno la stava aspettando, ma non sapeva chi e perché.
Davanti a sé trovò due figure, insolite da vedere ormai tra le mura dell'istituto.
Fu più sorpresa che mai nel riconoscere Nunnally, affiancata da colui che ormai si addossava il peso della maschera. A nessuno era data sapere la sua identità. Chissà se almeno la sorella del tiranno defunto aveva avuto il piacere di guardare in volto il carnefice. Probabilmente no.
Come poteva accettare di averlo vicino? L'aveva liberati, vero, ma anche lei sentiva del disprezzo nei suoi confronti, forse per via di quella piccola parte di sé che non si arrendeva all'apparenza di un imperatore spietato.
<< Capisco il tuo stupore Shirley, perdonami se sono piombata qui e ti ho chiesto del tempo per poter parlare ma...ho bisogno...>> La ragazzina sulla sedia non riuscì a finire la frase.
<< Vuoi parlare di Lelouch? Se è così perché lui è qui? >> Si rivolse in modo duro guardando la maschera.
<< Tu non odi mio fratello, vero?>>
Quella domanda, pronunciata così innocentemente, catturò di nuovo la sua attenzione distogliendola dalla figura celata, le fece addolcire di nuovo lo sguardo. Annuì.
<< Non so esattamente quale sia la mia posizione, ho perdonato da tempo al vero Zero la morte di mio padre, ho perdonato anche Lelouch ma...quello che ha fatto successivamente...per me non ha alcun senso.>> Ammise. Era tanto tempo che nascondeva questo suo modo di vedere, dire queste cose in pubblico sarebbe stato del tutto inappropriato. Per tutti Lelouch era il lupo cattivo, l'uomo nero, la storia da dimenticare. L'insegnamento per non ripetere più quegli orrori.
<< Vorrei mostrarti una cosa.>> Sorrise dolcemente Nunnally.
L'uomo mascherato si voltò e prese un libro dallo scaffale che immediatamente fece uno strano rumore e si mosse, sotto lo sguardo allibito di Shirley.
<< Prego.>> L'individuo fece strada alla due ragazze, Nunnally più sicura dell'altra che si guardava intorno a bocca aperta non potendo credere ai propri occhi. Da quando si nascondeva una centrale operativa lì sotto? Chi ci operava? Lelouch o il governo?
Arrivarono davanti ad un enorme schermo e, non appena il così detto Zero premette un pulsante, partì un video.
L'immagine di un Lelouch vestito in divisa scolastica la colpì in pieno petto. Il fiato le andò a mancare e gli occhi le pizzicarono per via delle lacrime salate che si andavano accumulando.
Il suono della sua voce la colpì una seconda volta e il dolore al cuore divampò permettendo alle lacrime di scendere, silenziose.
<< Nunnally, sorella mia, non so se mai vedrai questo video, non so se il mio piano avrà successo, ma se così fosse vorrei solo riuscirti a dire tutto ciò che non sono riuscito a trasmetterti attraverso i miei ricordi. Se mai ci riuscissi. L'uomo che avrai di fianco si occuperà anche di questo.>> Ci fu una lunga pausa in cui il ragazzo sospirò e si massaggiò le tempie.
<< Ah sì, ti chiederai perché io mi sia messo la divisa scolastica. Infondo non è stato il periodo più bello della nostra vita? E poi vorrei parlare al di fuori della storia di Zero.
Vorrei parlarti di un sacco di cose in realtà, spero solo tu capisca che tutti gli orrori commessi...io...sarebbe facile dire che non volevo, eh?
Solo una cosa non volevo, in realtà. Non volevo perdere più nessuna delle persone a cui tenevo. Ormai saprai già la verità su tutto, da Euphemia a nostro padre. Spero di essere riuscito a passarti più informazioni possibili.
Almeno qui, almeno a te, devo confessarti il bene che provavo per ognuno dei nostri compagni e per ogni cavaliere nero mi sia mai stato al fianco nella battaglia. Devo confessarti i miei rimpianti e i miei desideri da giovane studente di un istituto strano e pacifico come era il nostro.
Avrei voluto passare più tempo con i nostri amici, organizzare feste con il capo di istituto, vedere Suzaku integrarsi con coetanei che non pensano alla guerra, costruire gli origami con te e andare ancora in moto con Rivalz. Giocare a scacchi solo per il gusto di farlo. >>
Di nuovo una pausa in cui la ragazza lo vide sospirare e sorridere al pensiero di riuscire di nuovo a fare tutte quelle cose. Il volto del ragazzo sullo schermo diventò improvvisamente più triste per la realizzazione che no, quello a cui aveva rinunciato non sarebbe mai più tornato.
<< E poi lei, cara sorella, lei è uno dei miei rimpianti più grandi. Mi chiedo sempre se sia viva, se stia bene, se smetterà mai di amarmi o se già lo ha fatto vedendomi sfilare come un idiota che finge di essere un imperatore. Avrà dato retta a tutte le cattiverie dette sul mio conto?
È così dolce, Nunnally, dovevi sentirla mentre mi diceva che nonostante tutto si sarebbe sempre innamorata di me. >>
L'ennesimo colpo al cuore.
Stava forse parlando di lei? Non poteva crederci. Cercò di concentrarsi sulle sue parole ma il cuore pompava talmente forte da non permettergli di udire bene. Deglutì a fatica. Doveva concentrarsi sul discorso che stava andando avanti.
<< Non sai quanto è stato difficile per me perderla più di una volta, cancellarle la memoria è stato straziante, vederla i giorni successivi e non poterle rivolgere la parola anche. Poi quando ti avevano portata via e avevano cancellato a me il ricordo di Zero e a tutti ciò che era accaduto, lei mi promise che mi avrebbe fatto innamorare. Ma non sapeva che io...si? Certo, vengo subito.>> Il ragazzo nella registrazione fu interrotto e costretto a guardare da un'altra parte. Poi tornò a fissare dritto davanti a sé.
<< Ora devo andare. C.C. mi aspetta.
Se mai dovessi rivederla, potresti ringraziarla ancora una volta da parte mia? Senza saperlo mi ha riportato alla ragione più di una volta.
Vorrei poterti abbracciare. Addio Nunnally. Ti voglio bene. Te ne vorrò sempre. >>
Il video si interruppe bruscamente e lo schermo si fece di nuovo nero.
Cosa aveva appena visto? Cosa aveva sentito?
La testa le girava e il cuore minacciava di scapparle dal petto.

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Attraverso gli occhi tuoi
Lãng mạnPosso dirvi che ho pianto per giorni chiedendomi come sarebbe stato per loro due un finale diverso e poi ho deciso che glielo avrei scritto io. Se lo meritavano. Shirley se lo meritava. DALLA STORIA: "Mi innamorerò sempre di te, Lelou." L'urlo di...