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<< Ho sentito che questa era la scuola del tiranno che è stato ucciso, quello che si faceva chiamare Zero. >>
Passeggiavano consegnando volantini a chiunque incontrassero. Alla fine aveva deciso di dargli una mano, almeno avrebbe potuto chiacchierarci ed informarsi su come stessero andando le cose.
<< Si ma...si evita di parlarne qui. È una storia che ha sconvolto parecchi di noi. >> Alzò le spalle.
<< Te come la vivi?>>
Forse stava insistendo troppo.
<< Come la vivo? Beh, lui era un mio caro amico, se non il migliore, e facevamo parte entrambi del comitato presidentesco della scuola. Io sono tutt'ora il segretario. >>
<< Mi dispiace molto. >> Disse vedendolo intristirsi.
<< Per cosa esattamente? Molti si dispiacciono perché sono convinti che la sua amicizia non era vera, che tutti noi gli siamo solo serviti per i suoi scopi, che poi io non mi ricordo di avergli mai fatto alcun favore legato alle sue mire dittatoriali. A me dispiace molto di più per aver perso un amico. Vorrei che fosse tutto qui.>>
Lelouch rimase sorpreso dal pensiero di Rivalz. A lui mancava l'amico, non gli interessava tutto quello che era accaduto.
<< Non puoi fingere di tenere a qualcuno, sono sicuro che la vostra amicizia era vera e chi dice il contrario non starlo ad ascoltare. Spesso la gente parla solo perché ha la facoltà di farlo. >> Cercò di tirargli su il morale.
<< Io lo capisco sai? Anche a me viene da chiedermi perché e da quanto tramasse di nascosto, se veramente ha fatto tutte quelle cose orribili e perché quando, durante la parata per la presa dei ribelli, mi ha guardato poi ha distolto immediatamente lo sguardo. Come se si vergognasse.>> Sospirò rassegnato prima di continuare e tornare a sorridere, << Ma non posso credere che sia stato finto per tutto il tempo che ha passato con noi. >>
Passarono dei secondi di silenzio.
<< Mi dispiace Rivalz, mi dispiace che tu abbia perso un amico.>> Lo guardò e gli sorrise gentile.
<< Sei un tipo a posto sai? Mi dispiacerebbe vederti rifiutato da Shirley. Se vuoi ci parlo io. Tieni un volantino!>> Si sbrigò a lasciarne uno in mano ad un passante.
<< Dici che anche lei è rimasta scottata dalla storia di Lelouch. Perché?>> Anche lui si ricordò di dover consegnare i volantini e si sbrigò a lasciarli a persone a caso per riavere le mani libere.
<< Anche Shirley faceva parte del comitato insieme a noi e diciamo che tra lei e Lelouch c'era qualcosa oltre l'amicizia. >>
<< Stavano insieme?>>
<< No ma lei era innamorata persa e secondo me, lo nascondeva, ma lui anche. Si vedeva da come lo beccavo a guardarla a volte. Per lei è stato un vero shock anche se non mi ha mai raccontato cosa è successo. >>
Quindi lei non aveva detto a nessuno quello che sapeva, come era rimasta ferita e come era sopravvissuta. Ma cosa aveva fatto fino a quel momento?
<< Beh, vederlo diventare il mostro...>>
<< Lei non lo ha visto. Lei lo ha visto solo morire. >> lo disse come se stesse cercando di spostare un macigno.
Si immobilizzò. Cosa significava?
<< Cosa intendi dire?>> Si fermò per guardarlo, i suoi occhi tradivano l'emozione. Non doveva sembrare così coinvolto, accidenti.
<< Da quello che ho capito è stata coinvolta in una sparatoria, dovuta forse ad un assalto dei ribelli e le sue condizioni erano davvero molto critiche, è stata parecchio in ospedale a lottare tra la vita e la morte, i medici l'avevano messa in coma farmacologico. Ma non so dirti di più, non ne parla.>>
<< Non sai se crede che sia colpa di quel tipo se ha rischiato di morire? O se pensa che sia giusto che sia morto...non lo so, qualcosa del genere.>> Cercò di i formarsi di più, ma doveva stare attento, poteva risultare strano.
<< Sinceramente non lo so, non si esprime mai su quest'argomento.>>
<< Capisco. >>
La vide passare poco più in là con il solito gruppetto e guardò Rivalz cercando un modo per salutarlo senza sembrare maleducato.
<< È stato bello parlare con te, rivediamoci presto eh! Ora scappo. >>
<< Si l'ho vista anche io. Vai, vai.>>
Scoppiò a ridere e Lelouch gli fece un occhiolino prima di correre da Shirley.
Decise di fingere di incontrarla per caso. Non voleva darle l'idea che la stesse cercando o che sapesse che proprio lì l'avrebbe potuta incontrare. Sarebbe stato strano.
Iniziò a camminare verso di lei ma con lo sguardo sul cellulare.
<< Ei, allora è vero, c'è uno nuovo.>>
Sentì spettegolare le due che stavano con lei.
Bingo.
Alzò lo sguardo verso di loro per far capire che le aveva sentite e i suoi occhi si posarono su quelli di lei che a sua volta lo guardava sorpresa.
<< Akito?>>
Non credeva ai suoi occhi. Che coincidenza.
<< Shirley! Frequenti questa scuola? Assurdo. >>
Forse troppo sorpreso. Doveva recitare meglio. Insomma era stato Zero per tutto quel tempo senza destare sospetti e ora stava facendo l'incapace.
<< Voi due vi conoscete?>> Si mise tra loro una delle altre due tipe, bionda, alta e voce squillante.
Shirley si imbarazzò ma non riusciva proprio a vederne il motivo.
<< In realtà solo da ieri.>> Disse spostandosi la solita ciocca di capelli dietro l'orecchio.
