Due Eroi... Lo Stesso Destino.

Passato.

Devo dire una cosa prima di continuare.
molti di voi l'avranno capito già ma io parlo a nome di tutti...
Io sono un cazzo di Deficente!

Grazie grazie. Ci sono arrivato da solo...

Dopo l'avvertimento del suicida, noi mangiammo il sushi (ok, non proprio sushi...) da me pescato.

Percy propose di parlare un po'di noi...per conoscerci meglio.

sai com'è...
L'ho appena visto evocare un'onda gigante...
Sono curioso di scoprire un po'di più su di lui.

"Inizi tu però..." dissi io.
"Ok... Bene. Io sono Percy Jackson, sono un semidio figlio di Poseidone, sono il spadaccino più bravo dell'ultimo secolo e ho una ragazza di nome Annabeth. Ho combattuto contro i giganti questa estate e ho combattuto Crono un anno fa, ma sembra che sia ritornato. Con un alleato.
Ci hanno fatto scappare dal campo mezzosangue perché delle persone incappucciate stavano distruggendo tutto."
si fermò.

Io capii chi erano quei tipi.

"Cercavano qualcuno...
Cercavano un certo prescelto..."

Ecco.
sono la causa di un altra carneficina...
apposto.

"E ora sono qui... A cercare di sopravvivere. A un stupidissimo torneo mentre i miei amici stanno combattendo per coloro che amano.
Io sopravviverò per loro.
Io vincerò per loro.
Per Annabeth."

Io lo guardai.
Quel ragazzo, con il suo sguardo da deficente totale, aveva più coraggio di ogni Grifondoro che conoscevo.

"Sai, saresti un ottimo Grifondoro!"
Lui ovviamente mi guardò con sguardo interrogativo.

"Ok... Ti spiego.
Sono Harry Potter.
Sono un Griffondoro.
Ad Hogwarts, la mia scuola, ci sono quattro casate:
Griffondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
La prima è per i coraggiosi e per i nobili di cuore."

Lui cominciò a capire.

"E..."
Ovvio, voleva sapere di più

"Sono orfano di madre e di padre.
Sono stati uccisi brutalmente da Voldemort quando avevo solo un anno.
Sono stato allevato come uno schiavo dai miei zii che mi hanno sempre odiato.
E tutto il mondo magico mi conosce con il nome di Colui- che- è -  sopravvisuto o semplicemente come il Prescelto."

Mi accorsi che stavo piangendo.
Cercai di nasconderlo.
Percy non se ne accorse.

" È per colpa mia se hanno attaccato casa tua...
Mi dispiace."

Percy non era per niente arrabbiato, anzi stava piangendo pure lui.