XIV

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<< E tu credi di aver visto il suo cuore? >>
<< Ne sono certa. >>
<< E cosa hai visto?>>
<< Bontà, sacrificio, altruismo...amore, ma anche ambizione certo e...>>
<< Shirley...>> La interruppe.
<< Credi che sia pazza a pensarla così? Eppure prima...>> Si accigliò. Per una volta credeva di poter parlare apertamente delle sue speranze e del suo modo di vedere le cose con qualcuno, ma probabilmente si stava sbagliando. Che sciocca pensare di potersi confidare con un Giapponese che aveva perso la famiglia per colpa di Zero e del suo "potere" usato contro Euphemia.
<< Posso baciarti?>> Si voltò verso di lei per guardarla intensamente negli occhi. Tutto quell'amore stava per esplodere.
Si chiese, nell'istante che passò a guardare i suoi occhi stupiti, se mai avrebbe trovato la strada per arrivare di nuovo al suo cuore. Avrebbe fatto altri errori?
Aveva cambiato il mondo e sarebbe stato disposto a farlo di nuovo e a prendersi tutte le colpe, pur di averla con lui.
Era tornato nel posto in cui passavano la maggior parte del loro tempo insieme, si erano ritrovati nel posto in cui lui l'aveva persa, ma niente sembrava come prima.
Quando tutti i giorni diventarono neri e i loro sogni iniziarono a svanire, quando realizzò che non poteva più tornare indietro perché il mondo continuava a non essere come voleva, quando il suo cuore continuò a bruciare, lei era rimasta al suo fianco.
Se sapesse la verità, adesso, ci rimarrebbe ancora?
Aveva già cambiato il mondo per renderlo migliore, aveva già mostrato il cammino da intraprendere prendendosi tutte le colpe, ma non poteva proprio andare avanti senza di lei e se non l'avrebbe avuta adesso, la sua vita non poteva più avere senso. Lo aveva deciso proprio ora guardandola negli occhi.
Non voleva più arrendersi al dolore.
Aveva visto il mondo continuare a perdere le speranze e per questo non si era mai dato per vinto, neanche quando tutti gli voltarono le spalle, aveva pagato il prezzo della strada scelta e sapeva di non poter tornare indietro e lo accettava. Alla fine il mondo va avanti, ma quel prezzo lo aveva fatto pagare anche a lei e non riusciva a perdonarsi.
E perché ora lei lo guardava con quegli occhi luccicanti se non era intenzionata a restare?
Questo gli avrebbe spezzato il cuore. Le interessava?
L'avrebbe davvero aspettata per sempre? Li, immobile, sempre a guardarla di nascosto e a cercare di prendersi cura di lei, fallendo sempre miseramente. Lei avrebbe mai chiesto il suo aiuto? E anche se ora accettasse di essere amato come Akito, che fine avrebbero fatto i loro ricordi?
Doveva trovare le parole giuste, ma sembravano uscirgli solo bugie, come in un incubo. Ecco perché baciarla sarebbe stato meglio. Avrebbe forse spezzato la maledizione, ma avrebbe creato una catena di catastrofi.
Cos'era lui per lei? Akito o Lelouch?
Avrebbe accettato un bacio di Akito?
Lelouch l'aveva baciata solo una volta in realtà e non sarebbe mai stato abbastanza, per nessuno dei due. Ma sarebbe stato lo stesso? Lei come avrebbe vissuto quel bacio?
Eppure lui stava facendo avvicinare il suo volto a quello di lei che, anche se confusa, non si spostava. Le mille domande nella sua testa sembravano svanire più si avvicinavano le loro labbra.
Era giusto rubare un bacio ad una ragazza innamorata di qualcun altro? Anche se quel qualcun altro era sempre lui, lei non lo sapeva, per lei lui era Akito. Però se lei non si spostava significava solo una cosa. Avrebbe ricambiato il bacio? E lui come si sarebbe sentito a riguardo?
Lelouch, geloso di Akito. Quasi non si mise a ridere.
<< Mi dispiace io...>> voltò il capo per evitare il dolce contatto.
Da una parte ne fu sollevato. Sospirò. Lei non voleva ancora dirgli addio o sostituirlo.
<< Va bene così. >> Sorrise voltandosi di nuovo e poggiandosi con le braccia alla facciata. Si sentiva scrutare da lei che si domandava come potesse sorridere dopo quel bacio fallito.