<< È una bella coincidenza.>> Disse lui cercando i suoi occhi.
<< Perché non ce lo presenti? >> Chiese l'altra.
<< Forse vuole tenerselo tutto per se.>> Rise divertita la bionda.
Shirley era diventata paonazza, non sapeva come rispondergli.
<< Sono Akito Hyuga e se la vostra amica vuole tenermisi solo per lei, a me sta più che bene. >> Rispose lui al suo posto, il tono seccato ma celato da un sorriso, forse visibilmente troppo finto mentre faceva il solito inchino per poi apprestarsi ad afferrare il braccio della ragazza e a portarla lontano da la. Sentì i gridolini delle altre due ma percepiva anche il disaggio della ragazza dietro di lui che si lasciava trasportare.
Si fermarono dietro ad un albero, nascosti nell'ombra che creavano le foglie, li sembravano essere soli e si poggiò alla corteccia per riprendere fiato.
Non era proprio portato per le attività fisiche.
Lei lo guardava perplessa, era strano che fosse affaticato per una corsetta simile.
Le ricordò terribilmente l'incapacità di Lelouch.
Lelou.
<< Io non...>> Fece un passo indietro, abbassò la testa scuotendola, il suo sguardo triste era perso tra l'erba tagliata all'inglese.
<< Che succede? >> Le chiese lui guardandola preoccupato.
Si mise dritto e fece un passo verso di lei che però ne fece di nuovo uno indietro.
<< Mi dispiace, non posso proprio.>>
Lo guardò per un secondo prima di correre via, lontana da lui che aveva inutilmente steso il braccio per arrivare a fermarla.
I suoi occhi erano lucidi e poteva giurarci di averci visto un misto di emozioni contrastanti, che avevano reso il suo sguardo perso e confuso.
Non poteva lasciarla correre via da lui in questo modo. Non poteva permettersi di perderla ancora. In nessun modo, neanche con una maschera che gli dava una nuova vita.
Le corse dietro. Sapeva sarebbe stato difficile raggiungerla, lei era una nuotatrice allenata e lui odiava fare sport.
Questo tempo poteva essere quello giusto finalmente per loro e in questo stesso luogo dove in un'altra vita erano stati felici.
Maltrattato, il suo amore, era stato troppo a lungo seppellito dai suoi errori e forse ora era troppo tardi per cercare di recuperare una persona che aveva atteso così tanto di essere amata da lui.
Voleva solo un'altra opportunità, un altra boccata d'aria in una vita al limite del vivibile.
E lei doveva saperlo che l'amava e che l'aveva fatto per tutto questo tempo e se non glielo poteva dire Lelouch, glielo avrebbe detto Akito per entrambi.
Ora che la stava rincorrendo riusciva a capacitarsi della mancanza che aveva creato nella sua vita e non voleva più averla lontana e lo aveva detto e pensato dieci miliardi di volte ma avrebbe continuato a dirlo. Era stata troppo lontana per troppo tempo e per troppo tempo lui aveva solo potuto sognarla al suo fianco.
No, ora non l'avrebbe mai lasciata andare via. Avrebbe smesso di respirare vedendola andare via di nuovo. Si sarebbe messo in ginocchio pur di chiederle una possibilità, ma già per il fatto che stesse correndo per lei, doveva esserle chiara la situazione. Era disperato.
Ma cos'era una corsa paragonata all'inferno che aveva dovuto passare prima di poterla rivedere? Eppure aveva resistito anche a quell'inferno solo per poter stringere di nuovo le sue mani.
Dio, le avrebbe dato il mondo che aveva aiutato a risorgere, le avrebbe dato tutto e se non bastava lo avrebbe distrutto e ricreato di nuovo, magari anche migliore. Lo avrebbe fatto per loro.
Avrebbe dato qualsiasi cosa perché si era reso conto che il mondo non valeva nulla se paragonato al suo sorriso, la gente che non aveva esitato un secondo a dargli del tiranno pazzo e omicida e a gioire della sua morte, non meritava il sacrificio del luccichio in quegli occhi.
Doveva raggiungerla. Era stata così lontana troppo al lungo.
Ma, adesso come all'ora, solo con la forza di ammetterlo, voleva che rimanesse con lui perché ne aveva bisogno, bisogno di sentirla dentro.
Bisogno di sentire il suo respiro infrangersi sulle sue labbra. No, sta volta non l'avrebbe lasciata, poteva giurarci.
Cominciò a mancargli il fiato, stava diventando sempre più difficile starle dietro.
<< Shirley! >> La chiamò con quanto fiato gli era rimasto.
Neanche lei doveva più lasciarlo andare.
<< Ti prego aspetta! >> Sperava che si fermasse, perché era davvero arrivato allo stremo delle sue forse.
La sua muta richiesta fu esaudita, ma quello che vide sul volto della ragazza lo fece pentire della sua preghiera. Sarebbe stato meglio rincorrerla in un limbo per tutta la vita che vedere ora la sua espressione.
Q

uella era la faccia di chi non riusciva proprio ad uscire da un incubo.
<< Lasciami stare! >> Gli urlò contro. Gli occhi serrati per non doverlo nemmeno guardare.
<< No! Te lo scordi se...>>
<< Ma che vuoi da me?! Non ti conosco nemmeno! >> Continuò a strillargli, sta volta guardandolo con occhi colmi di lacrime. L'aveva impietrito.
Stranamente si tranquillizzò pensando che avesse ragione lei. Loro due si erano conosciuti solo ieri e lei aveva tutto il diritto di allontanarlo se pensava ancora a lui. Che pensiero contorto.
Ma Lelouch non voleva averla di nuovo lontana quindi doveva escogitare qualcosa subito e per prima cosa doveva calmare le anime di entrambi.

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