Quand'è che si erano lasciati le mani?
Che domanda sciocca da porsi in quel momento, ma quel piccolo contatto le mancava terribilmente, ora che si era resa conto di non averlo più. Tipico di chi non si rende conto di ciò che ha.
<< Hai mai voglia di scappare? Di crearti un'altra vita? >> Le chiese sospirando con gli occhi all'orizzonte e stupendola per quelle parole. Shirley si mise al suo fianco, nella sua stessa posizione.
<< No. Non voglio dimenticare nulla.>>
Era forte Shirley, era la ragazza più forte che conoscesse. Lo avrebbe ripetuto all'infinito.
Anche se non la guardava la percepiva sorridere e tutto era perfetto in quel sorriso, su quel volto e in quegli occhi, tutto era come doveva essere quando stavano insieme. Serenità. Era questo quello che voleva per lei. Sarebbe mai riuscito a renderla serena senza la maschera di Akito?
Decise di smetterla con i pensieri infelici. Quella era la loro giornata.
Erano le tre del pomeriggio e lui sembrava vivere per la prima volta, solo guardandola in volto, era come se si fosse svegliato da un lungo sonno che lo costringeva sempre allo stesso orribile incubo. Ma ora lei lo aveva aiutato a scappare, ad andare via da quella routine malinconica.
Stavano parlando delle loro vite e lui avrebbe continuato così incantato fino al sole seguente. Solo non riusciva a non levarsi di dosso quella lacrima scura dentro il suo cuore, che non lo faceva pensare ad altro, se non ai giorni di un passato più triste ma in cui erano insieme. Solo un altro giorno per essere il Lelouch al fianco di Shirley. Ogni volta che vedeva il suo viso, ogni volta che la beccava guardare dalla sua parte, era come se tutto tornasse in dietro e sembrava essere la cosa giusta, ma sapeva che non poteva essere quello il loro "per sempre", ma era stato così tanto rinchiuso nel passato, era stato in un loop perenne che gli faceva rivivere gli ultimi attimi insieme, quando credeva di averla vista morire, che adesso questi nuovi ricordi che stava creando erano come acqua fresca. Aveva lasciato la sua vita nel più totale disordine. Voleva solo più tempo, ne aveva bisogno. Ma si rendeva conto che nessun tempo gli sarebbe mai sembrato sufficiente.
Quando aveva dovuto interrompere la loro routine facendole dimenticare tutto di lui, qualcosa si era rotto, ma avevano continuato a camminare, come linee parallele verso un futuro inevitabile. Ma neanche nel semplice futuro di studente c'era stato posto per loro. Nella sua vita normale, quando gli avevano cancellato i ricordi, aveva comunque perso tempo dietro cose stupide, quando poteva finalmente averla e se guardava a quei giorni si malediva perché, adesso, avrebbe dato qualsiasi cosa per riviverli. Stava rinunciando ad essere se stesso, stava rinunciando ad essere l'unico amore di Shirley, l'avrebbe vista amare un altro pur di passare ancora del tempo con lei.
Che confusione nella sua testa, al contrario, il cuore era perfettamente consapevole dei suoi sentimenti. Le guardava i bei lineamenti del volto, la ascoltava parlare e ogni suono che usciva da quelle labbra era melodia, era tutto perfetto e niente sarebbe potuto andare nel verso sbagliato.
<< Akito? Mi stai ascoltando?>> Fu lei a riportarlo alla realtà. Si era distratto troppo a lungo nel guardarla e si era perso troppo tra i propri pensieri.
<< Si, scusami. Continua il discorso, ti seguo.>> Le sorrise un po' in imbarazzo ma lei ricambiò e ricominciò a parlare.
Quando lei pronunciava quel nome, non aveva più importanza se fosse finto o meno, lui si sentiva se stesso perché sapeva che era rivolto a lui.
Che importanza ha un nome? Lelouch o Akito che importa? Quello che conta è restare al suo fianco, poterla amare e essere guardato ancora e ancora con quegli occhi che...non smetterò mai di volerli addosso. Quello che provo è invariato, un nuovo aspetto non cambia quello che sento esserci tra di noi. È questo quello che conta. Lei non deve più scivolarmi dalle braccia. Mai più.

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